Hills Like White Lions – Meander
Il 12/10/2023, di Gaetano Iannarelli.
Gruppo: Hills Like White Lions
Titolo Album: Meander
Genere: Progressive Metal
Durata: 55 min.
Etichetta: Unsigned/independent
Ottimo lavoro questo album dei Hills Like White Lions. ‘Meander’ è un progressive metal classico, ottimamente confezionato e perfettamente prodotto. Dalla prima traccia ‘Pt. I: Coral’ è subito chiaro il sound della band, ma anche le atmosfere, spesso cupe. L’accostamento immediato che la mia mente mi propone è quello ai Vanden Plas dell’album ‘Christ 0’, una band tedesca storica proprio del progressive metal. Protagonista sicuramente la voce di Florian Wagner, che guida i brani e le atmosfere. La sessione ritmica tipicamente progressive sostiene molto bene l’evolversi delle strutture, incidendo a tratti anche con ritmi molto serrati che i fan del genere sicuramente apprezzeranno. La successiva traccia ‘Pt. II: Maelstrom’ non fa che confermare le prime impressioni, con un’interessantissima parte finale, incentrata su un riff di chitarra coinvolgente ed energico. Strano intermezzo soft quello di ‘Pt. III: Acedia’, che scivola via, per poi tornare rapidamente sul precedente binario con ‘Pt. IV: Black Tide’. Il basso introduce bene l’atmosfera della traccia, il cantato riprendere melodie precedenti, che sembrano essere il filo conduttore dell’album. Traccia molto lunga, con un crescendo inesorabile che trova l’apice con una sessione ritmica granitica e martellante, che porta la tensione ai massimi e sostiene nel migliore dei modi la voce, potente e disperata. La successiva ‘Pt. V: Cataract’ rielabora ancora la stessa melodia, in chiave leggermente più aperta, ma è solo il la a qualcosa di più aggressivo. Il cantato cambia registro e diventa più diretto, con un tappeto di doppia cassa che non fa sconti, ci si ritrova in lidi diversi, un attimo Paradise Lost dell’ultima era. Il brano a metà trova un’apertura, spazio per un assolo di chitarra che non convince. ‘Pt. VI: Nihil’ ha un inizio molto più caratteristico, incedere interessante, anche la voce pennella una interessante linea melodica, ed al secondo minuto, il ritornello ci certifica che siamo difronte alla ballata dell’album. Vetta direi compositiva della release dei HLWL, che a fronte di un’ottimo inizio, non riescono a pieno a sfruttare l’atmosfera creata, non riuscendo forse a sfruttare a pieno il potenziale di questa penultima traccia. Si chiude con ‘Pt. VII: Mondgrau’ e si ritorna alle atmosfere solite, riavvolgendo quanto sentito nelle prime tracce dell’album, forse insistendo troppo. Questo ultimo lavoro della band conferma le sue doti soprattutto tecniche. L’originalità della proposta sembra una dura pecca per il trio, che rischia di emergere con difficoltà dal mare magnum dell’offerta legato a questo genere, che ormai conserva l’etichetta progressive giusto per una tradizione consolidata dagli anni ’90. Per appassionati del classic insomma.
Tracklist
01-Meander, Pt. I: Coral
02-Meander, Pt. II: Maelstrom
03-Meander, Pt. III: Acedia
04-Meander, Pt. IV: Black Tide
05-Meander, Pt. V: Cataract
06-Meander, Pt. VI: Nihil
07-Meander, Pt. VII: Mondgrau
Lineup
Florian Wagner – Voce e chitarra
Alexander Augustin – Basso
Hannes Lettner – Batteria