Shinedown – Planet Zero
Il 08/08/2022, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Shinedown
Titolo Album: Planet Zero
Genere: Alternative Metal
Durata: 49 min.
Etichetta: Warner Bros
Torna il quartetto originario di Jacksonville, Florida, con il settimo album in studio in diciannove anni. ‘Planet Zero’ è, sin da titolo, un monito: nel descrivere, tramite un concept, un futuro distopico, la band si è voluta focalizzare su varie tematiche, quali il decadimento della cultura, una (voluta) mancanza di empatia, o le conseguenze del mondo dei social media sulle menti delle persone. Un album attualissimo, quindi, che tale vuole essere anche dal punto di vista prettamente musicale. Superata la breve intro strumentale ‘2184’, prima di ben sette intermezzi “creati” dal compagno di viaggio di questo concept, un robot chiamato Cyren (diminuendo, così, i brani effettivi ad un totale di tredici), i due minuti e mezzo di ‘No Sleep Tonight’ colpiscono nel segno, tra curiose venature Thrash Metal e ritornelli che sconfinano nel Punk Rock. Ma è con la titletrack, nonchè primo singolo estratto, che il trademark forgiato negli anni dal gruppo esce, e pure vittorioso. Un ritmo in questo caso più scandito, parti strumentali accoglienti ed una voce graffiante fanno del pezzo uno dei migliori di questo nuovo capitolo. Notevole e critico il testo, che parla di un mondo nel quale si vive senza lunghe e/o grandi prospettive (“…They’re canceling your feelings, on to better days or so they say, but I don’t think so, they’re murdering our heroes, out here on planet zero…”).
‘Dysfunctional You’ è la prima ballad del disco, che risalta le qualità vocali di Smith e dimostra come, arrivati sin qui, la proposta dei nostri cominci a farsi variopinta. E, personalmente, funziona maggiormente in episodi cadenzati come la già citata ‘Planet Zero’, ‘Dead Don’t Die’ o ‘America Burning’, ovvero quando il quartetto propone quel Metal alternativo caro a gruppi come, ad esempio, gli Sixx A.M..
Non che non colpisca con brani più teneri (arricchita dagli archi, ‘A Symptom Of Being Human’ è davvero notevole), solo che l’impressione finale è quella che voglia abbracciare più fan possibili. Trovo difficile, infatti, pensare che la bellissima e rivoluzionaria ‘Hope’ (“…Put on a happy face, make a scene and leave a permanent trace, show me that rebel inside, where the leader of the revolution resides…”), un pezzo che vedrei bene su un album dei Foo Fighters, ed il Pop ammiccante di ‘Sure Is Fun’ siano prodotti della stessa formazione. Il secondo singolo estratto ‘Daylight’, terza ballad di ‘Planet Zero’, è semplicemente riuscita oltre che commovente, un brano che, musicalmente, i Coldplay ancora rimpiangono di non aver ideato, e che nuovamente esalta la voce di Smith. Verso la fine troviamo ‘The Saints Of Violence And Innuendo’, tra le migliori del lotto, che sembra voler tributare i Muse, mentre in chiusura ‘What You Wanted’ è un altro pezzo che, come ‘Sure Is Fun’, cerca di farsi piacere da tutti, tanto minimalista sul lato strumentale, quanto serio nel testo, esigendo che si cambi onde evitare di imitare quanto accade sul pianeta zero. Per concludere, con questo disco gli Shinedown offrono un altro prodotto camaleontico, inferiore a quello che, ad oggi, considero il loro apice (‘Amaryllis’ [2012]), e nel quale è l’intrigante, controverso, concept a scorrere dritto.
C’è più coerenza, quindi, nelle parole che nella musica, la quale risulta spiazzante. Ma, dopotutto, la vera coerenza del quartetto è proprio quella di spiazzare, e se ad uno come me, ad ascolto terminato, questa formula può lasciare l’amaro in bocca, magari a voi piacerà (anche perchè, tuttavia, di brani riusciti ce ne sono parecchi). Fatto sta, che tentativi come questo, vanno lodati sempre: dopotutto spiazzare è sinonimo d’astuzia.
P.S. Ricordo che gli Shinedown si esibiranno in Italia, esattamente al Lorenzini District di Milano, il diciotto novembre, supportati da Asking Alexandria e Zero 9:36.
Tracklist
01. 2184
02. No Sleep Tonight
03. Planet Zero
04. Welcome
05. Dysfunctional You
06. Dead Don’t Die
07. Standardized Experiences
08. America Burning
09. Do Not Panic
10. A Symptom Of Being Human
11. Hope
12. A More Utopian Future
13. Clueless And Dramatic
14. Sure Is Fun
15. Daylight
16. This Is A Warming
17. The Saints Of Violence And Innuendo
18. Army Of The Underappreciated
19. Delete
20. What You Wanted
Lineup
Brent Smith: vocals
Zach Myers: guitars
Eric Bass: bass
Barry Kerch: drums