Deftones – White Pony x Black Stallion

Il 30/12/2020, di .

Gruppo: Deftones

Titolo Album: Black Stallion

Genere: ,

Durata: 51 min.

Etichetta: Warner

Distributore: Warner

75

Premessa: ci sono remix e remix. Quelli evitabili, che parecchi anni addietro trovavamo nel CD singolo come timide variazioni del brano che tanto amavamo, e quelli che si fanno apprezzare per l’impegno avuto in studio, in primis per la ricerca di scomposizione del brano originale. Aprendo una parentesi “made in Italy”, la scorsa primavera con ‘Mentale Strumentale’ i Subsonica hanno pubblicato un interessante esperimento elettronico che molto si avvicina a quello che i Deftones desiderano offrirci a ridosso del Natale con ‘Black Stallion’: se apprezzerete uno, potrete tranquillamente ascoltare l’altro, e viceversa.

Qualche mese fa ‘Ohms’ ha riscosso parecchi consensi (il sottoscritto non ha avuto dubbi a recensirlo come top album, e lunedì 14 dicembre lo staff di Metal Hammer UK lo ha votato album dell’anno): riuscirà questa nuova uscita a far spegnere degnamente venti candeline a ‘White Pony’? Scopriamolo brano per brano. ‘Feiticeira’, remixata da Clams Casino, è solo il primo di parecchi tentativi (riusciti) di discostarsi parecchio dal brano originale. L’interessante proposta tra ritmi Hip Pop e Witch House lo fa sembrare più un’introduzione a ‘Black Stallion’ che un brano vero e proprio. A dare quest’impressione è anche la sua breve durata, poco sopra i due minuti: fosse stato più lungo, ‘Feiticeira’ avrebbe facilmente stancato.
Più o meno sulle stesse danze Trip Pop si muove la successiva ‘Digital Bath’. Quasi minimal nella prima metà ad assecondare un andamento tenue ed atmosfere trasparenti, giunta al secondo minuto si lascia sopraffare da un’iniziale ritmo dato da una rullata elettronica, la quale si articola in maniera interessante, con l’aiuto di sintetizzatori, in un leggero crescendo che poi sfuma nel motivo con cui è iniziata la canzone.
Incredibile come ‘Elite’, arrangiata da Blanck Mass, riesca ad essere più cattiva dell’originale: i ritmi sono accelerati, chitarre e sintetizzatori fanno da cupo sfondo ad una realtà Industrial abitata da continui crescendo pronti a esplodere ogni volta che Moreno sussurra urlando (passatemi il termine) “When you’re ripe, you’ll bleed out of control”. Un brano che strapperebbe applausi da parte di colleghi del settore quali, ad esempio, Nine Inch Nails, Tim Skold e 3Teeth, e che potrebbe benissimo far parte della colonna sonora di un qualsiasi film ambientato a Gotham City.
‘Rx Queen’ è, personalmente, un lavoro riuscito a metà: se nel primo minuto potrebbe candidarsi a miglior brano del lotto, gli sfoghi sonori di cui si è successivamente testimoni appaiono più come il desiderio da parte di Salva di dimostrare la propria bravura in variegati campi dell’elettronica, dalla Dubstep al Pop all’Hip Pop, che la volontà di portare a termine il brano seguendo un unico filo conduttore. Peccato, perché la sensazione che si ha al termine dell’ascolto è quella che ‘Rx Queen’ sia semplicemente slegato.
Josh Carter e Sarah Bathel, componenti del duo statunitense Phantogram, definiscono il loro genere musicale Dream Pop: credo non si possa usare termine migliore per definire ‘Street Carp’. A completare il nostro viaggio da sogno all’interno di questa sinfonia Trip Hop con sfumature Rock gli echi vocali di Bathel sono quella ciliegina sulla torta che sarebbe stato un delitto non inserire.
Il tono malinconico di ‘Teenager’ viene furbamente consegnato nelle mani del fondatore dei Cure Robert Smith. Siamo davanti ad uno dei brani più fedeli all’originale. Rallentato leggermente ed orfano di uno strumento che tenga il ritmo, risulta essere una struggente ninna nanna, che se non fosse per la breve durata non avrebbe sfigurato in un album meravigliosamente dark come ‘Bloodflowers’, anch’esso quest’anno ventennale.
Per ‘Knife Prty’ il discorso è molto simile a ‘Street Carp’: il duo canadese Purity Ring confeziona un brano Dream Pop nel quale Moreno duetta con Megan James in atmosfere eteree, impalpabili. Pure i lamenti vocali presenti nella seconda metà del brano originale, sono qui contenuti e spesso confusi con soluzioni elettroniche tenute a mantenere soave l’atmosfera della canzone, assieme alle voci di James e Moreno.
‘Korea’, remixata da Trevor Jackson, ha il pregio o il difetto di prendere totalmente le distanze dal pezzo originale. Non solo, ma rimane troppo lineare dall’inizio alla fine: non vi sono deviazioni, passaggi degni di nota o quel guizzo che prima o poi è naturale aspettarsi. Personalmente, un peccato.
Il fondatore dei Linkin Park Mark Shinoda riesce a realizzare, per ‘Passenger’, un lavoro lounge, che nei ritornelli implode con delicatezza, senza uscire da quanto prestabilito sin dalle prime battute. Un’operazione coerente per un passeggero che se all’inizio sembra ispirarci fiducia con un motivo che pare dato da un carillon, alla fine, nonostante ci dica di non lasciarlo andare (“don’t let me go”) rimangiandosi le parole ci saluta, andandosene accompagnato da un commovente e fragile pianoforte.
L’interessante e variegata proposta di ‘Black Stallion’ procede con ‘Change (In The House Of Flies)’, piacevole viaggio Elettro Pop grazie al notevole lavoro di William Edward Philips, in arte Tourist, e si chiude con la suite ‘Pink Maggit’, di oltre dieci minuti. Thomas Jenkinson, o meglio Squarepusher, è stato abile nell’influenzare elettronicamente un brano senza scomporlo troppo, in una proposta molto simile a quella dei Nine Inch Nails. Lo ha fatto suo mantenendone una solida base 100% Deftones, mentre precedentemente i suoi colleghi si sono preoccuparti in primis di riscriverlo seguendo ciascuno il proprio genere.

Concludendo e senza scrivere di getto, bensì ragionando a mente fredda, se personalmente ‘Ohms’ è l’album Metal dell’anno, con i camaleontici remix di ‘Black Stallion’ i Deftones fanno doppiamente centro, candidandosi tranquillamente a band dell’anno.
P.S. Oltre all’uscita in doppio CD dell’undici dicembre, vi ricordo che è prevista per il 26 febbraio l’edizione deluxe in doppio CD e quadruplo LP, e per il 16 aprile quella in quadruplo LP.

Tracklist

01. Feiticeira (Clams Casino remix)
02. Digital Bath (Dj Shadow remix)
03. Elite (Blanck Mass remix)
04. Rx Queen (Salva remix)
05. Street Carp (Phantogram remix)
06. Teenager (Robert Smith remix)
07. Knife Prty (Purity Ring remix)
08. Korea (Trevor Jackson remix)
09. Passenger (Mike Shinoda remix)
10. Change (In The House Of Flies) (Tourist remix)
11. Pink Maggit (Squarepusher remix)

Lineup

Chino Moreno: vocals, guitars
Stephen Carpenter: guitars
Sergio Vega: bass, backing vocals
Frank Delgado: keyboards and synthesizers
Abe Cunningham: drums