Kre^u – Kre^u
Il 16/11/2023, di Maurizio Buccella.
Gruppo: Kre^u
Titolo Album: Kre'u
Genere: Atmospheric black metal, Folk Metal
Durata: 42:32 min.
Etichetta: Autoprodotto
A differenza dei generi suoi cugini, come il grind o il thrash, il black metal ha sempre avuto un legame elettivo con il contesto di provenienza, in genere estrinsecato attraverso varie combinazioni della stessa ricetta casareccia: contaminazioni folk, testi su leggende popolari, vocals in madrelingua se non in dialetti che, mettici la distorsione fisiologica dello screaming, finiscono per suonare come scherzi telefonici dall’inferno. Non sempre con esiti felici, niente nomi, perché lo spettro del ridicolo è in agguato dietro l’angolo. Talora con ottimi risultati, vedi Windir e Drudhk. Per fortuna i sardi Kre’u rientrano nella seconda categoria. Fermo restando il loro esordio autoprodotto abbraccia più o meno tutti i punti di cui sopra: vocals nell’idioma conosciuto come Barbagia, lyrics incentrate sulle storie popolari dei banditi sardi in epoca sabauda, inserti di mandolino incastrati nella trama oscura del riffing di Ignazio Cuga, autore delle composizioni nonché vocalist. Si parte con ‘Dae una losa ismentigada’ che introduce più che aprire il full length, coi suoi sei minuti circa di tensione senza sbocchi catartici, fino alla successiva ‘Notturnu’ che riversa dalle case ondate di fango nero dissanguate dalle radici black. ‘La Morte e su Pastore’ spinge le atmosfere sul Doom/Death coi suoi tempi putridi scanditi dalle urla gutturali di Cuga. ‘A sos Antigos’ inizia con cori solenni che ben presto sfociano nell’estro rabbioso di una ballata nera per chitarre distorte, fatta di grida spettrali intrappolate in giri ossessivi. Con ‘Ebbia su Sambiene’ si torna alle ritmiche black canoniche. Chiude ‘A Palas non Torred’ che porta a sintesi tutte le influenze sopra descritte, con le vocals che spaziano dallo scream classico a nenie rantolose. Il pregio del progetto Kre’u è di andare oltre il folk black classico che spesso si riduce ad alternare 5 minuti di Dark Funeral a sprazzi di orchestre paesane durante la sagra delle vongole veraci, ma riscrive melodie popolari riforgiandole nella creta elettrica delle sei corde, intrise di influenze che vanno dai Keep of Kalessin ai Batushka, senza perderne le cadenze martellanti e le ripetizioni esasperate.
Tracklist
- Dae Una Losa Ismentigada
- Notturnu
- Sa Morte ‘e Su Pastore
- A Sos Antigos
- Ebbia Su Sambene
- A Palas Non Torred
Lineup
Ignazio Cuga: voce, basso, chitarra, mandolino
Nicola Piras: batteria
Filippo Mereu: sound design