Eyehategod – A History Of Nomadic Behaviour
Il 15/04/2021, di Francesco Faniello.
Gruppo: Eyehategod
Titolo Album: A History Of Nomadic Behaviour
Genere: Sludge Rock/Metal
Durata: 41 min.
Etichetta: Century Media
Distributore: Sony
Tornano gli Eyehategod dopo un lungo periodo di uscite discografiche diluite come il gocciolare del fango dalle rampicanti nelle paludi che attorniano New Orleans, e vorrei ben vedere il contrario. Confesso di essere in realtà rimasto ai primi due incredibili dischi della band, pubblicati nella prima metà degli anni ’90 e quindi il mio ascolto di ‘A History Of Nomadic Behaviour’ si è subito ammantato di ricordi dei primi ascolti di quegli anni, a partire da Mixo che spiegava l’ovvio gioco di parole che sta dietro il monicker fino ai fischi distintivi che accompagnavano (e accompagnano) il guitar work di Jimmy Bower, passando per la mia idea mai realizzata di coverizzare ‘Depress’ e replicare il timbro distintivo di Mike Williams… cose così. In mezzo c’è stato il deciso passo avanti di ‘Take As Needed For Pain’ e neanche il tempo di giungere al consolidamento di ‘Dopesick’ che gli Eyehategod erano già scomparsi dai miei radar. Come immaginavo, la formula di sludge sporco e molto influenzato dalla controcultura punk/hardcore non è mutata di molto, persino su un disco che ha il sapore del ritorno del figliol prodigo, date le dichiarazioni che volevano gli Eyehategod attivi solo come touring band dopo l’uscita dell’omonimo disco, datato 2014. Da allora, Williams se l’è vista brutta ma si è anche rialzato, e l’ultimo, incredibile tour con i Napalm Death ne è testimone.
Certo, il momento è quello che è, tanto che anche i più incalliti sostenitori del momento live si sono dovuti piegare e tornare in studio di registrazione, e gli Eyehategod non fanno eccezioni. Tuttavia, la compilazione delle dodici tracce qui presenti mi ha fatto pensare proprio a ‘Coded Smears And More Uncommon Slurs’ dei succitati Napalm Death, solo che quello era un disco di outtakes raccolte in uno spazio di tempo ben più ampio di quello riferito a ‘A History Of Nomadic Behaviour’. Quindi, la frammentazione la fa un po’ da padrona rispetto alla consueta coerenza stilistica che scorre limacciosa tra i solchi del gruppo, ma non tutto il male viene per nuocere, dato che il cipiglio a metà tra il sabbathiano e lo schizzato ci regala un’opener di tutto rispetto come ‘Built Beneath The Lies’ con un Williams abrasivo e selvaggio come di consueto e il passaggio alla successiva ‘The Outer Banks’ che non prevede soluzioni di continuità, con in più con una bella coda HC tanto per gradire.
Tutto cambia sin da ‘Fake What’s Yours’, che si apre con un bel riffone tratto dall’enciclopedia di Josh Homme dell’epoca di ‘Welcome to Sky Valley’, una tendenza che si ripropone in chiave southern persino su ‘Current Situation’, un episodio che lascia però registrare una serie sin troppo ossessiva di stop and go, alla vecchia, anzi vecchissima maniera. Il fatto che ‘High Risk Trigger’ citi da vicino ‘Dam That River’ degli Alice In Chains probabilmente non aiuta, anche se si tratta di una delle track più interessanti, sempre grazie alle sorprese che ci riserva cappello a cilindro dell’inossidabile Bower.
Nonostante la genialità di una trovata come ‘Smoker’s Piece’, si sente magari la mancanza di una bella sfuriata HC che faccia il paio con gli episodi iniziali, ma che il disco non abbia fretta di procedere lo capiamo persino con l’invocazione di ‘The Day Felt Wrong’ o su ‘The Trial of Johnny Cancer’, sorta di richiamo ai Soundgarden primordiali che probabilmente avrebbe beneficiato di un sound ancora più “sporco” per acquisire ancora maggiore credibilità.
Ecco, rilievi a parte, la filosofia che sta dietro ‘A History Of Nomadic Behaviour’ si riassume nel più classico “prendere o lasciare”: quaranta minuti di appunti di viaggio per un disco la cui uscita non era così scontata. E questo ce lo facciamo bastare molto volentieri.
Tracklist
01. Built Beneath The Lies
02. The Outer Banks
03. Fake What’s Yours
04. Three Black Eyes
05. Current Situation
06. High Risk Trigger
07. Anemic Robotic
08. The Day Felt Wrong
09. The Trial of Johnny Cancer
10. Smoker’s Piece
11. Circle of Nerves
12. Every Thing, Every Day
Lineup
Mike IX Williams: vocals
Jimmy Bower: guitar
Gary Mader: bass
Aaron Hill: drums