Communic – Hiding From The World
Il 26/11/2020, di Alessandro Ebuli.
Gruppo: Communic
Titolo Album: Hiding From The World
Genere: Power Metal, Progressive Metal
Durata: 60 min.
Etichetta: AFM Records
Distributore: Audioglobe
Mi sono approcciato alla recensione di questo nuovo album dei Communic con molta curiosità, principalmente per scoprire di cosa sarebbero stati capaci questa volta i tre norvegesi. Ricordo con piacere il primo ascolto del loro esordio ‘Conspiracy In Mind’ nel 2005 e la sorpresa nel trovare una proposta di Prog fuori dai canoni della band-clone tanto di moda all’inizio del millennio. ‘Hiding From The World’ si presenta come un album monolitico nel quale le chitarre hanno sicuramente un ruolo predominante, sia per quanto riguarda le elaborate parti elettriche sia per le sezioni acustiche, seppure poco presenti. Canzoni convincenti all’interno delle quali ritroviamo tutti gli elementi distintivi della band, autrice di un neppure troppo complesso mix di Prog e Metal – a tratti Power quando la doppia cassa entra spedita e spinge sulle alte velocità – sufficientemente grezzo da non mettere in condizione di catalogare il combo come una Prog/Metal band in senso stretto. La voce è di certo un altro elemento distintivo dei Communic, direttamente funzionale alla costruzione dei brani insieme alla chitarra. Un ruolo importante lo svolge la sezione ritmica, molto di più la batteria rispetto al basso, che non spicca poi molto se non in alcuni episodi particolarmente riusciti come l’intro di ‘Face In The Crowd’ e risulta fin troppo plasmato nell’insieme sonoro del combo. Probabilmente un bene poiché l’amalgama tra le parti è evidentemente perfetta. Le otto canzoni scorrono senza particolari guizzi di genialità e ciò rende l’album nel complesso un po’ statico; ciò farebbe propendere per un giudizio negativo, ma una volta entrati nel mood delle composizioni il disco ci appare tutt’altro che piatto pur senza spiccare per eccessiva originalità, sempre ovviamente con le dovute eccezioni come nell’opener ‘Plunder Of Thoughts’ o in ‘My Temple Of Pride’ che presenta una parte centrale veramente apprezzabile. La title-track, ‘Hiding From The World’, risente un po’ troppo dell’influenza dei Nevermore e su questo punto mi soffermerei un attimo. Credo che i Communic nella loro validissima proposta di Prog alternativo risentano in modo fin troppo evidente delle influenze degli statunitensi Nevermore, più di tutto nella vocalità di Oddleif Stensland che ricorda molto il compianto Warrel Dane per la timbrica – e ciò non deve essere preso come una critica, ma come un’osservazione su un possibile valore aggiunto del cantante norvegese, piaccia o meno il suo timbro vocale. Questa somiglianza appare anche in certi passaggi chitarristici più diretti e meno elaborati sul piano della ricerca melodica con echi non troppo lontani ai già menzionati Nevermore. Poi è innegabile l’influenza di capisaldi del genere come i Dream Theater in alcune soluzioni piuttosto che i Symphony X in altre, ma in questo caso è questione di sfumature e di ovvi riferimenti alle influenze dei membri della band, che peraltro in questa sede non devono dimostrare nulla se non portare avanti il proprio progetto musicale come ormai avviene da quasi un ventennio. ‘Born Without A Heart’ nei suoi dieci minuti di durata esplora tutte le varianti del Prog/Metal e lo fa con perizia senza cadere mai nei cliché del genere, grazie all’apertura e chiusura acustica che potrebbe far pensare ad una breve suite divisa in movimenti. ‘Scavengers Await’ gioca molto sulla profondità della chitarra e pesta sull’acceleratore dall’inizio alla fine con doppia cassa e stop & go convincenti. ‘Soon To Be’ fa da intro a ‘Forgotten’, brano dal sapore evocativo nel quale si nota una particolare ricerca negli arrangiamenti e si percepisce una solennità d’insieme, laddove un inizio delicato e sognante che nella melodia ricorda molto da vicino l’inciso di ‘Space Oddity’ di David Bowie – e che ritornerà più avanti nella struttura portante della composizione – lascia lentamente il posto ad un brano orientato ad un mid-tempo metallico sviluppato in un crescendo coinvolgente. Si sfiorano i dieci minuti di durata, ma ‘Forgotten’ è indubbiamente la perla di ‘Hiding From The World’, un disco che non segna un grosso passo in avanti per la band, che tuttavia si sta facendo sempre più strada all’interno del panorama Prog/Metal e non intende assolutamente mollare il tiro. Complimenti ai Communic che con questo nuovo album fanno nuovamente centro.
Tracklist
01. Plunder Of Thoughts
02. Hiding From The World
03. My Temple Of Pride
04. Face In The Crowd
05. Born Without A Heart
06. Scavengers Await
07. Soon To Be
08. Forgotten
Lineup
Oddleif Stensland: vocals, guitars
Erik Mortensen: bass
Tor Atle Andersen: drums