Overkill – Scorched
Il 17/04/2023, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Overkill
Titolo Album: Scorched
Genere: Heavy Metal, Thrash Metal
Durata: 51 min.
Etichetta: Nuclear Blast
Quando si parla di qualità e quantità viene sempre da pensare che una vada a discapito dell’altra… non a torto, visto che nella maggior parte delle cose va proprio così; ma nel campo del metal un eccezione per gli Overkill possiamo anche farla. Attivissimi sul fronte della quantità (20 album in studio in nemmeno 30 anni parlano chiaro), in generale sono anche spesso riusciti ad affiancare il più chimerico concetto di qualità, giacchè in effetti di veri e propri scivoloni nella loro nutrita discografia se ne contano davvero pochi. Un po’ questa capacità di tenere alta l’asticella pobabilmente è anche dovuta alla proposta musicale in se: solida ma immutabile; gli Overkill sono da sempre sinonimo di thrash classico dalle forte influenze heavy, fin dal fumigante debutto ‘Feel The Fire’. Da li di strada se ne è fatta molta certo, ma le coordinate sono rimaste sempre quelle: i ritmi aggressivi del thrash, i suoni abrasivi delle chitarre, la scartavetrata alle orecchie data dalla voce inconfondibile di Bobby Blitz.
E ovviamente – manco a dirlo – ‘Scorched’ presenta la stessa peculiarità degli album che l’hanno preceduto, soprattutto quelli dell’ultimo periodo: la capacità di suonare 100% Overkill senza autocopiarsi bovinamente. Lo apprendiamo subito con la title-track e opener ‘Scorched’, una bella grattata sulla schiena di quella che lascia i segni. Ficcante lick di chitarra, il drumming di Bittner che incalza e D.D. Verni che entra come un rullo compressore col suo basso: la fiammata è servita possiamo dire, e l’energia del pezzo ci lascia… beh, scorched (‘bruciati’ tradotto dall’inglese, ndR). Seguono una serie di brani anche abbastanza vari tra di loro, ma sempre dipinti del tipico verde del gruppo… ‘Goin Home’ gratta un po’ di meno e guarda più al lato heavy/melodico della musica del gruppo, ‘The Surgeon’ travolge con una velocità e un groove inaspettati mentre ‘Twist of The Wick’ sferza le orecchie con soluzioni thrash tipiche del sound della Bay Area. ‘Wicked Place’, ‘Wont Be Coming Back’ e ‘Fever’ sono brani più cangianti, che mostrano appunto lo sforzo del gruppo di non rimanere fissi su sonorità troppo simili… Appoggiate forse più a un robusto US Metal che al canonico thrash dei Big Four, le tre canzoni appena citate passano piuttosto lisce e piacevolmente, portandoci la durezza e gli scossoni che cerchiamo da un album targato Overkill senza però spossarci troppo. La fine dell’album anche è carina, con l’aggressiva ‘Harder They Fall’ a parlarci ancora di thrash e di pa-tum-pa-tum e a rappresentare l’ultimo momento veramente ginnico dell’album, prima che gli ultimi due passaggi si concentrino invece più sull’aspetto costruttivo che su quello fisico ed esecutivo.
Insomma, la testa su e giù l’abbiamo mossa… il piede l’abbiamo battuto, e le nostre mani si sono impegnate spesso in un furioso air-guitar. Alcune melodie ci si sono subito stampate in testa, e abbiamo la fondata impressione che comunque questo nuovo materiale troverà facilmente una buona collocazione nel repertorio live dei nostri, andando a sostituire brani di alcuni degli album più recenti. La ricetta per non invecchiare mai gli Overkill l’hanno trovata, chissà se condivideranno questo segreto con altri loro colleghi…
Tracklist
01. Scorched
02. Goin’ Home
03. The Surgeon
04. Twist of the Wick
05. Wicked Place
06. Won’t Be Comin’ Back
07. Fever
08. Harder They Fall
09. Know Her Name
10. Bag o’ Bones
Lineup
Bobby Ellsworth: Vocals
Dave Linsk: Guitars
Derek Tailer: Guitars
D. D. Verni: Bass
Jason Bittner: Drums