Disillusion – The Liberation
Il 27/09/2022, di Gaetano Iannarelli.
Gruppo: Disillusion
Titolo Album: The Liberation
Genere: Progressive Death Metal
Durata: 57 min.
Etichetta: Prophecy Productions
Il 4 Novembre uscirà il nuovo album dei Disillusion, già anticipato da due singoli, a distanza di tre anni dall’ultimo album ‘The Liberation’ del 2019, che andiamo a riascoltare.
L’intro ‘In Waking Hours’ è una traccia di apertura, acustica, che ben introduce l’atmosfera dell’album e fa da intro anche alla successiva ‘Wintertide’. La traccia raccoglie in essa tutte le sfumature dei Disillusion diventando anche un lyrics video. Ritmiche acide e marziali si fondono con l’atmosfera ricamata da tastiere e parti soliste, alternando momenti katatonici, spazio per le linea vocali più pulite, a momenti più aggressivi che ricordano i Moonspell.
Eh si, è proprio riascoltando attentamente questo album che colgo questi punti di contatto. Un progetto quindi che stilisticamente trovo molto interessante e che si muove spaziando tra questi poli distanti ma che i Disillusion sanno accomunare regalandoci un sound personale, con aperture melodiche, refrain inaspettatamente orecchiabili e affascinanti come con ‘The Great Unknown’, terza traccia che diventa video e mostra la band. Da segnalare la parte centrale di questo brano dove si ha un momento teatrale che si schiude in una parte ancora più coinvolgente, dove si evidenzia una grande cura dei suoni e una certa qualità della produzione.
La successiva ‘A Shimmer in the Darkest Sea’ conferma che ad avere tanti ingredienti in cucina, il gusto ci guadagna. Poi se sono di qualità meglio. Grande prova sotto tutti gli aspetti, protagoniste le voci. Rimandi melodici alle tracce precedenti.
Non finisce di certo con quattro tracce, mancano la titletrack ‘The Liberation’ molto simile negli elementi e nella struttura a ‘Wintertide’ e la successiva ‘Time to let go’, che diventa video e di fatto il singolo dell’album con il suo minutaggio relativamente ridotto e il suo refrain che resta. Tutto condito da parte strumentali sempre ricercate e accuratamente dosate. A masterpiece!
Si chiude con ‘The Mountain’ e con un intro di pianoforte direttamente dagli abissi. La voce prende la scena, non siamo neanche a questo punto dell’album ad un passo falso o che sia di rallentamento. Altre idee. Il titolo dell’album sembra quindi quasi una confessione di liberazione nel senso di rilascio, di apertura, forse dopo 13 lunghi anni dall’album precedente ‘Gloria’ c’era tanto da dire, da comunicare, i Disillusion regalano altri 12 minuti di intensità, la parte epica finale è un richiamo di parti melodiche precedenti con cui si chiude il cerchio.
I Disillusion a mio parere sono una band di grande valore, perché i loro ingredienti, più o meno costanti nei quasi 30 anni di carriera, permettono grande varietà di soluzioni nelle loro composizioni. I loro album offrono momenti molto coinvolgenti, siano questi epici e aggressivi, oppure lenti e avvolgenti.
La voce di Andy Schmidt molto calda sa essere versatile, aggressiva, di impatto, ricerca ritmiche sempre varie. Sul lato più strumentale, le linee melodiche non sono mai banali, mentre le parti ritmiche creano un tappeto sempre vario e coinvolgente.
Idee, cuore, esperienza, personalità. Album a mio parere di piena maturità.
Tracklist
1. In Waking Hours
2. Wintertide
3. The Great Unknown
4. A Shimmer in the Darkest Sea
5. The Liberation
6. Time to Let Go
7. The Mountain
Lineup
Andy Schmidt: vocals, guitars, bass, keyboards
Sebastian Hupfer: guitars
Ben Haugg: guitars, bass
Felix Tilemann: bass
Josh Saldanha: drums