Korpiklaani – Jilha

Il 15/02/2021, di .

Gruppo: Korpiklaani

Titolo Album: Jylha

Genere:

Durata: 61 min.

Etichetta: Nuclear Blast

Distributore: Warner

75

Ecco l’uscita del nuovo album della band e non è dentro un alveo musicale molto diverso dalle scorribande passate. C’è qualcosa di più ricercato ma rimane l’alto tasso folk di un’anima accentata ancora una volta in modo metal. Parte il riff del primo pezzo e subito viene in mente ‘20th Century Fox’ dei T-Rex perché ne è similare, ma serve a rendere chiaro che il rock c’è. Sì, perché appunto questo undicesimo disco dei finlandesi è prettamente folk-metal, pieno di violino e fisarmonica, ma anche di un cantato varie volte gestito a mo’ di filastrocca e giri sonori tipici del mondo etnico, e l’esempio di ‘Huolettomat’ lo rende palese in modo molto molto tipico. Il risultato è positivamente eclettico, ricco e umorale. Non solo non annoia, ma anche sa afferrare.
Come detto il pezzo d’apertura ‘Verikoira’ è fortemente rockeggiante e il difetto di copiare un riff non evita al brano di essere tutt’altro, variegato ed energico. I due pezzi veloci sono anche i migliori del lotto, con ‘Niemi’ che si fionda sull’ascoltatore con frizzante irruenza, superata poi in veemenza dalla più dura ‘Pohja’, forse la canzone migliore in assoluto. È veloce anche ‘Huolettomat’ ma è piuttosto scontata come carattere, essendo così tanto tradizionalista. Non manca con ‘Levaluhta’ la saltellante foga di un reggae/ska che si lega bene alla tradizione di molte musiche etniche. Un altro degli episodi qualitativi è ‘Tuuleton’ che presenta anche il lato delicato di un’anima in grado di cullare con una melodia avvolgente e non sonnolenta, vista la dinamicità comunque espressa anche in questo singolo pezzo che comunque non è una ballata. Intrigante il suono country di ‘Pidot’, che americanizza l’ascolto; non originalissimo ma divertente. Nonostante brani minori come ‘Mylly’ o ‘Sanaton Maa’ (quest’ultima dà una sensazione di già sentito), la media valoriale della scrittura è alta perché la band riesce a differenziare lo spirito delle singole canzoni, imprimendo un carattere forte ai passaggi che risultano sempre efficaci; in effetti i filler non ci sono. A concludere il viaggio si pone una ‘Juuret’ che è composizione di maggior respiro, in possesso di un afflato descrittivamente enfatico ma non proprio un momento da crescendo finale. Alcuni dei pezzi partono magari con una melodia di fisarmonica un po’ troppo melensa, quasi da sagra paesana all’italiana, ma poi c’è sempre un riscatto con un cambiamento più virile, evolvendo in maniera consona al lato metal.
Usare la solita lingua finlandese rende divertente l’ascolto, ma enfatizza anche il senso etnico del sound. L’ugola roca del cantante è perfettamente funzionale al lato rude della musica hard rock che viaggia su una raffinatezza che però macina linee compositive toniche. Senza assoli di chitarra, in una prospettiva però vincente, in cui la sei corde preferisce giocare sul rifframa prettamente metallico. Sono violino e fisarmonica a colorare di virtuosismo l’opera con assoli vistosamente ficcanti. In diverse occasioni, questi si fanno vibranti ed evocativi, abili nell’infondere sentimento. Il drumming sorregge tutto a dovere, e succede più volte che nel singolo brano si abbiano cambi di ritmo, cambi che contribuiscono in modo piuttosto incisivo a valorizzare l’insieme. Possiamo del resto affermare che la performance del gruppo possiede molta tecnica e attitudine da ensemble virtuosa. L’atmosfera rockeggiante si amplia, anche grazie ad un pizzico di epicità, in una più ariosa visione passionale. Ma l’enfasi diventa solo raramente bucolica, perché questo è un folk del tutto metal. Gli strumenti non tipici del metal sono usati in una dimensione che vibra di elettricità, quindi intelligentemente si riesce a sprizzare vigore. Lo spirito è sì di festa, ma intriso di sonorità poetica. Rispetto agli esordi di diciotto anni fa la progressione della band è stata un processo di raffinamento delle ispirazioni. Insomma, da una band più grezza si è arrivati a una eleganza stilistica che non ha perso però la vena rock.

Tracklist

01. Verikoira
02. Niemi
03. Levaluhta
04. Mylly
05. Tuuleton
06. Sanaton Maa
07. Kiuru
08. Miero
09. Pohja
10. Huolettomat
11. Anolan Aukeat
12. Pidot
13. Juuret

Lineup

Jonne Jarvela: vocals, guitars
Kalle “Cane” Savijarvi: guitars
Tuomas Rounakari: violin
Sami Perrtula: accordion
Jarkko Aaltonen: bass
Samuli Mikkonen: drums