Asphyx – Necrocerus
Il 08/02/2021, di Alessandro Ebuli.
Gruppo: Asphyx
Titolo Album: Necrocerus
Genere: Death Metal, Doom Metal
Durata: 50 min.
Etichetta: Century Media Records
Distributore: Sony
Il nuovo album degli olandesi Asphyx arriva a ben cinque anni di distanza da ‘Incoming Death’, un disco che aveva superato ogni aspettativa ed era stato molto apprezzato dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Ora, se è vero che l’aspettativa uccide l’essere umano è altresì vero che l’attesa di un nuovo disco dei Nostri iniziava a essere palpabile, ma ormai sappiamo tutti che i tempi tra la pubblicazione di un album e l’altro – e ciò vale per la maggior parte delle band – oscillano tra i tre e cinque anni. A questo si aggiunge la necessità di noi fruitori di avere tra le mani un prodotto di qualità che soddisfi e delizi il nostro apparato auditivo e ciò risulta spesso difficile perché l’offerta è ampia e spesso deludente. Ma, c’è un ma. Asphyx è sinonimo di qualità, e questo è confermato dai consensi positivi che in tanti anni di carriera la band ha riscosso un po’ ovunque, e fa davvero piacere ritrovarli con un prodotto fresco e ben ingegnato nonostante non ci si trovi sui livelli del predecessore, è bene specificarlo. Non si può comunque restare indifferenti a brani dal forte impatto come ‘Knights Templar Stand’ o ‘Botox Implosion’, vere cavalcate death di carattere, così come la furia devastante di ‘The Sole Cure Is Death’ posta in apertura della release, o la marzialità di ‘The Nameless Elite’, che si alternano a mid-tempo a tratti meno riusciti come ‘Mount Skull’, ‘Molthen Black Heart’ e ‘In Blazing Oceans’, le quali rimandano a certi Amon Amarth dell’epoca ‘Fate Of Norns’ che per molti di noi potrebbe non essere un complimento. Menzione a parte per la titletrack ‘Necrorceos’ che in sette minuti abbondanti riesce sapientemente a mescolare il death e il doom classici ai quali gli Asphyx ci hanno abituati.
Come dicevo questo nuovo album risulta sicuramente fresco, ma nel complesso risente di un numero elevato di brani dal tiro ridotto, quei mid-tempo che se da un lato conferiscono un alone più oscuro e doom sempre gradito dagli affezionati al genere, dall’altro lasciano sperare in aperture più violente che non arrivano mai e nel complesso lasciano un po’ d’amaro in bocca, soprattutto a chi predilige la parte più granitica e rude di questo stile.
Un prodotto riuscito, questo è evidente, ma forse se alcune soluzioni fossero state più ricercate avrebbero potuto migliorare l’assetto dell’intero album. Rianalizzando l’opera in seguito a numerosi ascolti posso affermare senza timore che discontinuità sia sinonimo di ‘Necrocerus’, e non me ne vogliano i Die-hard fan degli Asphyx.
Tracklist
01. The Sole Cure Is Death
02. Molthen Black Heart
03. Mount Skull
04. Knigths Templar Stand
05. Three Years Od Famine
06. Botox Implosion
07. In Blazing Oceans
08. The Nameless Elite
09. Yield Or Die
10. Necroceros
Lineup
Martin Van Drunen: voice
Paul Baayens: guitar
Alwin Zuur: bass
Stefan Hüskens: drums