Deathless Legacy – Mater Larvarum

Il 29/10/2022, di .

Gruppo: Deathless Legacy

Titolo Album: Mater Larvarum

Genere: , ,

Durata: 51 min.

Etichetta: Scarlet Records

68

Sesto disco in studio per i toscani Deathless Legacy, band dall’horror metal piacevole, radio-friendly se vogliamo, eppure dal giusto impatto e suonato in maniera notevole. Registrato presso i pisani Eden Studios, mixato e masterizzato da Simone Mularoni ai Domination Studio in quel di San Marino, ‘Mater Larvarum’ scopre le sue carte già con l’epica opener ‘Ora Pro Nobis’, che grazie ad un ritornello in grado di rimanere immediatamente in testa, ci introduce con decisione nei sinistri e sinuosi meandri di questo lavoro. “Sporcata” da atmosfere care ai Type O Negative, ‘Nightfall’ parte piano, con Steva disinvolta nel tessere le giuste, maligne, trame che portano a ritornelli sia accessibili che decisi; semplice ma funzionale il ponte strumentale che segue l’assolo di chitarra e ci trascina al ritornello finale, a dimostrazione della volontà del gruppo di condensare il tutto in poco tempo, senza però risultare minimalista o sempliciotto. Personalmente, ‘Hollow’ è un pezzo che non lascia molto il segno, funzionando più durante le sue (serrate) strofe, che nei ritornelli, mentre con ‘Fade Into The Dark’ si assapora un metal sinfonico vicino al black, grazie ad una curiosa combinazione tra ritmi spediti e sonorità inquietanti; degno di nota l’assolo di tastiera di Van Eden, torvo ed allo stesso tempo estroverso.
L’inizio di ‘The Coven’ è quasi un invito ad unirsi alla congrega di cui Steva, durante il pezzo, canta. E’ forse questo il brano in cui la ciliegina sulla torta viene posta grazie alla prestazione della cantante, la cui malefica interpretazione si immedesima non solo nel testo, ma pure nelle atmosfere della canzone: da applausi. La gotica ‘Absolution’ si avvicina più a band come i finlandesi H.I.M., con la stessa accessibilità e lo stesso fascino, mentre la cadenzata ‘Moonless Night’, alla lunga, non incide, orfana di quel guizzo, o cambio tempo, che le avrebbe donato più dinamicità. Ci pensa ‘Queen Of The Infernal Pantheon’ a rimediare, con un egregio lavoro di tastiere e pianoforte a tessere le veloci trame del brano. ‘Altar Of Bones’, a detta di chi scrive, presenta gli stessi difetti riscontrati in ‘Moonless Night’, ovvero che quando il sestetto si inoltra in atmosfere lente, tutto risulta fin troppo lineare lasciando, a pezzo concluso, un pò di amaro in bocca.
Infatti, ben più variegata e versatile appare la successiva ‘Run’, come da titolo di tutt’altra pasta rispetto a chi l’ha preceduta: per il sottocritto, tra le migliori canzoni di ‘Mater Larvarum’ assieme alla titletrack che, posta come ultimo tassello, proprio per questo funge da gran finale, quasi come un saluto operistico. Tra passaggi sinfonici cari tanto ai Nightwish quanto ai Paradise Lost, un tappeto tastieristico che, come lungo tutto il disco, risulta essenziale nell’infondere quello spirito inquietante a cui il gruppo è devoto, ed una prova vocale nuovamente degna di nota, è questo il riassunto perfetto dei Deathless Legacy, che si sperava di incontrare anche negli episodi più statici di questa release.
Al di là di questo, ‘Mater Larvarum’ è un disco pienamente sufficiente, il cui maggior pregio è quello di risultare accessibile e godibile, pur senza disdegnare qualità, duttilità e gusto.

Tracklist

01. Ora Pro Nobis
02. Nightfall
03. Hollow
04. Fade Into The Dark
05. The Coven
06. Absolution
07. Moonless Night
08. Queen Of The Infernal Pantheon
09. Altar Of Bones
10 Run
11. Mater Larvarum

Lineup

Steva: vocals
Sgt. Bones: guitars
Alex Van Eden: keyboards
Deadwood Nick: bass
Frater Orion: drums
Revyla: performances