Chez Kane – Chez Kane
Il 18/03/2021, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Chez Kane
Titolo Album: Chez Kane
Genere: AOR, Hard Rock, Melodic Heavy Metal
Durata: 47 min.
Etichetta: Frontiers
Distributore: Frontiers
Messi da parte un attimo i Kane’d, la cantante gallese Chez Kane (si) apre una parentesi solista grazie alla sicura Frontiers e guidata dalla furba (in senso buono) composizione, nonché ottima produzione, di Danny Rexon (voce degli svedesi Crazy Lixx).
Siamo di fronte a un prodotto che piacevolmente ci rimanda indietro di quarant’anni, a quegli anni ottanta durante i quali tanto longevi si sono dimostrati generi come (anche) Hard Rock e Hair Metal, tramontati purtroppo all’inizio della decade successiva e di nuovo in auge dopo la nascita di questo nuovo millennio, in una sorta di “effetto nostalgia” che, grazie anche a prodotti come questo, sta funzionando.
Il primo brano ‘Better Than Love’ (secondo singolo e video pubblicato) parte in sordina, dandoci il benvenuto nella Los Angeles di metà anni ottanta grazie ad effetti di tastiera del periodo in primo piano, assecondate da un tappeto di chitarre sia acustiche che elettriche efficaci nel mantenere al brano un alone di finezza che, passati i tre minuti, viene persino arricchito dal sassofono di Jesse Molloy. Evidenti già da questa traccia sono le doti vocali di Chez, che soppesa al portamento da semi ballad della canzone toccando comunque vette altissime. Forse, si poteva osare un po’ meno, soprattutto perché le occasioni per “elevarsi” dal punto di vista vocale arrivano già con la seconda ‘All Of It’, primo di molti pezzi dotati di una spinta più Heavy. Con un ritmo cadenzato e cori magistrali nel sollecitare il pubblico, si presta alla perfezione alla potenza delle corde vocali di Chez; al resto, appena possibile, penserà ogni fan dando il proprio contributo.
La coinvolgente ‘Rocket On The Radio’ è un altro, fulgido, esempio dell’ampiezza vocale della cantante e che quanto scritto con Rexon è semplicemente perfetto per le sue capacità. La voce, infatti, sembra adattarsi naturalmente all’up tempo del brano, regalandogli (e regalandoci) un’immediatezza sopraffina.
Con ‘Get It On’ i ritmi si fanno più danzerecci, in un’ottima alchimia tra tastiere e le chitarre di Elliott e Ready, mentre ‘Too Late For Love’, primo singolo (e video) estratto, dal sentore vagamente Scorpions (‘No One Like You’), ha tutto quello che un brano trascinante deve avere: voce potente, ottimi arrangiamenti ed un assolo di chitarra killer.
Dopo che ‘Defender Of The Heart’ regala all’ascoltatore un po’ di (meritata) tregua (ma pure qui come per ‘Better Than Love’, ci si poteva un po’ contenere dal punto di vista vocale), la successiva ‘Ball N’ Chain’ si presenta sin dai cori catchy iniziali come un’altra hit da stadio, seppur “cugina” di ‘You Give Love A Bad Name’ di Bon Jovi, ma siamo sinceri: a chi vien voglia di puntare il dito, quando i risultati sono di questo calibro?
L’up tempo di ‘Midnight Rendezvous’ trascina in un mix tra ‘Night Riders’ di Lee Aaron e ‘Kickstart My Heart’ dei Motley Crue. Significativo il lavoro dell’intera band e degni di nota sono riff ed assolo di chitarra, in quella che è una corsa senza freni.
Nei ritornelli di ‘Die In The Name Of Love’, la continua sfida “in crescendo” tra voce principale e cori, che mai come in questo brano hanno una parte tutt’altro che secondaria, non può lasciare indifferenti.
Giustamente, come l’opener pure la conclusiva ‘Dead End Street’ ci saluta soavemente, in un dispiego di strumenti finale dove, supportati da riff di chitarra e sassofono, i cori a tutto fanno presagire tranne che ad un vicolo cieco, scomodando il titolo del brano. Fosse da accompagnamento per la fine di un film, nella mia mente si è fatta vivida l’immagine di Chez che, a piedi, se ne torna a casa salutandoci e dandoci appuntamento alla prossima avventura (o prova discografica), con la lontana Los Angeles, ma per lei sempre più vicina, a fare da sfondo.
Certo, data la proposta i (dovuti) richiami a molti gruppi del passato e presente sono limpidi (oltre alle band già citate, di getto potrei scrivere Vixen ed H.E.A.T., e la lista continuerebbe), ma la considerevole voce della cantante ed il lavoro svolto da band e produttore su ‘Chez Kane’ merita l’attenzione di tutti, in quanto non è stato offerto un prodotto per nostalgici perché lo impongono le mode: qui si è scelta una via poiché consci del talento e della qualità (in gran quantità) da poter offrire in quella direzione, al punto che neanche stona l’assenza di una ballad. Per chi rimpiange gli anni ottanta, ad oggi questo è il disco dell’anno. Magari fossero tutti così i ritorni al passato (e gli album di debutto)…
P.S. Un pensiero finale: dovesse uscire il sequel del film/musical ‘Rock Of Ages’ (2012), sicuramente da ‘Chez Kane’ se ne potrebbe richiedere qualche brano.
Tracklist
01. Better Than Love
02. All Of It
03. Rocket On The Radio
04. Get It On
05. Too Late For Love
06. Defender Of The Heart
07. Ball N’ Chain
08. Midnight Rendezvous
09. Die In The Name Of Love
10. Dead End Street
Lineup
Chez Kane: vocals
Harry Scott Elliott: guitars
James Ready: guitars
Nico Martin: bass
Jay Haines: drums