Elvenking – Reader of the Runes – Rapture
Il 23/05/2023, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Elvenking
Titolo Album: Reader of the Runes - Rapture
Genere: Folk Metal, Heavy Metal, Power Metal
Durata: 55 min.
Etichetta: AFM Records
Le trilogie sono un formato molto caro nella letteratura e cinematografia attuali, sia fantasy che non, e ultimamente le stiamo trovando sempre più spesso nella nostra musica preferita. Non si tratta però di un formato privo di insidie: se da un lato la creazione di tre contenuti separati che condividono però una stessa trama o un tema unico è sicuramente interessante e crea aspettative per il capitolo di prossima pubblicazione; dall’altro bisogna fare molta attenzione a non tradire intenti e aspettative per l’intero lavoro. Un equilibrio difficile che se trovato porta innumerevoli benefici in termini di attesa e memorabilità del prodotto, ma che appunto richiede un progetto pianificato dall’inizio e idee ben chiare. Idee che a quanto pare Damna e soci sicuramente hanno, visto che appunto questo secondo capitolo della saga ‘Reader of the Runes’ ha tutte le caratteristiche per bissare e forse anche superare la già alta qualità del suo predecessore.
L’apertura del disco è affidata a ‘Rapture’ – curiosamente il passaggio più lungo del lotto – il quale ci catapulta dopo solo un minuto di minacciosa intro in un brano sì veloce ma non completamente power: A fare da padrone qui sono infatti soprattutto i ritmi danzerecci dalle vaghe sonorità folk intessuti da chitarra e violino e la buona interpretazione del frontman Damna più che l’energia esecutiva fine a se stessa. Decisamente più power è ‘The Hanging Tree’, che spinge il tachimetro in zona Helloween/Blind Guardian. Canzone potente e diretta nella sua relativa semplicità si mostra comunque una perfetta dichiarazione di intenti per un album che si pone fin da qui di essere in qualche modo più aggressivo del primo capitolo. “Bride Of Night” potremo vederla come una buona commistione dei primi due brani… mantenendo il piglio deciso di ‘The Hanging Tree’ la canzone abbraccia la teatrale grandeur del primo brano, sviluppandosi in maniera diversa e proponendoci un ritornello già tra i nostri preferiti. Maggior aggressività dicevamo per questo secondo capitolo, ma non solo: come narratoci da Damna stesso in una intervista di prossima pubblicazione, l’album è soprattutto più drammatico, con le terribili divinazioni proposte ai vari personaggi dal Lettore che arrivano al loro tragico compimento; una drammaticità che sicuramente avvertiamo nella successiva ‘Hardchant’, brano cupo e teso che sfocia a tratti anche in parti quasi in blastbeat da parte del rientrante Symohn. “The Cursed Cavalier” rischiara un po’ l’atmosfera col suo ritornello, ritornando ad abbracciare un power più tradizionale e meno epico; ma è la successiva “To The North” ad attirare maggiormente la nostra attenzione. Forsennata e dinamica fin dall’inizio, il brano mostra un po’ di tutto: inserti folk, ottime melodie, minacciosi controcanti e un carisma che oramai possiamo dire essere proprio della band friulana. “Covenant” mantiene alto il livello di epicità dell’album riaffidandosi a tempi più rallentati ma a una costruzione poco lineare, che riserva qua e la diverse sorprese. ‘Red Mist’, che inizia come ballad ma prosegue come un ennesimo up-tempo, convince però anch’essa, dipingendo con i vari strumenti scenari ancora molto variegati. Con la successiva “Incantation” ci saremmo aspettati una suite, e quindi un minutaggio più lungo, ma non sembra essere questa la direzione tracciata dalla band. Aydan e compagni infatti ci regalano l’ennesimo pezzo poliedrico e cangiante ma dalla durata non eccessiva, che dice in circa cinque minuti e mezzo quello che deve: l’interpretazione di Damna però qui è assolutamente centrale, e il brano sembra essere portante almeno dal punto di vista delle liriche. Arrivati in chiusura schiviamo con piacere lo spiacevole effetto stanchezza… anche ‘An Autumn Reverie’ e ‘The Repentant’ rimangono infatti interessanti e mantengono alta drammaticità e attenzione, lasciandoci il senso di soddisfazione per questo ascolto, ma anche la curiosità di arrivare in fretta al terzo capitolo, a quanto pare già composto.
Che dire di più? Personalmente come dicevamo sopra ‘Rapture’ ci è piaciuto molto, anche sopra ‘Divination’ come mostra il voto in calce. Dopotutto, ‘L’impero Colpisce Ancora’, ‘Le Due Torri’ e ‘Il Canto della Rivolta’ sono stati i nostri preferiti di famose trilogie letterali e cinematografiche, ed erano tutti secondi capitoli, quelli in genere dedicati ai periodi di maggior difficoltà per eroi e protagonisti. Aspettiamo ora la rivicinta con il prossimo – ci auguriamo esplosivo – conclusivo capitolo.
Tracklist
01. Rapture
02. The Hanging Tree
03. Bride Of Night
04. Herdchant
05. The Cursed Cavalier
06. To The North
07. Covenant
08. Red Mist
09. Incantations
10. An Autumn Reverie
11. The Repentant
Lineup
Damna – vocals.
Aydan – guitars.
Headmatt – guitars.
Lethien – violin.
Jakob – bass.
Symohn – drums.