Solence – Hope Is A Cult
Il 28/02/2023, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Solence
Titolo Album: Hope Is A Cult
Genere: Alternative Metal
Durata: 45 min.
Etichetta: Hopeless Records
Giunge al suo terzo disco in studio il quartetto originario di Stoccolma dei Solence, autore di un alternative metal nel quale è l’elettronica ad avere il sopravvento, sulla scia di band come Ghost Town e The Qemists o, se preferite, una proposta che sicuramente avrebbero potuto costruire i 30 Seconds To Mars, se negli anni avessero abbracciato solo in minor parte quelle contaminazioni pop che, dopo il loro omonimo album di debutto, li hanno pian piano portati verso altri lidi.
‘Hope Is A Cult’ è, infatti, un lavoro fresco, che scorre piacevolmente, energico e al tempo stesso danzereccio, nel quale i Solence si prefiggono l’obiettivo di piacere soprattutto a un pubblico giovane, senza disdegnare estro e originalità. E’ quanto le prime tracce ‘Rain Down’, ‘Best For You’ e ‘Demons’ dimostrano, impermeate di alternative metal, parti elettroniche in grado di primeggiare su tutto, e quel sentore pop che aleggia nell’aria. Interessanti i loro ponti, che staccano ogni brano da una struttura che altrimenti risulterebbe prevedibile e, alla lunga, noiosa. A innalzarsi, sotto questo punto di vista, è soprattutto ‘Demons’, con sfuriate che richiamano quell’operazione alternative metal/dubstep, personalmente tanto apprezzata, da parte dei Korn intitolata ‘The Path Of Totality’ (2011). In ‘Waves’ Videsäter duetta con una soave voce femminile, la cui ugola si sposa perfettamente con lo stile dei quattro, richiamando a quel pop che, insito nella proposta dei Solence, aiuta a renderla intrigante, senza mai prevalere. ‘Antidote’ richiama al nu metal che fu, quello più accessibile, mentre ‘Claustrophobia’ mostra le sue venature industrial. All’elettronica di ‘Better This Way’, vengono aggiunte sfumature alternative care a band come Shinedown, così come uno spirito pop punk di matrice All Time Low.
Con l’aiuto del cantante dei Fame On Fire Bryan Kunzitz, ‘NuBlood’ contiene più rabbia rispetto a chi la precede; certo è che, arrivati alla nona traccia, questo sentore “commerciale”, fatto di ritornelli orecchiabili in grado di rimanere subito in testa, comincia a stancare. Soprattutto, si percepisce una certa somiglianza con altre band, interessate in primis a voler piacere, proponendo album colmi di brani simili tra loro, piuttosto che qualcosa di variegato che, come tale, spicchi di tanto in tanto nella tracklist.
Per fortuna, l’emozionante ballad ‘Life Goes On’ arriva al momento giusto, deviando l’attenzione del nostro udito da un minestrone che, ad essere sinceri, stava rendendo il tutto similare: lodevole la prova di Videsäter, che con voce roca, a richiamare quella di Leto dei già citati 30 Seconds To Mars, ruba la scena senza neanche sforzarsi più di tanto. Sicuramente uno dei migliori brani del lotto. Echi dei Linkin Park di ‘Hybrid Theory’ (2000) risuonano in ‘Endless’, che si fa amare immediatamente, mentre la conclusiva ‘Blood Sweat Tears’, pezzo più lungo di ‘Hope Is A Cult’ con i suoi sette minuti abbondanti, dopo un inizio quasi introduttivo, si scatena in tutto il suo stile rock elettronico, divenendo la suite della band, grazie soprattutto ad una chitarra che, negli ultimi tre minuti strumentali del pezzo, si prende letteralmente la scena, divenendo protagonista dopo essere stata tenuta (fin troppo?) in secondo piano rispetto a sintetizzatori e tastiere. Una più che degna conclusione di ‘Hope Is A Cult’ e, mi viene da pensare, anche dei prossimi concerti dei Solence. In chiusura, dopo svariati ascolti, come già scritto questo quarto disco degli svedesi contiene canzoni fresche, moderne, colme di buona volontà.
L’unico timore, è che se con la prossima release verrà seguita la stessa, identica, formula, il rischio di risultare ripetitivi, consegnando brani che si perdono in una generale similarità, è alto. ‘Hope Is A Cult’ sa uscirne quando è il momento giusto; vedremo come si comporterà il suo successore.
Tracklist
01. Rain Down
02. Best For You
03. Demons
04. Waves
05. Antidote
06. Claustrophobia
07. _hope is a cult_
08. Better This Way
09. NuBlood (feat. Fame On Fire)
10. Life Goes On
11. Endless
12. _a new hope_
13. Blood Sweat Tears
Lineup
Markus Videsäter: vocals
David Strääf: guitars
Jonas Swärd: keyboards
David “Viking” Vikingsson: drums