Bonfire – MMXXIII
Il 07/02/2024, di Giuseppe Bellobuono.
Gruppo: Bonfire
Titolo Album: MMXXIII
Genere: Hard Rock, Heavy Metal, Melodic Heavy Metal
Durata: 137:55 min.
Etichetta: AFM Records
‘MMXXIII’ segna il ritorno dei Bonfire, veterani dell’Hard’n’Heavy teutonico, con le ri-registrazioni delle loro prime tre uscite: ‘Don’t Touch The Light’, ‘Fireworks’ e ‘Point Blank’, e con le copertine aggiornate anche nella grafica, disponibili in vinile e cd su AFM Records. Invece di parlare di uno solo degli album in questione, ho approfittato dell’occasione, molto ghiotta, di scrivere qualcosa su questa operazione mastodontica nel complesso (una sorta di mini retrospettiva / recensione).
L’unico superstite della formazione originale, il chitarrista fondatore e principale compositore, Hans Ziller ha avuto la brillante idea di dare nuova vita ai brani contenuti in questi album, che hanno segnato un’epoca, ri-registrando e risuonando le tracce con le attuali tecnologie e con una band di altissimo livello. Il risultato? Davvero impressionante!
Se per un verso il tempo sembra essersi fermato (in effetti sono passati più o meno 35 anni dall’uscita di quei dischi), confermando lo spessore e la forza delle composizioni originali, per altri aspetti l’attuale formazione che oltre a Ziller vede il nuovo eccezionale vocalist Dyan Mair, il chitarrista Frank Pané, il bassista Ronnie Parkes e il batterista Fabio Allesandrini, ha reso perfettamente l’essenza metal delle composizioni, caratterizzate da una assalto potentissimo, pur restando fedeli alle partiture originali (a parte qualche aggiunta di chitarre e di riff) e ai testi che non sono stati modificati.
I Bonfire nacquero nel 1972 e all’epoca si chiamavano Cacumen (nome cambiato poi nel 1986). Il loro album di debutto ‘Don’t Touch The Light’ (1986) si fece subito notare, anche se il suono della band era orientato verso il metal melodico che andava molto di moda in quegli anni, pur arrivando dalla Germania. Alcuni brani come la title track, ’SDI’, la ballata ‘You Make Me Feel’, ‘Staring Eyes’ e ‘Hot Rock’, sono diventati dei classici in sede live.
Il 1987 è l’anno in cui viene pubblicato ‘Fireworks’, che segna una netta evoluzione per i Bonfire. Melodie accattivanti, hard rock potente e ben suonato, nella migliore tradizione dei modelli americani (alla produzione un certo Michael Wagner) e altri classici che si aggiungono ai loro show come ‘Ready 4 Reaction’, ‘American Nights’ e l’immancabile monster ballad ‘Sweet Obsession’ che fanno entrare ‘Fireworks’ nelle classifiche tedesche.
Arriva poi, nel 1989, ‘Point Blank’, il terzo capitolo della discografia dei Bonfire, sempre prodotto da Wagner e registrato in California con la partecipazione del leggendario Desmond Child (un hit-maker da paura).
Ma come sempre accade, nel momento di massimo successo e attenzione, il secondo album era diventato disco d’oro e il mercato americano si era accorto di loro tanto che la band con ‘Sword And Stone’ (scritta da Desmond Child, Paul Stanley e Bruce Kulick) viene inserita nella colonna sonora di un film horror di Wes Craven (Shocker), le divergenze tra il chitarrista Hans Ziller e il resto del gruppo diventano insormontabili tanto da costringerlo a lasciare il progetto.
Musicalmente, il clima non proprio idilliaco, non influenza la qualità dei brani e ’Tony’s Roulette’, ‘Freedom Is My Belief’ e ‘Why Is It Never Enough’, ancora oggi, insieme al classico ‘Who’s Foolin Who’ (composta proprio da Ziller) sono grandi numeri hard rock.
Ma tornando a ‘MMXXIII’, l’operazione ha dato una nuova vita a questi primi tre lavori. Ri-registrando il materiale con la tecnologia all’avanguardia di oggi, la produzione raffinata ha trasformato l’energia trascinante e contagiosa della musica composta all’epoca, in un suono più omogeneo, e paradossalmente Ziller è riuscito a catturare il fascino analogico e la limpidezza tipica degli album degli anni Ottanta.
L’approccio vocale di Dyan Mair, dotato di una gamma vocale impressionante, spinge l’atmosfera originale, abbastanza levigata e melodica, verso territori decisamente heavy metal. Tutti quelli che hanno apprezzato i vecchi album, impazziranno per questo pacchetto molto ricco. Il feeling è molto vicino a quello di quegli anni, anche se diverso, per forza di cose. Dyan Mair ha semplicemente un altro timbro vocale rispetto al frontman dell’epoca Claus Lessmann e cercare di avvicinarsi a lui sarebbe stato solo un tentativo di imitarlo fine a se stesso.
Se volete apprezzare in pieno ‘MMXXIII’ (in totale sono 36 brani) non fatelo in un’unica sessione di ascolto. Verrebbe a mancare l’evoluzione stilistica che ha caratterizzato i Bonfire. In pratica ogni traccia è praticamente indistinguibile l’una dall’altra (avendo subito lo stesso processo), e sembra un unico disco registrato nel 2023. Fermo restando che è solo da apprezzare un’operazione del genere di restyling ed esecuzione sonora con una band davvero al top.
Il sound più attuale e la dinamica eccezionale rende ‘MMXXIII’ un bellissimo viaggio nel tempo fino agli anni ’80 e rende finalmente giustizia ad alcuni classici che hanno fatto parte della nostra gioventù metallara.
Tracklist
Don’t Touch The Light MMXXIII
01 – The Rising
02 – Starin’ Eyes
03 – Hot To Rock
04 – You Make Me Feel
05 – Longing For You
06 – Don’t Touch The Light
07 – S.D.I.
08 – No More
09 – L.A.
Fireworks MMXXIII
01 – Ready 4 Reaction
02 – Never Mind
03 – Sleeping All Alone
04 – Champion
05 – Don’t Get Me Wrong
06 – Sweet Obsession
07 – Rock Me Now
08 – American Nights
09 – Fantasy
10 – Give It a Try
11 – Cold Days
12 – Angel in White
POINT BLANK MMXXIII
01 – Bang Down The Door
02 – Hard On Me
03 – Who’s Foolin’ Who
04 – Why Is It Never Enough
05 – Waste No Time
06 – You’re Back
07 – Freedom Is My Belief
08 – The Price Of Loving You
09 – Look Of Love
10 – Know Right Now
11 – Say Goodbye
12 – Never Surrender
13 – (20th Century) Youth Patrol
14 – Gimme Some
15 – Tony’s Roulette
Lineup
Dyan Mair (vocals)
Hans Ziller (guitar)
Frank Pané (guitar)
Ronnie Parkes (bass)
Fabio Allesandrini (drums)