Thyrfing – Vanagandr
Il 23/09/2021, di Maria Teresa Balzano.
Gruppo: Thyrfing
Titolo Album: Vanagandr
Genere: Pagan Metal, Viking Metal
Durata: 49 min.
Etichetta: Despotz Records
Distributore: Audioglobe
Si è finalmente rotto il silenzio dei Thyrfing, durato ben otto anni, con la nuova fatica ‘Vanagandr’, un ibrido viking metal che pesca sonorità ed influenze dal proprio passato discografico per fonderle magistralmente con elementi moderni e maturi. La band conferma ancora una volta la visione peculiare della tradizione nordica inserendo latranti ritmiche doom, sfiziose sinfonie folk e un permeante mood dark tra violini e blast beat, sforando, per qualche momento, addirittura nel prog anni ’70.
Poichè non tutti noi leggiamo l’Edda in prosa a colazione, mi pare giusto spendere due parole sull’elemento mitologico in questione. Vanagandr è l’altro nome con cui è conosciuto il lupo Fenrir, emblema di forza selvaggia, oscura e pericolosa, figlio del malvagio Loki e della gigantessa Angrboða. Fenrir è destinato a combattere con Odino nell’ultimo giorno e a ucciderlo: per questo, gli dei lo hanno incatenato con l’inganno e relegato su un’isola in mezzo ad un lago. Ma ciò è costato a Týr (dio della guerra e patrono della giustizia) la perdita della mano destra che aveva offerto in garanzia: scopertosi ingannato, il lupo la trancia di netto con un morso. Fenrir dovrà attendere in catene la fine del mondo, solo allora sarà libero perché soltanto allora ogni legame sarà spezzato. Insieme agli altri demoni assalirà la terra, lotterà con Odino e lo divorerà, ma dovrà infine soccombere a Víðarr (il dio silenzioso) figlio di Odino, destinato a vendicare il padre: Víðarr fermerà la mascella inferiore di Fenrir con un piede e quella superiore con una mano, spezzandogliele, quindi lo ucciderà con un colpo di spada al cuore.
Fenrir, in attesa del Ragnarök, è dunque incatenato a due massi, con una spada infilata tra le due mascelle spalancate e, folle di rabbia, ulula atrocemente, mentre la bava che gli scorre dalla bocca forma il fiume Van (traducibile con ‘attesa’): da qui il nome Vanagandr, “demone del Van”.
Ora che, se chiudiamo gli occhi, possiamo sentire riecheggiare l’eterno lamento di Fenrir tra le alte e affilate sponde nere dei fiordi, ora possiamo finalmente premere play.
Il lupo dei Thyrfing è un disco vibrante, melodico, ricco di folklore e leggende narrate in modo violento e solenne, attraverso il riffing serrato e la voce ferale di Jens Rydén. Si avvicendano crescendo di tensione e mesta nera poesia, un rincorrersi perpetuo di strutture compositive suggestive ed efficaci, fantasiose ma sempre godibili.
Ogni strumento respira, con l’immancabile accompagnamento orchestrale sinfonico, cori in clean e inserti etnici, accelerazioni e ferocia, archi e malinconia, folk oscuro e groove possente sono incastonati in dinamiche funzionali che evocano un ben definito, diverso dal solito, universo pagan viking il cui sound facilmente stuzzica l’immaginazione dell’ascoltatore. Perché diverso? Per l’aura di inquietudine, per l’elegia sofferta dei risicati momenti acustici, per il misticismo austero che impregna chitarre e scream, per ineluttabile metaforico accoglimento dell’oscurità che sovrasta e devasta la fine del mondo.
Tracklist
01. Döp Dem I Eld
02. Undergångens Länkar
03. Rötter
04. Fredlös
05. Järnhand
06. Håg Och Minne
07. Träldomsord
08. Jordafärd
Lineup
Jens Rydén: vocals
Patrik Lindgren: guitar
Fredrik Hernborg: guitar
Joakim Kristensson: bass
Dennis Ekdahl: drums