Ghostkid – Ghostkid
Il 01/12/2020, di Gianfranco Monese.
Album di debutto per il nuovo progetto del tedesco Sebastian “Sushi” Biesler. L’ex voce, per ben un decennio, degli Eskimo Callboy, lasciata la band non è certo rimasto con le mani in mano, dandosi da fare assieme ai compagni Danny Guldener (chitarra), Steve Joakim (batteria) e Stanislaw Czywil (basso).
L’album, prodotto da Sky Van Hoff (Rammstein) e co prodotto da Phil Sunday, è l’ennesima testimonianza di come quest’ anno molte band abbiano soppesato all’assenza di concerti con prove in studio più che convincenti. Nonostante, per altri aspetti, sia catastrofica, da questo punto di vista nei vent’ anni di questo nuovo millennio fatico a ricordare un’ annata altrettanto prolifica.
‘Fool’ e ‘Start A Fight’, prime due tracce, mettono già le cose in chiaro, delineando quanto accadrà lungo tutto ‘Ghostkid’: un Emocore adirato, sorretto da parecchi scream e da soluzioni elettroniche mai ordinarie a sorreggere ogni pezzo. In primo piano i riff graffianti di Guldener ed il potente drumming dello svedese Joakim dettano legge.
Mentre ‘Sharks’ smorza un pò i toni facendoci conoscere il lato più melodico (voce compresa) della band (caratteristiche presenti anche in ‘Cold World’), ‘Drty’ si distingue per la sua varietà, tra un inizio Nu Metal/Industrial ed un ponte Dubstep (minuto 02:22). ‘This Is Not Hollywood’, brano presente doppiamente all’interno del disco (la prima volta con Timi Hendrix come ospite, la seconda con Johnny 3 Tears (Hollywood Undead)), personalmente è tra i meno riusciti del lotto: le strofe rappate non rendono giustizia ad un ritornello catchy che, comunque, non convince come altri (‘You & I’), dando l’impressione di un qualcosa scritto più per ottenere qualche passaggio in radio, lontano dalle sfuriate dei primi due brani o di ‘Supernova’, che impreziosito dalla presenza della voce degli Heaven Shall Burn Marcus Bischoff, presenta delle strofe da pugno nello stomaco, per poi farsi amare da un ritornello che vi resterà in testa dopo un paio di ascolti.
‘You & I’ è, personalmente, il miglior brano di questo lavoro, in quanto in grado di riassumere la (nuova) proposta di Biesler; facendo rimpiangere Jared Leto per non averlo scritto per uno dei primi tre album dei suoi 30 Seconds To Mars, non faticherà assolutamente a diventare il brano portabandiera della band.
‘Crown’, che vede la partecipazione di Miland “Mille” Petrozza (fondatore dei Kreator ed ex Voodoocult), abbina un ritornello emo che non avrebbe sfigurato nell’omonimo debutto dei 30 Seconds To Mars a strofe talmente furiose da risultare al limite dell’ascoltabile. Personalmente, in queste si poteva eccedere meno.
‘Zero’ nulla aggiunge o toglie alle caratteristiche citate fin qui: tolta la seconda versione di ‘This Is Not Hollywood’, personalmente la ritengo la vera chiusura dell’album.
Rabbia, ritornelli catchy ed un’ elettronica che si amalgama alla perfezione fanno di ‘Ghostkid’ più il risultato di una maturazione raggiunta che un convincente debutto. A Biesler &Co. il dovere di mantenere alti i livelli con i successivi lavori. Per ora, vanno i miei più sinceri complimenti!
Tracklist
01. Fool
02. Start A Fight
03. Sharks
04. Drty
05. This Is Not Hollywood
06. You & I
07. Supernova
08. Crown
09. Cold World
10. Zero
11. This Is Not Hollywood
Lineup
Sebastian “Sushi” Biesler: vocals, guitars
Danny Guldener: guitars
Steve Joakim: drums
Stanislaw Czywil: bass