Nytt Land – Torem
Il 20/11/2023, di Maria Teresa Balzano.
Nytt Land non è un nome nuovo per gli affezionati alle sonorità folk nordiche, fan di Wardruna ed Heilung (soprattutto Heilung) troveranno decisamente interessante l’ultima fatica dei coniugi Pakhalenko. ‘Torem’, uscito per la Napalm Records, è un disco oscuro, intenso, mistico. Cavalca l’onda crescente di popolarità del dark folk o neofolk o chiamatelo come volete, esplorando territori non più sconosciuti e che ormai fanno contare diverse pubblicazioni e festival europei dedicati. Una delizia per palati fini o un vezzo per metallari hipster, a voi l’ardua sentenza. A differenza dei colleghi scandinavi, l’enigmatico duo di Kalachinsk, Siberia, vira verso sonorità contaminate da elementi più orientali, enfatizza gli strumenti a corda e gioca tantissimo con il canto di gola, che indubbiamente incupisce ed inspessisce l’atmosfera. Anche i Nytt Land riescono velocemente ad immergere completamente l’ascoltatore in un universo cinematografico fatto di fitta nebbia, muschiose foreste ancestrali, fredda instabilità spirituale che si consolida in un’intensa esperienza mistica grazie all’uso di suoni elementali che più o meno tutti percepiamo come familiari, siano essi il crepitio del fuoco, il semplice gracchiare di un uccello o lo scricchiolio di un ramo che si spezza.
Già dai primi minuti di ascolto l’antico rituale rapisce la nostra attenzione, con il canto di gola che ci accompagna in un caleidoscopio di racconti sciamanici antichi quanto il tempo, mescolando il khanty, l’antico norvegese e le quasi dimenticate lingue ugro-finniche degli Urali i Nytt Land firmano questo ennesimo compendio di mitologia norrena. L’alternarsi in contrasto delle voci maschili e femminili è la chiave di volta, l’espediente che allontana la noia e appassiona; l’utilizzo imprescindibile, inutile rimarcarlo, degli strumenti tradizionali come la lira kravik o la tagelharpa, è sapientemente dosato per creare uno scenario abbastanza tetro ed esoterico.
La formula è sempre la stessa, c’è chi la odia e chi la osanna, per me ‘Torem’ è un rituale trascinante, dark, cavernoso e primordiale che sa di carbone bagnato e pinene, è un’allucinazione sonora in cui si muovono ombre selvagge sferzate da venti gelidi, che ritrovano il tepore della loro umanità nella purezza di suoni atavici, nell’incontro con il folklore collettivo e nella cura della spiritualità individuale.
Tracklist
Olenmet
Nord
Risu Raknar
Johem Ar
Manito
Huginn ok Muninn
Rise of Midgard
Torem
Iavel
Lineup
Anatoly Pakhalenko: Vocals, Folk instruments
Natalya Pakhalenko: Vocals, Folk instruments