Skold – Seven Heads
Il 11/09/2023, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Skold
Titolo Album: Seven Heads
Genere: Industrial Metal
Durata: 43:36 min.
Etichetta: Cleopatra Records
Dopo l’interessante ripescaggio, per il ventennale, del suo vecchio materiale in ‘Dead God’ (2022), torna il talentuoso Tim Skold (ex Shotgun Messiah, Marilyn Manson, KMFDM e attualmente chitarrista dei Front Line Assembly) con il suo settimo disco in studio, intitolato (fatalità?) ‘Seven Heads’. Ed è forse qui che, rispetto al suo comunque eccellente passato discografico, ci troviamo di fronte al lavoro più maturo del Nostro. Tutto è ponderato alla perfezione per regalare al fruitore un album senza dubbio di industrial rock/metal, ma ben ragionato e articolato nei brani, nelle ritmiche, nei filtri, in ciò che a fine ascolto si vuole lasciare. Se si prende sotto esame, ad esempio, l’opener ‘Rat King’ (di cui vi consiglio la visione dell’interessante concept video ideato dalla Industrialism Films), è chiaro come le intenzioni dell’artista siano quelle di colpire l’ascoltatore senza puntare per forza sull’immediatezza.
Tutto è cadenzato, riff incluso, e come ‘Walk’ dei Pantera (prima canzone ad essermi venuta in mente) funziona proprio grazie a queste idee, convincendoci che dopotutto non poteva esserci introduzione migliore. Pure ‘I’m Still Right’ gioca tra toni più lenti ed altri leggermente veloci, ma continua a regalare varietà ad un disco davvero intrigante, ove la solita voce di Skold trova terreno fertile per incutere terrore, ansia, malinconia. Giunti alla terza traccia, i ritmi spediti di ‘F.U.’ un pò ce li aspettavamo, ed è un piacere constatare come lo svedese ami abbinare lestezza a caos elettronico, svolgendo un compito solo in apparenza difficile e sconclusionato, raggiungendo la meta senza alcuna fatica. Giusto smorzare i toni dopo una bomba del genere e, grazie a ‘Hold The Night’ e ‘Paradox’, addentrarci in un paio di industrial ballad mestamente avvolgenti: notevole l’assolo di chitarra che porta al ritornello finale nella prima, mentre la seconda funziona grazie ad un ritornello avvincente, pur nel suo malcontento. Meno trascinante la successiva semi ballad ‘Better Luck Next Life’, personalmente fin troppo lenta e per niente affascinante. Poco male, perchè ‘Seven Heads’ sembra risvegliarci da un torpore che tutto sommato stava piacendo, calando uno dei suoi assi con la settima ‘My Addiction’, abile nell’unire potenza ad orecchiabilità, senza strafare, come da intenzioni che da sempre rappresentano l’artista, facendone il suo biglietto da visita. Tinte sinistre e “halloweeniane” sembrano oscurare (ancor più del titolo) ‘Black To Blacker’, grazie ad un uso spropositato ma funzionale della parte elettronica, mentre ritmiche “dittatoriali” si impongono in ‘Death Or Liberty’. Con ‘Turn Away’ e ‘Return To Europa’ si torna nel mondo delle lente ballad, andando a sfiorare il gothic: nonostante un ritmo fratello di quello presente su ‘Better Luck Next Life’, nella prima tutto funziona: dalla melodia ai malinconici inserti elettronici sino alla prova straziante dello svedese, ciliegina sulla torta che chiude un brano perfetto per com’è stato pensato e poi eseguito; meno convincente, nonostante lo snodarsi su territori gemelli, la seconda, più sobria e lineare.
Siamo purtroppo ai saluti con il variegato industrial rock di ‘Lost For The Cause’, abile nell’insinuarsi tra chitarre forsennate, tastiere e sintentizzatori furbi nello smorzare il tutto, avvolgendoci nel loro mesto calore, ed un’abilità vocale accorta nell’assecondare ogni spirito. In conclusione, con ‘Seven Heads’ Skold dimostra (ce ne fosse ancora bisogno) di essere uno degli artisti di punta del panorama industrial, e se dalla tracklist fossero state tolte due ballad di troppo, portando i pezzi ad un totale di dieci, personalmente un bell’ottanta, oltre che il premio di top album, non glielo avrebbe tolto nessuno. Ma lamentarsi oggigiorno di appena due brani è semplicemente ridicolo, lo sapete voi così come lo so io, ed infatti vi prometto che ‘Seven Heads’ sarà presente nella mia top five di fine anno.
Tracklist
01. Rat King
02. I’m Still Right
03. F.U.
04. Hold The Night
05. Paradox
06. Better Luck Next Life
07. My Addiction
08. Black Or Blacker
09. Death Or Liberty
10. Turn Away
11. Return To Europa
12. Lost For The Cause
Lineup
Skold: all instrumentation