Sodomisery – Mazzaroth
Il 23/01/2024, di Giuseppe Bellobuono.
Gruppo: Sodomisery
Titolo Album: Mazzaroth
Genere: Black Metal, Death Metal, Melodic Death Metal, Symphonic Black Metal
Durata: 35:43 min.
Etichetta: Testimony Records
‘Mazzaroth’ degli svedesi Sodomisery suona esattamente come dovrebbe suonare un album Melodic Death Metal oggi e suona molto bene. 35 minuti e nove brani di passaggi cupi ed atmosferici che si combinano con quelli più fedeli all’estetica del Death Metal (un omaggio diretto al Göteborg Sound), tra melodie potenti e suoni di alta qualità, molto evidenti nelle parti cantate pulite e nell’utilizzo di tastiere e synth, inserite per dare un tocco di tensione cinematica che non guasta (i Sodomisery avevano addirittura preparato due versioni di ‘Mazzaroth’, una con le tastiere e l’altra senza, e alla fine hanno deciso di optare per la versione orchestrata dopo svariate sessioni di ascolto), e che contrasta l’aggressività primordiale delle sfuriate blackened metal e i momenti più pacati e d’atmosfera. L’album si presenta con un bellissimo artwork di JRMR che non passa inosservato. Se di solito vi aggirate per boschi e foreste incontaminate di notte, lontano dalle luci della città, alzando gli occhi al cielo vi apparirà in tutto il suo splendore e la sua magnificenza, la visione spettacolare delle stelle, luminosa e infinita che ci invita a fare un salto nell’iperspazio.
Bastano i primi brani (‘Coming home’ e ‘Psychogenic’) per capire quali siano i riferimenti e le ispirazioni della band. La musica rimanda subito ai Dimmu Borgir fine anni ’90. Puro black death metal sinfonico pulito e scoppiettante. La differenza principale è che i Sodomisery sono meno brutali e si affidano ad assoli melodici e paesaggi sonori sognanti, il che li avvicina ad altri gruppi simili della scena (INSOMNIUM, Katatonia, Cradle of Filth, Children of Bodom).
La formula è semplice: energico death metal ad alto potenziale con aperture e break melodici e cambi di tempo veloci di grande effetto con sfuriate black metal oscure. Tutti i cliché di questo particolare genere sono presenti nel disco, ottimamente realizzati, e rendono l’ascolto molto piacevole. ‘Delusion’ è un bilanciamento perfetto di tutti gli elementi di base del loro suono e ha un solo da manuale. L’andamento bellicoso del riff e la sua melodia irresistibile potrebbe portarvi alla pazzia (una vera Hit!).
Gli arpeggi di ‘A Storm Without A Wind’ si alternano alle chitarre devastanti e assassine, creando una splendida cornice alla voce narrante di Harris Sopovic che sovrasta l’andamento magnifico delle parti orchestrali, tra growl e parti pulite. ‘Master of your Mind’ conferma lo stato di grazia compositivo dei Sodomisery e la passione assoluta per il modello svedese.
Per sgombrare la mente da ogni dubbio è chiaro che i Sodomisery preferiscono avventurarsi in territori già conosciuti e battuti ma lo fanno con una propria personalità e con una tecnica notevole. Con ‘Mazzaroth’ si ritorna alla furia iniziale. Il suo incedere, quasi marziale, è un colpo mortale. Nel brano le parti orchestrali creano il giusto mood cinematografico, pauroso e inquietante, senza mai prendere il sopravvento sul resto ed evidenziano una proposta musicale molto ispirata e ricca di idee. La colonna sonora perfetta di tutti i nostri incubi.
‘Rebuilding’ e ‘Demon in Heaven’, in questo brano ai cori c’è Niklas Sandin come special guest (Katatonia, Lik), attaccano senza sosta da tutti i lati. Sono molto pesanti e con delle distorsioni micidiali su una sezione ritmica inarrestabile e dei terrificanti growls.
“Viviamo in tempi difficili e non sorprende che ciò si rifletta in qualsiasi forma d’arte, compresa la musica” (lo hanno dichiarato loro stessi) e allora concedetevi un minuto di quiete con la conclusiva e strumentale ‘Ephemeral Requiem’, inaspettata ma molto affascinante, e alzate nuovamente lo sguardo verso la volta stellata… ogni cosa vi sembrerà più nitida, pulita e armoniosa…anche le vostre paure.
Tracklist
1. Coming Home
2. Psychogenic
3. Delusion
4. A Storm Without a Wind
5. Master of Your Mind
6. Mazzaroth
7. Rebuilding
8. Demon in Heaven
9. Ephemeral Requiem
Lineup
Harris Sopovic – Vocals, Guitar
Teddy Möller – Guitar, Choir Vocals on “Demon in Heaven”
Viktor Eklund – Drums
Paul Viscolit – Bass