The End Machine – Phase2
Il 31/05/2021, di Andrea Lami.
Gruppo: The End Machine
Titolo Album: Phase2
Genere: Hard Rock, Melodic Rock
Durata: 56 min.
Etichetta: Frontiers
Nuova produzione per i The End Machine, che come ben sappiamo sono una band formata da membri ex Dokken con l’aggiunta del singer Robert Mason già con Warrant in sostituzione del compianto Jani Lane ma anche padrone del microfono in una delle formazioni dei Lynch Mob nonché per breve tempo in una versione dei Ratt.
La primissima novità è l’avvicendamento dietro le pelli. Il posto di Mick Brown (ex Dokken) è stato preso dal fratello Steve che ne ricalca stile e qualità. Per il resto la band si conferma quella dell’esordio di due anni fa, regalandoci un hard rock a volte roccioso a volte un po’ più morbido dove la tecnica di Lynch viene fuori in quasi ogni solco.
Gli undici brani in questo album contenuti sembrano usciti dalla penna di Lynch/Pilson, questo perché gli stessi non avrebbero sfigurato in un album della band madre. Fatta questa necessaria premessa andiamo ad analizzare qualche brano come l’intro ‘The Rising’ che mi ha portato alla mente gli Alice In Chains di ‘Rooster’, reminiscenze vecchie di anni, intro che ci porta direttamente a ‘Blood And Money’ una song hard rock già abbastanza tirata con un ottimo solo di Lynch che sicuramente vi conquisterà. ‘We Walk Alone’ è un mid tempo che risente delle influenze di band come Led Zeppelin/Whitesnake e compagnia varia. ‘Prison Or Paradise’ oltre ad avere un titolo che ricorda gli Europe riesce a convincermi solamente per merito di un finale/non finale. L’ombra dei Van Halen cade come un macigno su ‘Shine Your Light’. Come da regola arrivano i momenti più tranquilli che rispondono al nome di ‘Devil’s Playground’ e ‘Born Of Fire’, due figlie di ‘All I Want’ dei Lynch Mob senza averne quella bellezza e ruffianeria.
Questa seconda fase della band, non molto distante dalla prima, non fa altro che confermare le qualità tecniche dei musicisti anche se nell’arco dell’intero album è mancato lo spunto vincente. Con questo non voglio dire che siamo di fronte ad un album scadente, tutt’altro. La sufficienza la raggiunge con tranquillità, ma sembra che i musicisti in questione abbiamo fatto il classico compitino, ben sapendo che con le loro capacità non avrebbero deluso i fan che da anni li seguono.
Tracklist
01. The Rising
02. Blood And Money
03. We Walk Alone
04. Dark Divide
05. Crack The Sky
06. Prison Of Paradise
07. Plastic Heroes
08. Scars
09. Shine Your Light
10. Devil’s Playground
11. Born Of Fire
12. Destiny
Lineup
Robert Mason: vocals
George Lynch: guitar
Jeff Pilson: bass, Keyboards
Steve Brown: drums