The Wring – Project Cypher
Il 18/10/2023, di Dario Cattaneo.
Gruppo: The Wring
Titolo Album: Project Cypher
Genere: Progressive Metal, Wormholedeath Label Special
Durata: 30 min.
Etichetta: WormholeDeath Record
Chi si cela dietro al curioso nome di The Wring? No, nessun supergruppo o realtà parallela di grandi band, ma ‘semplicemente’ troviamo una singola persona, il multistrumentista e compositore Don Dewulf, il quale ovviamente su questa uscita targata 2021 si occupa della scrittura di ogni canzone, della produzione e registrazione delle stesse nonché di tutto il comparto riguardando le sei e sette corde. Ad accompagnarlo però troviamo si altri nomi, tra cui anche qualcuno conosciuto: oltre infatti al bassista Bryan Beller e al cantante Marc Bonilla, dietro le pelli troviamo il preciso e dinamico Thomas Lang,già finalista delle discusse audizioni per il nuovo batterista dei Dream Theater, posto ai tempi ovviamente vinto da Mike Mangini.
Stilisticamente, la musica proposta dal progetto The Wring in questi pochi (meno di trenta) minuti di musica si assesta intorno a un progressive metal non particolarmente veloce ed aggressivo, ma sicuramente ben fatto: una mistura che il mastermind Dewulf stesso accosta (forse un po’ forzatamente) ai seminali Rush. Dal nostro punto di vista di parallelismi con la band di Alex Lifeson e soci possiamo tracciarne pochi; però questo non vuol dire che la musica qui contenuta non sia valida, anzi. Abbiamo infatti soluzioni liquide, cupe e dissonanti ad accompagnarci nell’introduttiva ‘The Light’ brano dal fondo sfumato e umbratile che vive appunto di soluzioni chitarristiche liquide, che impastano insieme un lavoro di batteria (manco a dirlo) ottimo con delle linee vocali invece un filo opache. ‘Sorceress’ è ancora prog ma guarda meno al metal e più al prog settantiano… qui e la ci sembra anche di cogliere qualche richiamo alla produzione recente degli Opeth, ‘Pale Communion’ e il precedente album con il pavone in copertina. La quasi title-track ‘Cipher’ gioca con ritmi più elevati mantenendo comunque un approccio liquido e intricato alle ritmiche: niente riffing o accordi, piuttosto una serie interminabile di arpeggi e lick quasi solistici che creano un tumultuoso tappeto sonoro di base, sulla quale ricamano senza sosta tastiere e un basso dobbiamo dire davvero interessante. Ugualmente destrutturata e per certi versi dissonante risulta l’intro della successiva ‘Steelier’, un brano però più accessibile e radiofonico, in cui apprezziamo in alcuni momenti anche la cupa e malmostosa voce del singer Bonilla, fin qui anello debole dell’intera produzione. Le ultime tre canzoni, anche queste tutto sommato carine, non spostano di molto il tiro dell’album: le melodie rimangono piacevoli ma non memorabili; il lavoro delle chitarre buono ma forse un po’ rumoroso; e infine la timbrica di Bonilla poco luminosa ma funzionale allo scopo di tratteggiare melodie mai aggressive e solari ma piuttosto venata di quella meditabonda malinconia di alcuni dischi dei Fates Warning.
In definitiva, l’avrete capito, Dewulf con i The Wring non porta proprio niente di nuovo alla nostra scena musicale preferita: però il prodotto risulta sicuramente piacevole e anche vagamente fresco; puntando sul lato originalità e personalità e schivando piuttosto abilmente i soliti scomodi paragoni con i big della scena, cosa che soprattutto nel prog succede spesso. Non male, se ci si sente esploratori e si vogliono visitare proposte poco conosciute ma a modo loro anche interessanti.
Tracklist
01. The Light
02. Sorceress
03. Cipher
04. Steelier
05. Dissension
06. Dose
07. Touch
Lineup
Don Dewulf: Guitars
Thomas Lang: Drums
Marc Bonilla: Vocals
Bryan Beller: Bass on 3 tracks
Jason Henrie: Bass on 4 tracks
Jason Sadites: Guest Solo Guitar on 1° track