The Dead Daisies – Radiance
Il 30/08/2022, di Andrea Lami.
Gruppo: The Dead Daisies
Titolo Album: Radiance
Genere: Blues Rock, Hard Rock
Durata: 37 min.
Etichetta: SPV
Distributore: SPV Distribution
Sui The Dead Daisies si sono già scritti fiumi di parole, superband, ex componenti riuniti a cercar gloria ecc. ecc. Quindi sappiamo già tutto ed è assolutamente inutile perdersi in spiegazioni su chi siano e dove abbiano suonato. I loro curriculum musicali parlano da soli. La band che sembrava nata come un progetto semi estemporaneo, arriva oggi a pubblicare l’ottavo album, contando un album live e l’album di cover, il secondo dall’ingresso di Glenn Hughes al posto di John Corabi e Marco Mendoza. Il mio parere personale su questo cambio ve lo dirò a fine recensione.
Si parte con ‘Face Your Fear’ un classicissimo brano che non avrebbe sfigurato in nessuna delle band da dove provengono i vari membri dei The Dead Daisies. Cadenzato, potente, impossibile non venirne travolti. Cosa che succede anche con la successiva ‘Hypnotize Yourself’, quando ci assale la paura di trovarci di fronte ad un album tutto su questa falsa riga. Parliamoci chiaro, i The Dead Daises suonano un hard rock classicissimo, che, in linea del tutto generale si compone di tre tipi di canzoni: le canzoni tirate, i mid-tempo e le ballad. Le canzoni tirate sono quelle che quando partono senti l’adrenalina salire, il ritmo è potente e tirato e sono due: ‘Shine On’ e ‘Not Human’. Brian Tichy picchia come un forsennato e secondo noi si diverte parecchi a farlo, tanto da dare la carica sia ai suoi colleghi sia a noi ascoltatori. A mio gusto i due brani migliori dell’intero album. ‘Roll On’ è la ballad posta in chiusura, un hard rock blues tanto semplice quanto di facile fruizione. Il resto della tracklist è formata per lo più da mid-tempo molto cadenzati che per un orecchio non specializzato nel genere possono assomigliarsi un po’ tutti mentre l’appassionato andrà a cercare e godere delle varie differenze o particolarità. Le due chitarre imbracciate da Doug Aldrich/David Lowy, graffiano il giusto per lasciare il segno mentre Glenn Hughes aggiunge il giusto gusto alle linee di basso e si esibisce egregiamente in una delle sue classiche prestazioni. Come farà alla sua età ad avere tutta questa voce nessuno lo sa. Noi sappiamo solo che possiamo godere di questa sua qualità, quindi godiamocela. Come promesso torno sul discorso del cambio di line-up. In tutta sincerità, pur riconoscendo l’infinita grandezza e spessore di un musicista come Glenn Hughes a mio gusto i The Dead Daisies erano molto più interessanti prima con Corabi e Mendoza. Ribadisco ancora per chi magari fatica a capire, la grandezza di Hughes non è in discussione, ci mancherebbe. Ma a mio giudizio i The Dead Daisies avevano più personalità ed erano meno Hughessiani.
Tracklist
01. Face Your Fear 4:09
02. Hypnotize Yourself 3:50
03. Shine On 2:59
04. Radiance 4:03
05. Born to Fly 3:19
06. Kiss The Sun 3:23
07. Courageous 3:31
08. Cascade 4:07
09. Not Human 4:14
10. Roll On 3:10
Lineup
Glenn Hughes: bass, vocals
Doug Aldrich: guitars
Brian Tichy: drums
David Lowy: guitars