Amahiru – Amahiru
Il 08/01/2021, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Amahiru
Titolo Album: Amahiru
Genere: Heavy Metal, Oriental Metal, Power Metal, Thrash Metal
Durata: 56 min.
Etichetta: earMusic
Distributore: Sony
Carina la storia degli Amahiru. In pratica, questo simpatico progetto vede la sua genesi nell’incontro tra due musicisti in tour, Frederic Leclercq (ex bassman dei Dragonforce ai tempi impegnato con la promozione di ‘Maximum Overload’) e SAKI, giovane ascia giapponese in forze alle Mary’s Blood, che di quel tour erano appunto la band opener per il leg asiatico. Un incontro casuale, quindi, in cui ci immaginiamo due musicisti molto diversi bighellonare negli affollati ambienti del backstage, incontrarsi, parlare di musica e scoprire di avere delle visioni in comune da cui poteva poi nascere qualcosa. Be’, ci sono voluti cinque anni (tutto ciò è avvenuto nel 2015) ma alla fine qualcosa è nato, e questo gustoso dischetto con una katana in copertina è qui a testimoniarcelo.
E cosa poteva quindi venire fuori dall’unione del membro più schiacciasassi della power band più “pompata” dell’ultimo decennio e una esplosiva shredder asiatica? Difficile dirlo a priori ma se dovevamo scommettere su qualcosa avremmo puntato su un album dalla gran potenza, e su questo non siamo stati smentiti. Sono infatti la pienezza sonora e l’attacco decisamente energico e dritto al punto le carte che gli Amahiru si giocano sulla maggior parte degli episodi del loro debutto; elementi questi che formano una solida base heavy-power con qualche tentazione thrash condita però da melodie definite e arricchita da un approccio agli arrangiamenti invero piuttosto elegante. Notiamo infatti con piacere che l’oltranzismo sonoro di Herman Li e Sam Totman rimane ben lontano dal pentagramma del principale compositore Leclercq. L’approccio dell’axeman francese risulta infatti meno votato alla velocità fine a se stesso e più attento a creare un muro sonoro compatto e concreto, una base meno squillante ma più duttile su cui far risaltare bene le caratteristiche dei compagni di viaggio. E che caratteristiche, visti i nomi! Sono infatti della partita Coen Janssen, tastierista e “mastro pittore” degli Epica, il martello Mike Heller (Fear Factory, tra gli altri) e Archie Wilson, cantante più sconosciuto ma dotato di una timbrica potente e rotonda che bene si sposa con l’interessante commistione di generi messa in campo dai due leader del gruppo. I brani presentati sono tutti interessanti, e c’è l’imbarazzo della scelta nel citarne alcuni: ‘Waves’ ci colpisce per le sue sonorità liquide e il solismo espressivo di SAKI, ‘Lucy Star’ ci piace per le ottime melodie a livello vocale, e ‘Samurai’ ci martella i padiglioni auricolari con un power assalto all’arma bianca, con la sorella ‘Vanguard’ a raddoppiare la dose di mazzate grazie a un intro di chitarra di chiarissima matrice thrash.
A conti fatti, la forza dell’album risiede proprio nel fatto che in questi solchi è possibile trovare un po’ di tutto, con unico trait-d’union la personalità definita dei due chitarristi. Con le influenze tradizionali giapponesi a punteggiare qui e la una base musicale come dicevamo già varia ecco che abbiamo la ricetta per una buona riuscita: un album spontaneo e senza fronzoli, in grado di piacere a una vasta categoria di utenza.
Tracklist
01. Innocent
02. WTTP
03. Hours
04. Way Out
05. Ninja No Tamashii
06. Vanguard
07. Bringing Me Down
08. Lucky Star (feat. Elize Ryd)
09. Waves
10. Samurai
11. Bringing Me Down (feat. Sean Reinert)
12. Zombi (Bonus Track)
Lineup
Frédéric Leclercq: bass, rhytmic guitars
SAKI: lead guitars
Archie Wilson: vocals
Coen Janssen: keyboards
Mike Heller: drums