Corey Taylor – CMFT
Il 10/11/2020, di Gianfranco Monese.
Gruppo: Corey Taylor
Titolo Album: CMFT
Genere: Hard Rock
Durata: 48 min.
Etichetta: Roadrunner Records
Distributore: Warner
Quando si analizza un lavoro solista di un musicista credo si debba liberare la mente. Il primo, madornale errore, è pensare alle band nelle quali milita o ha militato e aspettarsi qualcosa di simile.
Questo (anche) perché è il musicista stesso, una volta al lavoro su un album che porta il suo nome, a sfogarsi ed a comporre ciò che preferisce, senza dover arrivare a compromessi con gli altri membri della band o dover rispettare etichette e stili che fan e media si aspettano.
Da questo punto di vista, ‘CMFT’ è un’ottima risposta. Potranno anche esserci echi “alla Stone Sour” ogni tanto, ma è innegabile che questo sia un disco 100% Corey Taylor, basato su un Hard Rock ben costruito e sorretto innanzitutto dalle pregevoli chitarre di Martucci e Throne. I brani spaziano tra ritmi più sostenuti, come le ottime ‘HWY 666’, ‘Samantha’s Gone’, dove quanto proposto è deliziosamente mescolato con della salsa Country, o la simpatica ‘Meine Lux’, nella quale Hard Rock e Swing sembrano abbracciarsi, e ritmi più contenuti, come ‘Kansas’, da far scorrere in auto durante i vostri più piacevoli viaggi estivi.
Il primo singolo ‘Black Eyes Blue’, leggermente poppeggiante, è tuttavia ben contestualizzato all’interno dell’album: mi vien difficile pensare al fatto che, nel caso abbiate avuto il piacere di ascoltarlo in radio ultimamente, vi abbia fatto venir voglia di cambiar stazione.
E mentre l’unica semi ballad del disco, ‘Silverfish’, si candida come miglior brano di ‘CMFT’, ‘Culture Head’, pur senza premere sull’acceleratore, è forse quello che più si avvicina al Metal, senza raggiungere minimamente la furia degli Slipknot. Ma d’altronde, neanche avrebbe senso, e neanche è quello che Taylor ha preteso dalla sua voce e da questo lavoro. Ci pensa ‘Everybody Dies On My Birthday’ a riportarci, per l’ultima volta, al tanto piacevole Hard Rock proposto, seppur con varie sfumature, fin dall’inizio: un brano trascinante che vi resterà in testa dopo un paio di ascolti.
Seguono la blueseggiante ‘The Maria Fire’ e la bellissima ‘Home’, nella quale voce e piano duettano allo scopo, come da titolo, di riportarci a casa da qualcuno (bellissima, a tal proposito, la frase “You’re my home away from home…”). Incredibile come Taylor si dimostri a suo agio pure in questi brani, i primi due a differenziarsi nettamente dai precedenti.
‘CMFT Must Be Stopped’, data la partecipazione dei due rapper Tech N9ne e Kid Bookie, farà la felicità di qualche fan del Nu Metal (pur suonando dannatamente Hard Rock): Taylor, non riuscendo comunque a rappare come i due ospiti, offre un degno contributo. Chiude la Metal – punkeggiante ‘European Tour Bus Bathroom Song’, che personalmente niente aggiunge a questo lavoro, se non abbassarne leggermente il voto in primis per il testo, ma d’altronde con un titolo del genere e la sua breve durata non si poteva sperare nel brano dell’anno. Personalmente preferisco considerarla una bonus track, slegata dal resto dell’album.
Al di là di questo ultimo tassello, ‘CMFT’ è un album poliedrico, e questo dev’essere considerato un pregio, perché in primis sottolinea quanto poliedrica sia la voce di Taylor. Un lavoro piacevole, non piacione: c’è una bella differenza.
Tracklist
01. HWY 666
02. Black Eyes Blue
03. Samantha’s Gone
04. Meine Lux
05. Halfway Down
06. Silverfish
07. Kansas
08. Culture Head
09. Everybody Dies On My Birthday
10. The Maria Fire
11. Home
12. CMFT Must Be Stopped
13. European Tour Bus Bathroom Song
Lineup
Corey Taylor: vocals, guitars, piano
Christian Martucci: guitars, backing vocals
Zach Throne: guitars, backing vocals
Jason Christopher: bass, backing vocals
Dustin Robert: drums, percussions, backing vocals
Walter Backlin: keyboards