Ardours – Anatomy Of A Moment
Il 11/08/2022, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Ardours
Titolo Album: Anatomy Of A Moment
Genere: Inclassificabile
Durata: 47 min.
Etichetta: Frontiers
Avevamo lasciato la frontwoman di origini sarde Mariangela Demurtas (Tristania) lo scorso febbraio, dopo una piacevole intervista in occasione dell’uscita del suo EP solista ‘Dark Ability’. E’ un piacere, quindi, ritrovarla nuovamente in pista, questa volta con il progetto Ardours, nato assieme al polistrumentista Kris Laurent. ‘Anatomy Of a Moment’ esce tre anni dopo l’album d’esordio ‘Last Place On Earth’, e a dispetto del suo predecessore s’impone di crescere ed evolvere.
Un qualcosa che, personalmente, mi è piaciuto sin dall’inizio: se, infatti, nel precedente lavoro vi erano quei richiami Dark/Gothic già riscontrati con la Demurtas, ascoltarla oggi con una proposta differente ed assolutamente non scontata può solo giovare, sia a noi fruitori, che alla carriera dei musicisti in questione. Già dall’opener ‘Epitaph For a Spark’ si può constatare come siano infatti care, al duo, quelle sonorità che tanto hanno illuminato gli anni Ottanta, tra cui New Wave, Synthpop e, di conseguenza, New Romantic; alle volte mescolate ad esplosioni dirette Alternative Rock, come la già citata prima traccia, altre con un certo Pop/Rock anni Novanta. ‘Insomniac’ sembra richiamare, infatti, il catalogo più spinto di Alanis Morissette, mentre, a scapito del titolo, indefinita appare ‘Identified’, tra sonorità ottantiane già menzionate, Ambient, Prog Rock, e la soave voce della Demurtas a cullare il tutto: tanto camaleontica quanto vincente.
Più lineare si dimostra la quasi semi ballad ‘Secret Worlds’, con l’unico difetto di avere delle partiture di batteria, nelle due strofe, per niente modeste: personalmente, avrei osato un pò meno. Le meste ‘Cold Revenge’ e ‘Given’ passano in un lampo, tra nostalgie difficili da assemblare in un unico genere, a dimostrazione che la maturazione avuta dal duo in questo ‘Anatomy Of a Moment’ guarda si indietro a quanto adorato negli eighities, ma con una proposta comunque fresca ed attuale. La titletrack e ‘Dead Weight’ sono due brani in crescendo, malinconicamente emozionali: un inizio tipicamente New Wave, Synthpop ed Ambient lascia spazio, poco dopo i due minuti, ad uno sfogo Alternative Rock. Le conclusive ‘Unannounced’ e Chasing Whispers’, invece, si spostano più verso lidi Alternative/Gothic Metal, con richiami a band come The Gathering (in più di un’occasione, ho immaginato un duetto tra la Demurtas ed Anneke Van Giersbergen su questi pezzi).
Arrivati, quindi, alla conclusione, avrete capito come non solo quest’uscita si discosti dalla precedente, ma come al sottoscritto sia risultata mutevole canzone dopo canzone. Certo, qualcuno avrebbe preferito un’evoluzione in linea con ‘Last Place On Earth’, ma personalmente credo che il rischio di essere ripetitivi o, peggio, di offrire una minestra riscaldata, sia sempre dietro l’angolo. Invece, con ‘Anatomy Of a Moment’ gli Ardours ci fanno capire che fare confronti con la precedente release è, semplicemente, inutile, in quanto la loro maturazione, nonchè proposta, oggigiorno, è aver saputo guardare indietro, ma anche avanti. Il resto sono solo chiacchiere.
Tracklist
01. Epitaph For A Spark
02. Insomniac
03. Identified
04. Secret Worlds
05. Cold Revenge
06. Given
07. Anatomy Of A Moment
08. Dead Weight
09. Unannounced
10. Chasing Whispers
Lineup
Mariangela Demurtas: vocals
Kris Laurent: guitars, bass, keyboards