Oceanhoarse – Heads Will Roll

Il 30/06/2023, di .

Gruppo: Oceanhoarse

Titolo Album: Heads Will Roll

Genere: , ,

Durata: 48 min.

Etichetta: Noble Demon

72

Forse non abbiamo troppo da raccontarvi sulla band Oceanhoarse. Combo metal finnico, si formano nel 2016 e cominciano a incidere canzoni proprie. Segue la pubblicazione di diversi singoli su diverse label indipendenti fino al 2021, quando vede la luce il debutto ‘Dead Reckoning’, edito dalla tedesca Noble Demon. Se quel lavoro ci era passato inosservato, non tanto per la qualità quanto per l’ampiezza della distribuzione fuori dei germanici confini; ecco invece che il secondo album – ‘Heads Will Roll’ – sbuca adesso fuori tra le proposte di recensione da parte delle etichette minori, con la sua curiosa e inquietante copertina rossastra. Beh – come detto nell’introduzione – abbiamo forse poco da raccontarvi sulla band; ma su questo secondo album un po’ di parole possiamo spenderle, vista quantomeno la peculiarità della proposta.

Definiti anche sul prestigioso Metal Archives come New Way Of Finnish Heavy Metal, gli Oceanhoarse spiattellano su questi undici solchi digitali un bel ventaglio di generi e sonorità. C’è certo l’heavy metal –  quello classico –  che funge da base a tutto; e brani come ‘Fall Like Dominoes’ e ‘Carved in Stone’ sembrano messi li per ricordarcelo. Tra Iron Maiden, Steel Prophet (quelli di ‘Messiah’) e Vicious Rumors entrambi i brani guardano infatti con sguardo nostalgico agli Anni ’80 e ’90, con l’obbligatorio lascito di chitarre sferraglianti ma melodiche, vocals acute e ritmiche marziali. Su questa base però appunto apparentemente un po’ ‘datata’ i nostri appoggiano poi input decisamente più moderni, che li portano a uscire spesso dal seminato e esplorare altri sentieri. ‘Help Is On The Way’ è infatti fortemente metalcore nell’approccio, e sulle convulse ritmiche alla Killswitch Engage si appoggiano vocals furiose, gridate, al limite dello scream. Il brano – pur mantenendo un anima classic metal nel melodico ritornello – risulta quindi attuale, calato nella realtà del 2020, e non di qualche decennio fa. ‘Pryopen’ e ‘Waves’ sono poi altri brani fortemente contaminati: il primo da stili vocali e ritmiche robuste vicine al nu metal, il secondo da una pesantezza esecutiva che pesca quasi dal doom, opportunamente lavorato per privarlo dell’eccessiva lentezza e dargli quel vibe più scanzonato e rockettaro che permea un po’ tutto l’album. C’è spazio anche per qualcosa della scena di Seattle, e sentori di Alice In Chains e Spundgarden emergono qui e la in brani interessanti quali ‘Waves’, ‘Adrift’ e ‘Dead Zone’; forse il trittico che abbiamo preferito in tutta la proposta, personale e graffiante al punto giusto.

Si potrebbe andare avanti a citare anche gli altri quattro o cinque brani di cui non non vi abbiamo fatto menzione, ma alla fine ci fa anche piacere che scopriate voi ascoltandolo cosa ci hanno tenuto in serbo questi quattro strani finlandesi. Le coordinate dovrebbero esserci comunque chiare: tanto tanto heavy di base, una formazione musicale fortemente debitrice della scena più classica, ma un approccio compositivo e uno sguardo fermamente puntato al futuro e a generi contaminati e recenti. Non un equilibrio facile, ammettiamolo, ma almeno con quest’album i Nostri possono dire di aver fatto centro, almeno dal punto di vista dell’orecchiabilità e dell’interesse. Li ascolteremo ancora, alla prossima uscita.

Tracklist

01. Fall like Dominoes
02. Help Is on the Way
03. Pryopen
04. Brick
05. Smoke Signals
06. Waves
07. Dead Zone
08. Heads Will Roll
09. Adrift
10. Nails
11. Carved in Stone

Lineup

Jyri Helko: Bass
Ben Varon: Guitars
Oskari Niemi: Drums
Joonas Kosonen: Vocals