Iggy Pop – Every Loser
Il 10/01/2023, di Alessandro Ebuli.
Torna in pista il settantaseienne Iggy, un personaggio che non ha davvero intenzione di mollare una carriera che procede spedita da oltre cinquant’anni, pur se scandita di tanto in tanto da qualche caduta di stile. Di sicuro quest’uomo sa il fatto suo, lo dimostrano i più recenti album ‘Post-Pop Depression’ del 2016 e ‘Free’ del 2019, sul piano musicale il primo da considerarsi il proseguo di ciò che fu lo straordinario ‘The Idiot’ del 1977, mentre il secondo un esperimento simil-Jazz in cui una spiccata vena da Crooner accompagnava deliziosi brani cuciti elegantemente sulla pelle grinzosa del vecchio punkrocker. Con ‘Every Loser’ assistiamo ad una nuova virata stilistica, in quanto gli undici brani proposti spaziano lungo sonorità varie e stratificate che si lasciano particolarmente apprezzare nonostante l’apparente difformità tra le tracce presenti nel disco. Beninteso, con ‘Every Loser’ Iggy Pop non stravolge la storia della (sua) musica, ma riesce a sfornare un prodotto assolutamente di qualità che francamente, dopo ben diciotto album da solista e vari altri con gli Stooges, non sarebbe stato scontato attendersi. All’interno di questo nuovo lavoro spicca l’oponer ‘Frenzy’, Punk Rock acido figlio d’epoca Stooges infarcito di tanto suono alla Smashing Pumpkins del periodo ‘Mellon Collie’ (vi sembra assurdo? Ascoltate i primi quindici secondi in apertura del brano e ne riparliamo), seguita da una ‘Strung Out Johnny’ che tanto ricorda il Post-Punk degli anni ottanta, con sfumature Synth-Pop che nei brani a seguire si accentueranno, o ancora ‘New Atlantis’ che si pone quale anello di congiunzione tra il precedente ‘Free’ e il nuovo arrivato. Eleganza, melodia, eppure un’attitudine rozza e irriverente che traspare da ogni nota. ‘Modern Day Ripoff’ sembra presa a piè pari da ‘Raw Power’, ma con arrangiamenti più moderni, citandone il titolo. C’è poi il pop d’autore di ‘Morning Show’, mentre ‘Neo Punk’ spettina l’ascoltatore con un riffing in stile Ramones e una sezione centrale al limite dell’Hardcore Punk, e anche su ‘All The Way Down’ si ritrova lo stile degli Stooges. ‘Comments’ rievoca invece i fasti degli anni ottanta, direi il periodo compreso tra ‘Blah Blah Blah’ e ‘Instinct’, infatti sono i sintetizzatori a fare da sfondo al brano più che le chitarre, all’interno di una ritmica veloce che sul finale sfocia nel Synth-Pop. Anche in ‘The Regency’ aleggiano le stesse ombre di derivazione Synth-Pop, e posso affermare senza nessun dubbio che dentro ‘Every Loser’ sia presente una discreta dose di quel Post-Punk poi tradotto in Goth da band quali Sisters Of Mercy e in parte anche Cure. C’è tanta carne al fuoco, tante influenze provenienti dall’esterno e dal proprio passato, compresi due breve interludi, ‘The News For Andy (Interlude)’ e ‘My Animus (Interlude)’ contenenti semplicemente un recitato del Nostro.
Cosa dire dunque dell’Iggy Pop 2023 version? Che di sicuro può permettersi di cantare e suonare ciò che vuole, lui che il Punk (e il Garage) l’ha inventato prima che fosse realmente inventato. Lui che è caduto nell’abisso della devastazione artistica e personale, lui che è rinato per gridare al mondo che il Punk è ben più profondo di quanto i Sex Pistols volessero farci intendere, lui che ha lambito i territori Jazzy raccontandoci come possa un navigato settantenne essere marcio dentro ed elegante fuori. Iggy Pop può tutto, anche sfornare un disco di Punk centrifugato con millemila ingredienti che sa funzionare alla grande e che in trentasette minuti racconta un’evoluzione durata decenni. Anche stavolta l’Iguana ha centrato il bersaglio riuscendo a stupirci con un’opera davvero esaltante.
Numerosi sono gli ospiti presenti nel disco, vi rimando alla sezione Line-Up in basso all’articolo. Qui segnalo soltanto la presenza del compianto Taylor Hawkins su ‘Comments’.
Di Iggy Pop ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno.
Tracklist
01. Frenzy
02. Strung Out Johnny
03. New Atlantis
04. Modern Day Ripoff
05. Morning Show
06. The News For Andy (Interlude)
07. Neo Punk
08. All The Way Down
09. Comments
10. My Animus (Interlude)
11. The Regency
Lineup
Iggy Pop: Vocals
Andrew Watt: Guitar
Duff McKagan: Bass
Chad Smith: Drums
Josh Klinghoffer: Guitar
Travis Barker: Drums
Stone Gossard: Guitar
Eric Avery: Bass
Taylor Hawkins: Drums
Chris Chaney: Bass
Dave Navarro: Guitar