Thirty Seconds To Mars – It’s the End of the World but It’s a Beautiful Day
Il 20/10/2023, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Thirty Seconds To Mars
Titolo Album: It's the End of the World but It's a Beautiful Day
Genere: Elettronica, Pop Rock
Durata: 33:52 min.
Etichetta: Concord Records
Settembre 2023: sono in auto con la mia compagna e, da un’emittente radiofonica, ecco giungere ‘Stuck’, primo singolo estratto di questo nuovo lavoro dei Thirty Seconds To Mars. Mi giro verso l’autista, chiedendole di provare ad indovinare la band, magari basandosi sulla voce. Pur sforzandosi non riesce a capire di chi si tratti, alzando così bandiera bianca. Al mio annunciare il nome del gruppo il suo stupore, misto ad incredulità, è palese.
Stuck: bloccato. Credo sia proprio questo l’aggettivo che meglio di tutti descrive questa sesta prova in studio del duo losangelino composto dai fratelli Leto. Ma se li seguite da sempre, non c’è da stupirsi. Come infatti scritto nell’articolo sul ventennale del primo, omonimo, disco, già dal secondo ‘A Beautiful Lie’ (2005) il Pop si è pian piano insinuato nella proposta della band, che se fino a ‘This Is War’ (2009) ancora nutriva di un buon materiale e, di conseguenza, seguito, con ‘Love, Lust, Faith And Dreams’ (dieci anni lo scorso diciassette maggio) mostrava un gruppo intento a somigliare più a degli U2 alternativi, sinonimo che la virata da Emo-screamo-space-alternative rock elettronico ad un pop rock mainstream stava facendo il suo corso; e tutto sommato, almeno al sottoscritto, ancora piaceva. Ma con ‘America’ (2018), nonostante qualche pallido richiamo al disco precedente (‘Walk On Water’), come da programma ecco giungere il definitivo abbandono a quell’ondata Emo che vide nei Thirty Seconds To Mars così come nei My Chemical Romance due validi portabandiera.
Scritto durante la pandemia, e pubblicato come la scorsa release in ben dieci copertine differenti (questa volta raffiguranti l’orizzonte, le cui foto sono state scattate da Jared lo scorso anno, con l’invito ad osservare silenziosamente il cielo, distaccandosi dalla frenesia di oggigiorno), in ‘It’s the End of the World but It’s a Beautiful Day’, nonostante il messaggio speranzoso di voglia di vivere appieno la vita, sebbene i tempi siano difficili, è il contenuto a deludere. Ogni brano sembra confezionato per diventare una hit da radio, remixabile da ogni dj, e a dirlo è anche la durata (‘Stuck’, il pezzo più lungo, non arriva a tre minuti e mezzo). Più l’ascolto procede, più il tutto appare come un mix di b-sides di Coldplay, One Republic e Imagine Dragons, colme di drum machine, un Shannon che, come nel video di ‘Stuck’, interviene con batteria e partiture minimal (ammesso che di batteria ce ne sia ancora nel sound del duo), qualche accordo di chitarra acustica e un Jared che, assecondando uno spirito malinconico che impermea ogni traccia, sembra cantare col freno a mano tirato, apparendo un lontano e stanco parente di quello che fu (ascoltate gli “oh-oh, ayy-oh” di ‘7:1’). Paradossalmente ‘Midnight Prayer’, unica canzone cantata da Shannon, ha più brío di chi la precede, mentre la conclusiva ‘Avalanche’ è l’unico, esangue, richiamo al passato.
In conclusione, se si possono comprendere varie sterzate stilistiche (se contestualizzati, si possono ad esempio apprezzare meglio i vari ‘Load’ [1996], ‘ReLoad’ [1997] e ‘St.Anger’ [2003] dei Metallica), altrettanto si può capire la volontà dei Thirty Seconds To Mars di offrire una proposta Pop mainstream, risultando ormai sconnessi dal proprio passato e desiderosi di assecondare gli ascolti odierni. Non è un problema, anzi a qualcuno sicuramente piacerà; ma se si decide di cambiare genere, bisogna farlo con delle idee. Questa è la nota dolente di ‘It’s the End of the World but It’s a Beautiful Day’, ovvero l’effettivo contenuto, che porta purtroppo a considerare il tutto come un piattume che potrebbe girare distrattamente nei grandi magazzini, mentre assecondate la vostra compagna nella scelta dell’ennesimo abito.
Tracklist
01. Stuck
02. Life Is Beautiful
03. Seasons
04. Get Up Kid
05. Love These Days
06. World On Fire
07. 7:1
08. Never Not Love You
09. Midnight Prayer
10. Lost These Days
11. Avalanche
Lineup
Jared Leto: vocals, guitars, bass, keyboards, synthesizers
Shannon Leto: vocals, drums, percussions