Crystal Viper – The Cult
Il 12/03/2021, di Roberto Sky Latini.
Gruppo: Crystal Viper
Titolo Album: The Cult
Genere: Heavy Metal
Durata: 45 min.
Etichetta: Listenable Records
In Polonia va forte il metallo estremo, ma pare che i musicisti baltici abbiano ormai assorbito alla perfezione ogni risvolto espressivo del metal in genere. Nel caso dei Crystal Viper, all’ottavo album, è l’heavy metal anni Ottanta ad essere cavalcato abilmente, assemblando nel proprio lavoro ogni influenza di quel periodo. Sempre palesi i tocchi maideniani, seppur in misura minore rispetto al passato, si amplia l’impronta personale, affidata ad una verve vintage che va letta in senso positivo, come effettivo valore aggiunto. Rispetto agli album precedenti, non sempre entusiasmanti, la barra qualitativa raggiunge una tacca più alta, ponendosi ad un livello superiore rispetto alla media dei gruppi che attualmente suonano lo stesso genere.
La title-track ‘The Cult’, successiva all’intro, è l’unico brano non irresistibile in quanto pecca di originalità, per il resto la band riesce a piazzare un colpo efficace dopo l’altro, giocando con i riff, con ariosi assoli e super-ritornelli mai banali. A partire dal middle-time sinuoso di ‘Whispers From Beyond’, leggero e accattivante, si inizia un percorso d’ascolto interessante anche se ben immerso nella tradizione. I ritmi medi sono espressi al meglio in ‘Sleeping Giants’, un brano che, con un altro arrangiamento, avrebbe potuto trasformarsi in una canzone sinfonica, ma preferisce tenere basso il tenore corale per mantenersi nell’alveo del classico heavy. Sicuramente ottimi pezzi dai sapori power ‘Down In The Crypt’ e ‘Flaring Madness’, ficcanti a livello di songwriting e intelligenti nel supporto solistico. Il fruitore più intransigente sarà contento di non trovare una ballata, così da rimanere in un contesto, non sempre durissimo, ma comunque dall’essenza strettamente rockeggiante. La sofficità non cantata, tipica dei dischi di Ronnie James Dio, fa capolino brevemente in ‘Asenath Waite’, ma il pezzo si rinvigorisce e offre spunti maideniani neanche tanto celati, impreziositi da una piccola anima scura della voce. La veloce cavalcata ‘Lost In The Dark’, con la sua freschezza sonora, sembra un pezzo adatto al mitico ‘Powerslave’. Ascoltando la cover di King Diamond ‘Welcome Home’ viene da pensare che la band nasconda un lato che potrebbe aumentare la significatività di un lavoro targato Crystal Viper, perché la perfomance che ne viene fuori è così ben interpretata da stupire come non vi siano invece brani originali di tal tenore dark; in particolare, l’ugola della cantante è in grado di colpire col proprio estro oscuro, facendo con baldanza riuscitissima il verso a King Diamond. La cover invero esce dalla cifra stilistica dell’album, eppure è così efficace che non interrompe la continuità della qualità generale.
La voce è senza dubbio migliorata, pur essendo sempre stata buona, ma stavolta l’interpretazione è sempre sugli scudi, quando graffiante alla Jody Turner (Rock Goddess), quando pulita, quando innalzata verso gli acuti. Anzi, spesso mescola dinamicamente tutti questi tipi di passaggi in una unica frase cantata, con una ugola che sa modularsi con abilità tecnica. Non ha la potenza della cantante Hayes degli Unleash The Archers o l’ipertecnica di Louhimo dei Battle Beast, ma la sua tonalità colora di elettricità le varie canzoni. Un posto sul podio va conservato per la chitarra solista, sempre in grado di svolgere il compito in modo da farsi valore aggiunto, e non semplice condimento, con esecuzioni di ampio respiro ed intensamente emozionali: il suono delle chitarre è studiato per essere sempre bello. Ulteriore miglioramento si riscontra nella produzione che è riuscita ad eliminare quelle cadute toniche che depotenziavano l’ascolto nei dischi precedenti. Per quanto tradizionalisti, i Crystal Viper non appaiono derivativi pur usando tutte le soluzioni già note al genere, indice di aver raggiunto la dimensione di musicisti di spessore. Ottimo full-lenght in linea con la famosa “fede metallara” degli anni d’oro.
Tracklist
01. Providence
02. The Cult
03. Whispers From Beyond
04. Down In The Crypt
05. Sleeping Giants
06. Forgotten Land
07. Asenath Waite
08. The Calling
09. Flaring Madness
10. Lost In The Dark
11. Welcome Home (cover)
Lineup
Marta Gabriel: vocals
Andy Wave: guitar
Eric Juris: guitar
Blaze J. Grygiel: bass
Cederick “Ced” Forsberg: drums