The Way Of Purity – The Order Of The Deep Roots
Il 01/08/2023, di Gianfranco Monese.
Gruppo: The Way Of Purity
Titolo Album: The Order Of The Deep Roots
Genere: Gothic Metal, Melodic Death Metal, Metalcore, Wormholedeath Label Special
Durata: 35 min.
Etichetta: WormHoleDeath
Giunti al loro quinto lavoro in studio, i The Way Of Purity si mantengono una band variopinta; sebbene i testi assecondino lo spirito della musicalità degli svedesi (con questo disco si vuol sbattere in faccia all’umanità tutti i suoi peccati, offrendo un percorso di redenzione), sono varie le influenze all’interno della loro proposta melodic death/gothic metal, da assaporare traccia dopo traccia. Passata, infatti, l’intro ‘This Is Not The World You Want’, le successive ‘The Red Herring’ e ‘Sidetrack’ rivelano l’animo più cupo e gotico del gruppo, con notevoli richiami ai The Gathering (‘The Red Herring’) ed ai Lacuna Coil (‘Sidetrack’). Similmente si muove ‘Hearthshattering’, capace di fare l’occhiolino ai Katatonia e sempre intrigante grazie anche ad un continuo scambio di parti vocali, mentre ‘The Great Leveler’, arricchita dal sassofono di Shadowdream, si candida ad una delle migliori canzoni del lotto, sinuosa nelle sue parti strumentali tanto quanto nei vocalizzi della frontwoman. ‘Thy Will Be Done’ dimostra influenze industrial devote ad assecondare la voce maschile degli svedesi, vicina a tonalità care a Marilyn Manson, per poi cambiare spirito ed entrare in ranghi melodic death quando è quella femminile ad inserirsi. ‘Usque Ad Mortem’, altra svolta di questo lavoro, ne è uno dei brani più spinti: questa volta, durante le strofe il frontman canta in growl, favorito da ambientazioni in grado a richiamare i Dark Tranquillity di una ventina di anni fa; quando ad intervenire è però il gentil sesso, tutto sembra “tornare al suo posto”, ed i Lacuna Coil del periodo di ‘Unleashed Memories’ (2001) non sono poi così lontani. Un mix tra l’horror punk dei Murderdolls e l’industrial di Marilyn Manson impreziosisce ‘Ego-Monster’, grazie soprattutto ad una poliedrica prestazione della voce maschile, mentre al contrario durante i ritornelli alla frontwoman spetta quasi il classico compitino. E dopo un’intro speranzosa almeno nel titolo (‘This Is Not The World You Want’), questo ‘The Order Of The Deep Roots’ termina con la peggior sentenza possibile: nella lenta ‘This Is The World You Deserve’, infatti, sebbene in sottofondo qualcuno ripeta il titolo del primo pezzo, la voce maschile si erge quasi come un dittatore, ammonendo l’ascoltatore mentre il resto della band, pur nella semplicità delle ritmiche, arricchisce il pezzo con tinte industrial che sembrano prelevate dal genio di Trent Reznor. In conclusione, stilisticamente parlando ‘The Order Of The Deep Roots’ colpisce nel segno per una propria varietà presente all’interno di una proposta che comunque, assecondata da delle giuste tematiche, risulta coerente.
Tracklist
01. This Is Not The World You Want
02. The Red Herring
03. Sidetrack
04. Hearthshattering
05. The Great Leveler
06. Thy Will Be Done
07. Usque Ad Mortem
08. Ego-Monster
09. This Is The World You Deserve
Lineup
Kirayel: vocals
Jeffrey: guitar
Marianna Alfieri: guitar
Deathwish: guitar, keyboards
Lostmyfaith: keyboards, backing vocals
Withoutname: bass
Wallofdeath: drums