Cerberus – My Prophecy Will Come
Il 07/10/2022, di Alessandro Ebuli.
Gruppo: Cerberus
Titolo Album: My Prophecy Will Come
Genere: Black Metal
Durata: 47 min.
Etichetta: Schwarzdorn Production
Dopo sedici anni di pausa tornano in pista i tedeschi Cerberus. Uno stop dovuto a problemi di salute del vocalist Beleth che finalmente ha potuto rientrare nei ranghi e lavorare a nuovo materiale. ‘My Prophecy Will Come’ si presenta fin dalle prime battute dell’opener ‘I Am Your King’ come un prodotto fondato sul Black Metal originario, quello direttamente derivante dai capostipiti di questo oscuro genere come i Mayhem. L’utilizzo massiccio della doppia cassa e delle chitarre riportano infatti al ‘De Mysteriis…’ tanto amato dai black metallers di tutto il globo, ma qui più di tutto è la voce di Beleth a ricordare antichi fasti.
Sia chiaro, i Mayhem dei primi anni Novanta rimangono nell’Olimpo del Black, e nonostante le varie scopiazzature avvenute nei tre decenni successivi al loro album fondamentale, talvolta qualche band riesce a rievocare quel nome senza necessariamente ritrovarsi a copiare. Ecco, è proprio il caso dei Cerberus che qui riprendono in mano il filo di una matassa interrotta oltre quindici anni fa, ma con un talento che non può lasciare indifferenti se pure all’interno della band della formazione originaria rimanga soltanto Beleth. ‘I Am Your King’, dicevo, è un brano che riporta quindi indietro agli anni d’oro, ma così è anche per la titletrack ‘My Prophecy Will Come’ in cui la voce spettrale del cantante si annoda alla gelida melodia delle chitarre con uno spazio centrale in cui il tiro rallenta con alcuni stop & go, senza per questo uscire dai confini dell’oscuro Black; ‘Fight For Me’ segue la stessa linea compositiva ma aumenta la velocità e sul finale un suono di tastiere conferisce solennità al brano; ‘Kingdom Of Emptiness’ parte come un proiettile ma nella parte centrale rallenta di colpo e la voce di Beleth si sposta su un growl più rozzo e baritonale per poi tornare nel suo spazio più congeniale, funereo, sofferto, doloroso. ‘Dysthymia’ inizia con un passo marziale ma ben presto cede a ritmiche meno complesse e sempre incentrate sull’alternanza tra la voce e le chitarre.
Lavora pesante la sezione ritmica, in particolare la batteria feroce e devastante. Il colpo di genio arriva con ‘The King’s Mountain’, la Summa di un album sicuramente riuscito, e si tratta di certo del brano migliore tra i sette in scaletta. Oltre dieci minuti di durata, feroce e diretto come una fucilata nei primi sei minuti, poi la musica si interrompe e lascia spazio a un recitato brutale e cimiteriale di Beleth della durata di circa un minuto, per poi lasciare nuovamente il brano nelle maglie del feroce Black d’annata. Da notare come la melodia generata dalle chitarre abbia, nella seconda metà del brano, sfiorato sonorità care al Doom/Gothic – un esempio potrebbero essere i My Dying Bride per intenderci – in cui è il sentimento della malinconia a risultare predominante.
Chiude l’album la più classica ‘A New Religion’, in cui ancora è il cantato di Beleth a dare prova di una dote superiore. Il fatto che sia l’unico membro della formazione storica dei Cerberus fa pensare a una sorta di “One Man Band”, ma ciò non deve essere visto come un difetto, anzi. Una ottimo disco questo ‘My Prophecy Will Come’, un graditissimo ritorno ad altissimi livelli. Che si tratti di un nuovo inizio al momento non ci è dato saperlo, ma le premesse ci sono tutte. Black Metal, ma oltre il Black Metal.
Tracklist
01. I Am Your King
02. My Prophecy Will Come
03. Fight For Me
04. Kingdom Of Emptiness
05. Dysthymia
06. The King’s Mountain
07. A New Religion
Lineup
Beleth: Vocals, Guitars