Capra – Errors

Il 06/10/2023, di .

Titolo Album: Errors

Genere: ,

Durata: 31:06 min.

Etichetta: Metal Blade Records

77

Perché si va ai concerti? Per vedere i gruppi che ci piacciono, sarebbe la risposta più ovvia. Eppure, chi scava neanche troppo oltre la superficie delle cose sa che qualche volta ci è data la possibilità, inattesa, insperata o messa in conto che sia, di scoprire nuove realtà e magari scommettere sulle stesse, neanche fossimo a un ippodromo all’epoca della mandrakata.
È il caso mio e dei Capra, intercettati dal vivo al Frantic Fest di quest’anno e immediatamente annoverati come “next big thing” personale – almeno fino all’avvento di una qualche altra novità, che però non potrà che confermarli nel novero delle belle scoperte degli ultimi tempi. Facile, quando fai hardcore ammantato di death metal e lo fai dannatamente bene, senza indugiare troppo sulla tradizione cadenzata di certo NYHC di seconda ondata ma aprendoti a influenze disparate che non fanno altro che rinfrescare una formula che sulla carta può dare tante soddisfazioni.
Appunto, sulla carta: la scelta di un genere non è di per sé garanzia di successo, ma non temete… non è il caso dei Capra. Loro vanno a segno immediatamente, senza fare prigionieri né concedere tregue. Il vizietto è quello del metalcore, ovvio, e quindi siamo formalmente lontani dalla frangia che mi è più congeniale, però l’impatto dirompente del quartetto di Lafayette è tale da far perdonare anche determinate inclinazioni di beata gioventù (la loro, ovviamente).
Con un disco clamoroso come il debut ‘In Transmission’ e con questo ‘Errors’ in arrivo a breve distanza, non ce n’è davvero per nessuno. Ovvio, una certa libertà espressiva degli esordi si è persa per strada in favore di un approccio più “disciplinato” (prendete il termine con le pinze, come sempre) e non siamo più dinanzi a schegge di violenza impazzita del calibro di ‘Mutt’, ma non riesco a pensare a un episodio migliore di ‘Loser’, collocata a metà tracklist, per esprimere il concetto del nuovo che incontra il vecchio nelle mani di questi ragazzi. Riff familiare e indiscutibilmente HC, che fa da preludio alla coinvolgente ‘Kingslayer’: qui iniziamo a fare davvero sul serio, dopo le dichiarazioni di intenti sin troppo muscolari e monolitiche di inizio tracklist, tra cui spiccavano comunque ‘Silana’ e ‘Trauma Bond’. È quando i Capra si liberano dei pur blasonati modelli (Converge e Power Trip su tutti) che danno il meglio di sé, riuscendo a convogliare sui solchi virtuali tutta quell’energia che salta agli occhi e alle orecchie quando sono su un palco.
Il quartetto non ha paura di regolare la velocità al ritmo dello schiacciasassi, regalandoci una perla lacerante come ‘Human Commodity’ impreziosita dalle backing vocals di Candace Puopolo dei Walls Of Jericho, passando per il trapanamento pacato di ‘Transplant’, dinanzi a cui siamo inermi. O il quasi noise di ‘Obligatory Existence’, impreziosita da quei cori che si spera diverranno uno dei loro marchi di fabbrica, in futuro…
E poi, concedetemelo: la conclusiva ‘Nora’, poi, ricorda molto da vicino quei chiaroscuri tinteggiati dai Frammenti e in generale dalla scena di Torino, almeno in apertura. Siamo nel vortice della follia e le sbilenche note di pianoforte in coda sono lì a ricordarcelo…
In conclusione, un disco che probabilmente fotografa ancora l’acquisizione della fase di maturazione da parte della travolgente Crow Lotus e dei suoi sodali. Tuttavia, considerando che siamo appena all’inizio del percorso dei Capra, ciò non è per forza un male, anzi. Quando la band esprimerà appieno il suo potenziale saremo lì ad accoglierla a braccia aperte. O meglio… a braccia conserte, headbanging compreso nel prezzo.

Tracklist

01. CHSF
02. Tied Up
03. Silana
04. Trauma Bond
05. Loser
06. Kingslayer
07. Human Commodity
08. Transplant
09. Obligatory Existence
10. Nora

Lineup

Crow Lotus: Vocals
Tyler Harper: Guitar
Jeremy Randazzo: Drums
Trevor Alleman: Bass