Saxon – Inspirations

Il 22/04/2021, di .

Gruppo: Saxon

Titolo Album: Inspirations

Genere:

Durata: 36 min.

Etichetta: Silver Lining Music

60

Da quando si è manifestato il COVID-19, ormai più di un anno fa, la vita si è fatta difficile e complicata un po’ per tutti, metallari compresi.  Infatti, come noto, la pandemia ha colpito senza pietà il settore musicale, bloccando di fatto ogni attività di touring e di festival, ma anche rendendo estremamente complesso lo svolgimento di sessioni di incisione di nuovo materiale e quindi l’uscita di nuovi album.  Mettiamoci pure che molte band ritengano che pubblicare nuovo materiale senza poterlo poi promuovere dal vivo semplicemente non ha senso, bloccando di fatto ogni attività nell’attesa che la situazione in qualche modo si risolva o almeno migliori.  Ecco, credo che sia in questo contesto che vada analizzata e commentata l’uscita del “nuovo” album dei Saxon, ‘Inspirations’, raccolta di 11 covers di vecchie glorie da cui appunto l’ensemble anglosassone ha tratto ispirazione, soprattutto nella fase di avvio della propria carriera musicale.
Come lo stesso Biff Byford ci ha puntualizzato nel corso dell’intervista a supporto dell’uscita discografica, ‘Inspirations’ va preso un po’ per quello che è: un progetto divertente e leggero, che deve fungere da “ponte” tra il pre e post pandemia, permettendo magari alla band, aggiungiamo noi, di rimanere in vetrina in qualche modo, possibilmente incassando anche qualche soldino per pagare le bollette…
Ecco, come in tutte le cose umane, il contesto è fondamentale, e tenendo conto quindi della doverosa premessa, possiamo passare all’analisi dell’album con un pizzico di chiarezza e serenità in più.  Le registrazioni si sono svolte in un arco temporale di due settimane, in una magione immersa nella campagna inglese, con la creazione di una “bolla” anti-COVID, grazie al testing in ingresso di tutti i membri del team di musicisti e tecnici vari a supporto.  Il risultato finale, come dicevamo in premessa, sono 11 tracks che vanno dalle radici del rock (Beatles, Kinks, Jimi Hendrix, Rolling Stones), alle radici del metal (Led Zeppelin, Deep Purple, Thin Lizzy, AC/DC), passando anche per un commovente omaggio a Lemmy (con tanto di fischio Byfordiano a inizio brano) ed un breve excursus nella storia del rock AOR americano (Toto).  C’è spazio persino per la cover di una… cover: ‘Evil Woman’, resa famosa dai Black Sabbath grazie alla sua comparsa sul primo omonimo album, ma che in origine fu incisa dai britannici Crow nel lontano 1969.
Cosa ci rimane impresso alla fine di questa poco più di mezz’ora di covers?  Non troppo, ad essere proprio sinceri… e di memorabile sicuramente nulla.  Per carità, il tutto viene eseguito con grande energia, maestria, spensieratezza e clima goliardico e “live”, ed il progetto va preso per quello che è, ma sicuramente nulla toglie e nulla aggiunge alla storia ed al percorso musicale della band.  Gli episodi più riusciti a parere del sottoscritto sono ‘Bomber’ dei Motorhead, che beneficia sicuramente di un’energia diversa con la quale Biff ha senz’altro voluto omaggiare il suo caro amico, ‘Speed King’ dei Deep Purple, che sarebbe potuta tranquillamente comparire su uno qualunque degli album dei Saxon targati primi anni ‘80, e infine ‘Hold The Line’ dei Toto, forse per il motivo diametralmente opposto, ovvero per la sua totale estraneità alla musica dei Saxon eppure comunque rilevante grazie a quel riff metallico che Biff, per sua stessa ammissione, ha preso in prestito più di una volta per alcune canzoni dei Saxon.  Me la sento di consigliarvi ‘Inspirations’?  Mettiamola così: passare mezz’ora in compagnia dei Saxon che ci propongono alcune delle loro covers preferite può essere anche gradevole, ma una volta basta e avanza, con tutto quello che c’è da sentire in giro…

Tracklist

1. Paint It Black
2. Immigrant Song
3. Paperback Writer
4. Evil Woman
5. Stone Free
6. Bomber
7. Speed King
8. The Rocker
9. Hold the Line
10. Problem Child
11. See My Friends

Lineup

Biff Byford: vocals
Paul Quinn: guitars
Nibbs Carter: bass
Doug Scarratt: guitars
Nigel Glockler: drums