Sirenia – 1977
Il 08/06/2023, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Sirenia
Titolo Album: 1977
Genere: Gothic Metal, Symphonic Metal
Durata: 49 min.
Etichetta: Napalm Records
Distributore: Audioglobe
Nuovo album in studio per i norvegesi Sirenia guidati dal polistrumentista Morten Veland e dalla soave e al tempo stesso decisa voce di Emmanuelle Zoldan (quinta cantante in ventidue anni di carriera), entrambi classe 1977, tra l’altro. Riguardo il disco, bisogna subito scrivere come la componente elettronica, dopo una decisa virata che, a detta di chi scrive, ha positivamente pervaso il precedente ‘Riddles, Ruins & Revelations’ (2021), ritrova qui un ruolo marginale, di supporto, elogiando maggiormente quel symphonic/gothic metal chitarristico a cui da sempre la band ci ha abituato. Certo è che arrivati all’uscita numero undici, l’abitudine è talmente tanta che dopo svariati ascolti quel che resta è un gruppo che sceglie di viaggiare col pilota automatico, preferendo raggiungere la meta in tutta tranquillità; senza svolte, colpi di scena, niente. A voi potrà andar bene, e in ‘1977’ avrete di cui divertirvi (come nel terzo singolo estratto ‘Wintry Heart’), ma passati i vent’anni di carriera, personalmente questa sembra la solita minestra riscaldata, che poco o niente aggiunge alla già ben fornita discografia del quartetto. Altra personale pecca sono le strutture della maggior parte della tracklist, troppo dritte e prevedibili. E’ così per la prima traccia, nonchè secondo singolo estratto, ‘Deadlight’, che non ha nemmeno il classico mordente da opener (molto meglio, in questo senso, ‘Wintry Heart’), o per la comunque notevole ‘Nomadic’, malinconica e al tempo stesso pesante come un macigno. Come già scritto, le parti elettroniche non risultano contagiose come due anni fa (quando, personalmente, avevano fatto sperare in un’avvenuta maturazione), lasciando alle chitarre il ruolo principale, oltre che alla voce di Zoldan, a dispetto di un growl di Veland quasi inesistente. Voglia di risultare più armoniosi? Così sembrerebbe, come si evince da episodi quali ‘The Setting Darkness’, abile nell’incontrare una mesta melodia e con un ponte elettronico, da 02:36, ai confini della trance, genere rappresentato da dj come l’inappuntabile Armin Van Buuren: la più grande sterzata di ‘1977’, che denota come le capacità di uscire dalla propria “comfort zone” ci sarebbero, dopotutto. Ma il resto o annoia o, come ‘A Thousand Scars’, ‘Fading To The Deepest Black’ (nella quale Veland interviene, ma con voce pulita) oppure ‘Oceans Away’, non decolla mai, e quel che è peggio, è che personalmente decresce ascolto dopo ascolto. Le canzoni passano come giornate simili tra loro, come quelle anonime settimane in cui il weekend arriva in un battito di ciglia. Idem ‘1977’, al cui termine è davvero poco quel che di positivo lascia (come l’energica ‘Delirium’, forse la più variegata del lotto, o la ben riuscita cover di Tanita Tikaram ‘Twist In My Sobriety’, primo singolo estratto). Posso capire che la voce di Zoldan sia notevole, perchè così è, o che comunque il mesto trademark del gruppo qui rimanga intatto e fedele a quanto i die hard fan vogliono ascoltare, ma credo sia doveroso oggigiorno pretendere dai Sirenia quel qualcosa in più che il lavoro precedente contiene.
Tracklist
01. Deadlight
02. Wintry Heart
03. Nomadic
04. The Setting Darkness
05. A Thousand Scars
06. Fading To The Deepest Black
07. Oceans Away
08. Dopamine
09. Delirium
10. Timeless Desolation
11. Twist In My Sobriety (bonus track, Tanita Tikaram cover)
Lineup
Emmanuelle Zoldan: vocals
Morten Veland: guitars, clean and harsh vocals, bass, keyboards, programming
Jan Erik Soltvedt: guitars
Jonathan A. Perez: drums