Pyramaze – Epitaph
Il 07/01/2021, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Pyramaze
Titolo Album: Epitaph
Genere: Heavy Metal, Melodic Heavy Metal, Power Metal, Progressive Metal
Durata: 62 min.
Etichetta: AFM Records
Distributore: Audioglobe
Sembra davvero essersi stabilizzato il percorso dei Pyramaze. Se infatti dai primi tre album – ‘Melancholy Beast’, ‘Legend Of The Bone Carver’ e ‘Immortal’ – non si riusciva a tracciare un percorso e un genere ben precisi a causa soprattutto della serrata turnazione dei cantanti; dal quarto capitolo ‘Disciple Of The Sun’ a questo ‘Epitaph’ le carte in tavola sembrano non cambiare più. Si è cristallizzato il genere, ora del tutto stabilizzato sulle sfumature di un metal melodico a leggere tinte prog; si fermata la ricerca di un identità che sembrava non saltare fuori e soprattutto si è interrotta la rotazione del microfono, oramai da tre uscite saldamente nelle mani del bravo Terje Haroy, forse meno noto dei predecessori Lance King e Matthew Barlow ma di sicuro a suo agio con le attuali sonorità del combo.
Sonorità che, dicevamo, si crogiolano in una nicchia ben precisa: un metal moderno, con forte attenzione alle melodie e agli arrangiamenti, che solo a tratti flirta con qualche soluzione un po’ più progressiva. Una miscela quindi debitrice in egual misura a Kamelot, Vanishing Point e Borealis, sfiorando per certi versi alcune atmosfere che potrebbero piacere anche agli Evergrey più accessibili. Fa le presentazioni bene in questo senso la opener ‘Stroke Of Magic’, brano funzionale che ingloba in maniera omogenea tutto quanto appena citato e che non mente sulla direzione che la musica dei Pyramaze ha preso da qualche anno a questa parte. Ci piacciono anche ‘Birds Of Prey’, carina e in qualche modo “serena” se ci passate la definizione forse poco chiara; la potente ‘Knight In Shining Armor’ con i suoi richiamo ai Serenity di ‘Codex Atlanticus’ e ‘Trascendence’, canzone in cui possiamo anche ascoltare il contributo di Brittany Slayes degli Unleash The Archer. Certo, non tutto è bello o ha la spinta dei brani citati, ma anche i passaggi un po’ più scontati o banali – possiamo citarvi ‘Your Last Call’ – alla fine hanno un loro perché e presentano uno o più elementi sopra la media e degni di nota, nella canzone appena citata ad esempio una buona prova di Hansen (Tommy) alla solista. Assolutamente da citare poi è la suite – ‘The Time Traveller’ – che approfitta dei suoi dodici minuti per scavare un po’ più a fondo nelle loro radici power/prog (la canzone è singolarmente più veloce e complessa delle compagne) e per mettere su una piacevole ‘rimpatriata’ con gli ex soci Lance King e Matt Barlow, entrambi presenti con parti soliste nel brano.
Insomma, recriminazioni da muovere non ne abbiamo. Il livello delle band paragone citate non viene certo superato ma comunque brillantemente raggiunto in molti passaggi, e l’intero album risulta in generale piacevole e ben fatto, con più di una soluzione come dicevamo comunque interessante o sopra la media del genere. Lo consigliamo.
Tracklist
01. Epitaph
02. A Stroke Of Magic
03. Steal My Crown
04. Knights In Shining Armour
05. Bird Of Prey
06. Your Last Call
07. Particle
08. Indestructible
09. Transcendence
10. Final Hour
11. World Foregone
12. The Time Traveller
Lineup
Terje Harøy: vocals
Jacob Hansen: guitars, bass, choirs
Toek Skjønnemand: guitars
Jonah Weingarten: keyboards
Morten Gade Sørensen: drums