Necrophobic – Dawn Of The Damned

Il 21/10/2020, di .

Gruppo: Necrophobic

Titolo Album: Dawn Of The Damned

Genere:

Durata: 48 min.

Etichetta: Century Media Records

Distributore: Sony

86

Per chi non sia particolarmente familiare con l’ampio panorama musicale del death & black metal, i Necrophobic potrebbero sembrare uno dei tanti gruppi che popolano l’underground metal nordico: i cliché ci sono tutti, dal nome, che richiama una ben nota canzone di ‘Hell Awaits’ degli Slayer, all’artwork in tipica chiave “satanica” che caratterizza la copertina…ma le cose stanno decisamente in modo diverso. L’esordio di questa storica band svedese risale al lontano 1993, e a partire da quella data i Necrophobic hanno intrapreso un lungo cammino incentrato sul continuo sviluppo ed evoluzione dello stile e delle capacità compositive e strumentali. Si potrebbe sintetizzare che ‘Dawn Of The Damned’ rappresenti in un certo senso un punto di arrivo, di piena maturazione, al termine di un percorso di quasi trent’anni, caratterizzato dalla rara capacità di deliverare senza soluzione di continuità output musicale di elevato livello, salvo rare eccezioni.

Nello specifico, negli ultimi anni la band ha beneficiato enormemente dal ritorno in formazione dei due chitarristi “storici” Sebastian Ramstedt e Johan Bergebäck, entrambi fuoriusciti nel 2011, prima dell’uscita di ‘Tomb Of Lilith’, album che guarda caso ha riscontrato qualche critica in più rispetto allo standard, e rientrati insieme dopo una pausa di riflessione di cinque anni. In particolare, il primo dei due rappresenta un elemento imprescindibile dei Necrophobic: basti pensare che lui è l’autore di tutta la musica ad eccezione di soli cinque riffs e di tutti i testi di ‘Dawn Of The Damned’. L’impatto dei due vecchi amici si era già fatto sentire sull’ottimo ‘Mark Of The Necrogram’, uscito un paio d’anni fa, ma con questo nuovo lavoro l’asticella viene collocata ad un livello decisamente più elevato…

Passando ai contenuti, per chi non fosse familiare con lo stile dei Necrophobic, la band si distingue dalla massa per delle caratteristiche ben precise: capacità compositive non indifferenti, livello tecnico elevato, produzioni e suoni brutali ma allo stesso tempo puliti e “rotondi”, con il contributo di ogni strumento ben distinguibile, coesione elevatissima. Il risultato finale è un disco che ad un ascolto superficiale suona come black metal con influenze e reminiscenze thrash/death, ma che in realtà, al contrario, è heavy metal “classico” con significative influenze estreme. La differenza deriva dallo straordinario contributo proprio delle chitarre, che qui figurano decisamente in prima linea, e che donano al lavoro atmosfere e melodie che richiamano più i grandi Metal Gods vari degli anni ’80 che non i Darkthrone o i Mayhem; d’altronde, basti pensare che, come discusso nella nostra recente intervista, tra le principali fonti di ispirazione di Sebastian figurano personaggi insospettabili quali George Lynch e Warren De Martini…

Chiaramente non stiamo parlando della re-invenzione della ruota, ma la continua evoluzione positiva dei nostri li ha spinti verso una maggiore sperimentazione e ricerca del particolare, immergendo spesso l’ascoltatore in atmosfere, come in ‘The Infernal Dephts Of Eternity’ a titolo esemplificativo, che richiamano così tanto di più rispetto al tipico album di musica estrema. Il risultato finale è un album che può piacere veramente a tutti, non solo agli appassionati di black metal, perché offre così tanto di più, a maggior ragione in un contesto come quello attuale, caratterizzato dalla drammatica saturazione del mercato derivante da un eccesso di offerta che rischia di frastornare chi è alla ricerca di prodotti di qualità e che meritano la nostra attenzione. Inutile dire che chi conosce e ha seguito in questi (tanti) anni i Necrophobic sicuramente non potrà rimanere deluso da ‘Dawn Of The Damned’, ma mi spingerei audacemente oltre, e inviterei chiunque voglia o abbia anche solo la curiosità di avvicinarsi a sonorità più estreme a provare a dare un ascolto a questo disco, sono sicuro che chiunque apprezzi la “nostra” musica ci troverà qualcosa di valido e degno di nota.

Tracklist

01. Aphelion
02. Darkness Be My Guide
03. Mirror Black
04. Tartarian Winds
05. The Infernal Depths Of Eternity
06. Dawn Of The Damned
07. The Shadows
08. As the Fire Burns
09. The Return Of A Long Lost Soul
10. Devil’s Spawn Attack

Lineup

Joakim Sterner: drums
Anders Strokirk: vocals
Sebastian Ramstedt: guitars
Johan Bergebäck: guitars
Allan Lundholm: bass