Drudkh – All Belong to the Night

Il 25/11/2022, di .

Gruppo: Drudkh

Titolo Album: All Belong to The Night

Genere:

Durata: 45:51 min.

Etichetta: Season of Mist

75

Se fin dai primissimi lavori, data la massiccia connotazione folkloristico/nazionalista, è sempre stato difficile scrivere sui Drudkh senza chiamare in causa il loro contesto, ora che l’Ucraina è al centro di nuovi scenari di conflitto, suona impossibile evitare di collegare il mood oscura dell’ultimo ‘All Belong to the Night’ con l’attuale crisi sul territorio. Il full lenght si compone di 4 brani per la lunghezza complessiva di 45 minuti circa, densi di temi ripetuti fino all’alienazione.
L’opener ‘The Nocturnal One’ definisce a carte scoperte le coordinate dei Drudkh 2022: dal riffing impregnato di fraseggi malinconici che, a tratti, danno l’impressione di riecheggiare le pennellate eteree dei nostrani Novembre, alle vocals scorticate di Thurios che si spalmano sul riffing come gatti morti sulle rotaie della batteria, dritta manco fosse disegnata con Autocad, senza grandi slanci di fantasia nelle dinamiche. Nel successivo ‘Windmills’ la componente black ne esce sempre più diluita in favore dell’approccio death/doom, salvo sporadiche palpatine nell’ambito dell’onnipresente flirt col blackgaze (bisogna tenere a mente che, negli album precedenti, fin nei rallentamenti, mantenevano il classico mood black). Con ‘November’ la formula si ripete identica a partire dall’intro in odore di ammiccamenti gothic, subito seguito dalla scarrellata black tutta conati slavi su tirate in doppia cassa, con momenti più distesi sui chorus in cui sembra di vedere Roman Saenko tirare fuori una tavoletta Ouija in cirillico per evocare i defunti Katatonia di ‘Brave Murder Day’.
‘All Belong to the Night’ si chiude coi 15 minuti di ‘Till We Become The Haze’, affondo finale ispirato al lavoro del poeta ucraino Yakiv Savchenko, così come la prima track dell’album, riferita alla poesia ‘Victims of The Nocturnal One’ sulle vittime della repressione stalinista (club nel quale Savchenko sarebbe entrato sul finire degli anni ’30). Sebbene la struttura dell’album sia sovrapponibile all’inarrivabile ‘Forgotten Legends’, ‘All Belong to the Night’ è ben lontano dal cupo black degli esordi. Plumbeo, malinconico, sofferente, a tratti rassegnato. Tuttavia la compattezza ne esce sfilacciata da non poche lungaggini che finiscono per trasformare queste quattro tracce in una successione di vortici melmosi, uno più in profondità dell’altro, creando quell’esperienza di ascolto tanto avvolgente quanto soffocante.

Tracklist

1. The Nocturnal One/ Нічний (10.23)

2. Windmills/ Нічний (11.30)

3. November/ Листопад (8.25)

4. Till We Become the Haze/ Поки Зникнем у Млі (15.32)

Lineup

Roman Saenko: chitarra

Krechet: basso

Vlad: batteria

Thurios: voce