TEMIC – Terror Management Theory

Il 11/12/2023, di .

Gruppo: TEMIC

Titolo Album: Terror Management Theory

Genere:

Durata: 59 min.

Etichetta: Season Of Mist

78

E’ un periodo di forte spinta per certe sonorità progressive, meglio se moderne e sporcate da un infinità di altri generi… In questo periodo infatti sulla nostra scrivania virtuale, oltre agli ottimi Inner Vitriol ci siamo trovati anche lo strepitoso Apotheus e questo altrettanto valido ‘Terror Management Theory’, opera prima del supergruppo prog Temic.

Avendo parlato di supergruppo è opportuna un po’ di storia… nel 2017, ai tempi in cui Portnoy ancora non poteva sentire nemmeno pronunciare il nome dei Dream Theater, in un gesto di appropriazione di quella che alla fine è descrivibile come una parte di se stesso, ottiene di poter presentare dal vivo a scopo celebrativo i brani della cosiddetta ‘Twelve Steps Saga’, ovvero i cinque brani su altrettanti album che parlano della lotta affrontata dal capelluto batterista contro l’alcolismo. Della partita fecero parte nomi eccellenti della scena prog, tra cui diversi membri degli Haken e l’amico e compagno di band Eric Gillette, con lui già nella Neal Morse Band.  Capitò durante le prove e le date, che il tastierista degli Haken Diego Tejeida e il succitato chitarrista Gillette decidessero di continuare un percorso artistico assieme cimentandosi su musica originale: una volta trovato il tempo con le rispettive band e aggiunti i membri mancanti, ecco che – all’alba ormai del 2024 – il disco ‘Terror Management Theory’ raggiunge infine il mercato.

Ed è un bell’esempio appunto di prog moderno e contaminato, questo disco. Attingendo un po’ (non molto in verità) dai Dream Theater, aggrappandosi a piene mani al pentagramma degli Haken e aggiungendo discrete dosi della emotività dei Soen e del sound umbratile degli ultimi Leprous; Diego e compagni riescono nell’intento di comporre un disco appropriato e al passo con i tempi, che mostra già una mentalità a fuoco sugli intenti futuri. La scrittura è ovviamente complessa e poco lineare, però non risulta per forza complessa o inaccessibile: anzi diremmo che come impegno nell’ascolto un disco come ‘Affinity’ degli Haken risulta in qualche modo più ostico; a mitigare questo aspetto ci pensa una decisa propensione alla melodia manifesta in quasi tutti i brani… riffing e arrangiamenti dei due patron della band risultano infatti al servizio della forma canzone e non soffocanti e invadenti, amalgamandosi spesso in un risultato gonfio e arioso, che ricorda anche alcuni passaggi del Devin Townsend più leggero. I passaggi anche di discreta lunghezza solo strumentali ci sono eccome: ma questo aspetto sebbene presente non rappresenta per nulla la portata principale: diremmo anzi che a dare la linea guida principale del tutto è comunque e sempre una certa sospensione di fondo. Un che di etereo e meditativo, che fa da compagno inseparabile a una certa malinconia e umoralità spiccate, ben rappresentate dai toni di grigio della essenziale copertina. Anche se l’album si presenta solido e uniforme con poche differenze qualitative trai singoli passaggi; citare i pezzi che ci hanno convinto di più è comunque possibile: ‘Mothallah’ è un perfetto esempio di Soen che incontrano il buon Devin, ‘Falling Away’ è quadrata nelle ritmiche ma rotonda nelle melodie, mentre ‘Count Your Losses’ spinge molto sull’aspetto più moderno della band e sulle abilità compositive di Tejeida. Stupendo poi lo strumentale ‘Friendly Fire’, il brano che più abbiamo apprezzato nell’album, senza mancare ovviamente di riconoscimento o rispetto al bravo vocalist Klemp.

Possiamo ben dire che il frutto di semi piantati oramai 7 anni fa sia venuto su davvero bene: la classe e la tecnica strumentale sono di primissimo ordine (oltre ai due fondatori di cui sono già note le abilità segnaliamo che il batterista Sandnes è perfetto per questi brani), le linee liriche sono come già visto accompagnate da vocals piuttosto interessanti e il songwriting curato nei minimi dettagli completa il quadro di un disco vincente. Bravi.

 

Tracklist

01. TMT
02. Through The Sands Of Time
03. Falling Away
04. Count Your Losses
05. Skeletons
06. Acts Of Violence
07. Friendly Fire
08. Paradigm
09. Once More
10. Mothallah

Lineup

Diego Tejeida: Keyboards/Song Design
Eric Gillette: Guitars
Fredrik Klemp: Vocals
Simen Sandnes: Drums