Ruthless – The Fallen
Il 05/02/2024, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Ruthless
Titolo Album: The Fallen
Genere: Heavy Metal
Durata: 41 min.
Etichetta: Fireflash
Anche se tra i nostri lettori speriamo sempre che – oltre a tanti giovani e le importantissime ‘nuove leve’ – ci siano anche vecchi volponi del metal tradizionale come lo siamo molti di noi redattori di Metal Hammer; dobbiamo ammettere che forse non tutti eravate nemmeno nati quando questi Ruthless calcavano i palchi dei vari paesi a stelle e strisce. Già, era addirittura il 1982 quando la band si affacciava sull’acerbo mercato oltreoceano, e a quei tempi le loro graffiate chitarristiche e la voce al vetriolo erano lo stato dell’arte dell’heavy di allora; quando i Judas incitavano i fans a ‘violare la legge’ e gli Iron narravano di pellerossa che ‘correvano alle colline’. Ora di decadi ne sono passati quattro, il power è asceso al potere e poi è declinato, abbiamo visto nascere generi diversi e morirne altri… ma bene o male l’heavy tagliente e vestito di pelle è sempre sopravvissuto, sorretto dalle instancabili colonne vertebrali dei suoi interpreti storici e dalle schiere dei die hard fans.
Un po’ come è successo con i Ruthless, in effetti. Poco conosciuti qui come in patria, da sempre nelle seconde (ma anche terze) linee delle orde hard&heavy statunitensi, Sammy DeJohn e soci non hanno mai chinato la testa, e cosi la band di candeline ne ha soffiate molte, dando negli anni al seminale (ma diremmo anche fondamentale) ‘Discipline of Steel’ ben tre successori, tra cui questo nuovo ‘The Fallen’. E come è? Beh, non è paragonabile per qualità e ispirazione al sanguinario, tonante e fresco ‘Discipline’ (che ci fu passato negli Anni ’90 da un compagno di classe insieme a ‘One Foot In hell’ dei Cirith Ungol e a ‘Digital Dictator’ dei Vicious) ma sempre tonante e sanguinario è, anche se appunto meno ispirato. Tonante perché un brano come ‘Betrayal’ schiaffeggia ancora, col suo riffing vorticoso ad accompagnare una linea vocale (poco) melodica e davvero per nulla incline a compromessi. Sanguinario perché ‘The Fallen’, ma anche ‘Soldiers of Steel’, hanno ancora voglia di prendere alla gola l’ascoltatore e fargli sbattere la testa su e giù in un onesto headbanging, anche se sono passati 40 anni dai tempi cui lo facevamo con le loro prime canzoni. Un po’ l’esperienza della band si sente, e brani più compassati, ragionati, spuntano qui e la nella tracklist: ‘End Times’ fa la sua figura come semi-ballad alla ‘Children of the Damned’, mentre ‘Order of the Dragon’ mantiene la velocità dei pezzi già citato, ma definendo meglio le melodie e alzando leggermente il tasso di epicità.
Insomma, l’album ha le carte in regola per piacere agli amanti della materia metallica più tradizionale. Come è ovvio, nessuno adesso scrive dischi con il pensiero o la speranza di scardinare dal suo posto un ‘Defender of the Faith’ o un ‘Strong Arm of the Law’, ma ogni tanto riascoltare queste sonorità su album nuovi riproposti da chi le ha vissute sulla propria pelle e non solo ascoltate su vinile fa piacere. Siamo vecchi, lo ammettiamo, ma per una volta potete esserlo anche voi e ascoltare questo bel dischetto, muovendo anche voi gambe e collo. Vi divertirete.
Tracklist
Sammy DeJohn: vocals
Glen Paul: guitars
Sandy K. Vasquez: bass
Bob Guitrau: drums
Lineup
01. The Fallen
02. Dark Passenger
03. Betrayal
04. No Mercy
05. Dead Fall
06. End Times
07. Soldiers Of Steel
08. Thulsa Doom
09. Order Of The Dragon
10. Live To Die