Editors – EBM

Il 28/09/2022, di .

Gruppo: Editors

Titolo Album: EBM

Genere:

Durata: 52 min.

Etichetta: PIAS Recordings

75

Gli Editors sono una di quelle band che, personalmente, incuriosiscono per quella continua ricerca sonora e, al tempo stesso, maturazione, tali da non regalare mai un album uguale all’altro. Certo: pure nella loro discografia esistono lavori più o meno valevoli (ricordo le critiche al precedente ‘Violence’ [2018], di certo non un capolavoro, ma contenente comunque gioielli come la titletrack), tuttavia è innegabile come il sestetto di Stafford cerchi di non ripetersi mai. ‘EBM’, settimo disco dei nostri, vede l’esordio per il produttore Benjamin John Power, alias Blanck Mass, in pianta stabile nella band, dopo le co-produzioni di ‘The Blanck Mass Sessions’ e del best of ‘Black Gold’, entrambi del 2019.
Presenza, questa, che permea tutto il disco, con quell’elettronica si sperimentale, ma funzionale per la compiutezza di ciascun brano. Lo si nota già dal primo singolo estratto ‘Heart Attack’, trascinante pezzo che rimanda al synth pop dei Dead Or Alive, così come ad un rock elettronico più volte riscontrato nei nostrani Subsonica, in particolare quelli “elettro-gotici” di ‘Amorematico’ (2002). La danzereccia ‘Picturesque’ va a braccetto con la sesta traccia ‘Strawberry Lemonade’, tra ritmi elettronici (a sfiorare l’industrial in ‘Strawberry Lemonade’) che mescolati al resto della strumentazione richiamano lo space rock dei Babylon Zoo così come gli U2 del periodo ‘Pop’ (1997). Nel terzo singolo estratto ‘Karma Climb’ chitarre ed elettronica si fondono: il motivo dato all’inizio dalla sei corde sembra richiamare i Cure, mentre lungo le strofe la voce di Smith dona profondità grazie (anche) all’accompagnamento di basso e sintetizzatori, in un continuo scambio di parti tra introspezioni “alla Depeche Mode” ed un’accessibilità rock “alla U2”.
Per il sottoscritto, non solo il brano portabandiera del disco, ma forse quello che meglio rappresenta gli attuali Editors. Un pò di Radiohead e Coldplay colorano il secondo singolo estratto ‘Kiss’, in un continuo gioco di sentimenti elettronici che, come i due protagonisti del video ufficiale, si attraggono e respingono di continuo. Viene concessa una (dovuta) pausa con l’introspettiva ‘Silence’, mentre il quarto singolo estratto ‘Vibe’, come spiegato da Smith stesso, è il prosieguo di ‘Frankestein’ (singolo ed opener di ‘Black Gold’), in quanto inneggia alla notte, con un riff di tastiera che richiama l’industrial, e tuttavia uno spirito indipendente e malleabile. Si vola senza respiro verso la fine di questo lavoro con ‘Educate’, dove nuovamente il genere della band, seppur assolutamente identificabile, sembra “sporcato” da Cure e Coldplay, ed una sperimentale ‘Strange Intimacy’, l’unica canzone dove la mano di Blanck Mass è davvero pesante, prendendosi lo scettro ed i conseguenti meriti. E’ una conclusione con i fiocchi, perchè più il brano si dilata nei suoi sei minuti e mezzo circa, più si capisce come al suo interno vi sia un riassunto di quanto scritto finora, ovvero che ‘EBM’ mescola un pò tutte le caratteristiche del sestetto. C’è molta elettronica, più prepotente e pretenziosa rispetto al recente passato discografico, ma (come) sempre devota ad una visione d’insieme; ci sono delle chitarre complementari, c’è l’affascinante voce di Smith… C’è, insomma, un lavoro che odora certamente di new wave e post punk, ma questa volta, a partire dal titolo, soprattutto di rock elettronico, e che conquista grazie a quel mordente, a quella determinazione esaltante ed appassionata. Un altro disco diverso, quindi: diverso dal materiale passato e, si spera, da quello che seguirà.
P.S. Ricordo che gli Editors si esibiranno molto presto nel Belpaese: giovedì 20 ottobre al Fabrique di Milano e venerdì 21 ottobre all’Unipol Arena di Casalecchio Di Reno (BO).

Tracklist

01. Heart Attack
02. Picturesque
03. Karma Climb
04. Kiss
05. Silence
06. Strawberry Lemonade
07. Vibe
08. Educate
09. Strange Intimacy

Lineup

Tom Smith: vocals, guitars, piano, synthesizers
Russell Leetch: bass, acoustic guitar, synthesizers, backing vocals
Justin Lockey: guitars, synthesizers
Elliott Williams: guitars, piano, synthesizers, backing vocals
Benjamin John Power: keyboards, synthesizers
Edward Lay: drums