Spurv – Brefjære
Il 21/09/2023, di Alessandro Ebuli.
Gruppo: SPURV
Titolo Album: Brefjære
Genere: Atmospheric Rock, Avantgarde, Post Rock/Metal, Strumentale
Durata: 45 min.
Etichetta: Pelagic Records
Nuovo album per i norvegesi Spurv, che con ‘Brefjære’ continuano a intessere trame sonore variegate in cui si fondono diversi elementi. La loro è una musica essenzialmente strumentale – se escludiamo alcuni cori – che basa le proprie radici sulla fusione di Post Rock e Post Metal; all’interno di questo genere che pare non avere una giusta collocazione, gli Spurv inseriscono elementi a tratti Prog Metal, a tratti atmosferici, altri, come in ‘En Brennende Vogn Over Jordet’, molto vicini all’alternative metal, ma con confini estremamente allargati fino all’inserimento persino del violino, strumento che con il metal generalmente ha poco a che fare. Sicuramente il gruppo si fa notare per l’originalità nella composizione dei brani qui inseriti; alcuni molto lunghi con dilatazioni piuttosto estreme, e l’idea che ci si può fare davanti a una traccia strumentale di dieci minuti è sicuramente che possa essere stancante, poco originale, ripetitiva. E invece no, proprio il contrario, qui non v’è nulla che stanchi l’ascoltatore, si prenda ad esempio la soluzione conclusiva della citata ‘En Brennende Vogn Over Jordet’, un concentrato di Prog/Avantgarde da brividi, con lievi echi di musica medievale.
E siamo soltanto all’inizio del disco.
A proposito di suoni variegati e originali, la successiva ‘Krokete, Rettskafen’ inizia con una chitarra effettata (ripresa per tutta la durata del brano) che ricorda alcune sonorità vicine agli Editors (che di metal hanno ben poco, ma che nei primi due dischi utilizzavano molto le chitarre) ed a tutto quel panorama Dark/New Wave/Post Punk che nasceva con i Joy Division, i Padri fondatori assoluti di tutto il Dark/Post Punk che verrà. Tornano i cori e fa eco una tromba, poi il brano esplode in una commistione di suoni in crescendo. Semplicemente fantastico, e sulla coda in crescendo giungono alla mente echi degli Anathema periodo ‘We’re Here Because We’re Here’ e ‘Weather System’. ‘Som Skyer’ ricorda ancora gli Anathema, ma quelli più oscuri e dolorosi di ‘A Natural Disaster’, ma si tratta di una traccia di soli due minuti che lascia posto alla lunga, dilatata, evocativa ‘Under Himmelhelvingen’ della durata di oltre dieci minuti.
Qui arrivano immancabili le atmosfere a la Pink Floyd, o per meglio dire alla David Gilmour solista, soprattuto quello di ‘On An Island’. Dai tre quarti del brano si torna su un Post Metal elaborato e ricco di arrangiamenti che ricorda il brano precedente. In ‘AA Vente Er Aa Endre’ c’è una parte cantata da voce femminile che ricorda l’islandese Bjork, segno che l’evoluzione degli Spurv si sposta in direzione di qualcosa di più che la semplice musica strumentale. ‘Urdraapene’ è d’impatto e immersa nel Post Rock/Metal, con intarsi chitarristici densi e piuttosto nervosi, il minutaggio è di nuovo alto, siamo intorno agli otto minuti, ma il brano scorre veloce e non annoia affatto. Chiudono la release i due minuti scarsi di ‘Din Pust Fra Stein’, un esperimento corale che si pone come un canto popolare di paese.
Con ‘Brefjære’ gli Spurv dimostrano di avere molti assi nelle maniche da giocarsi, con una eleganza e uno stile compositivo ammirabile. Certo, il genere proposto è di nicchia rispetto alle uscite più marcatamente Metal, ma gli estimatori del Post/Rock-Metal più variegato ed evocativo sapranno apprezzare.
Tracklist
01. Krokete, Rettskafen
02. En Brennende Vogn Over Jordet
03. Som Skyer
04. Under Himmelhelvingen
05. Til En Ny Vaar
06. AA Vente Er Aa Endre
07. Urdraapene
08. Din Pust Fra Stein
Lineup
Herman Nilius Otterlei: Guitar
Hans-Jakob Jeremiassen: Bass
Gustav Jørgen Pedersen: Guitar
Simon Ljung: Drums