Gargoyl – Gargoyl
Il 20/10/2020, di Alessandro Ebuli.
Gruppo: Gargoyl
Titolo Album: Gargoyl
Genere: Alternative Metal, Alternative Rock, Atmospheric Rock, Progressive Rock
Durata: 54 min.
Etichetta: Season Of Mist
Distributore: Audioglobe
Il progetto Gargoyl nasce all’inizio del 2018 per volontà del chtarrista Dave Davidson e del chitarrista/cantante Luke Roberts. Pubblicano una prima demo nel marzo del 2019 e si apprestano a pubblicare il loro primo full-lenght. Numerosi sono gli elementi che formano il sound di questa band e che risultano molto interessanti se presi singolarmente. I Gargoyl tentano di creare una commistione che possa risultare originale sfiorando il Grunge ed il Prog con una nota malinconica che ben si sposa alle sonorità proposte. Le note della casa discografica indicano il Progressive Grunge Rock quale genere principale dei Gargoyl, ma c’è di più. Cerchiamo di capire quanto tutto questo funzioni.
Intanto il parallelismo con gli Alice In Chains è inevitabile a partire dalla intro ‘Truth Of A Tyrant’ nella quale è palese l’influenza di Jerry Cantrell e soci. Le sonorità non si limitano soltanto al Grunge, vanno a sfiorare il progressive ma a tratti anche la psichedelia, con alcune parti atmosferiche e altre acustiche. Qualche accenno qua e là, nulla più, ma sufficiente a mostrarci una band capace di osare pur scopiazzando in giro sonorità conosciute. Ciò non deve trarre in inganno l’ascoltatore, anzi si tratta di un pregio. ‘Plastic Nothing’ è un chiaro esempio di commistione tra il Grunge, in questo caso più per le parti vocali simili al compianto Layne Staley, e il Progressive non troppo elaborato. Il pezzo funziona e si lascia ascoltare piacevolmente, così come la successiva ‘Cursed Generation’. ‘Electrical Sickness’ rimane ancorata a questo stile che però alla lunga diviene un po’ stancante, più di tutto a causa di una formula che tende a ripetersi senza possibilità di uscire dai binari prestabiliti, rimanendone intrappolata. Troppa carne al fuoco e poca lucidità nel creare la giusta amalgama, in definitiva. Ma andiamo con ordine. Con ‘Wraith’ invece si cambia registro e si passa ad uno slow-tempo che rimanda immediatamente agli ‘Opeth’ di ‘Deliverance’ e delle ultime prove più prog-oriented. Un pezzo cupo, più degli altri, che poi torna a sfiorare ancora una volta lo stile Grunge. Con ‘Ophidian’, ‘Nightmare Conspiracy’, ‘Waltz Dystopia’ e ‘Ambivalent I’ ripercorriamo le strade delle prime battute del disco e ci areniamo nuovamente. Quando sembra che il disco decolli si torna a terra e l’entusiasmo si spegne. L’album sembra ripartire con grinta con ‘Acid Crown’ nella quale sul finale compare un assolo nervoso di sax e per un attimo si respira aria fresca, ma con la conclusiva ‘Asphyxia’ ricompaiono echi di Opeth acustici che se da un lato graziano le orecchie dall’altro spengono le luci su un album soltanto in parte riuscito, che nonostante cresca con gli ascolti non riesce a trovare la sua vera dimensione. Ci sono buone idee, ma nel complesso i brani non si amalgamano tra loro e tutto appare sempre fuori fuoco. Forse è proprio questo risultato che i Gargoyl cercavano di ottenere e se è davvero così non possiamo che essere felici per loro, ma questo omonimo album non riflette alcuna intensità emozionale e col tempo annoia. Dispiace, perché le premesse ci sarebbero tutte.
Tracklist
01. Truth Of A Tyrant
02. Plastic Nothing
03. Cursed Generation
04. Electrical Sickness
05. Wraith
06. Ophidian
07. Nightmare Conspiracy
08. Waltz Dystopia
09. Ambivalent I
10. Acid Crown
11. Asphyxia
Lineup
Dave Davidson: guitars
Luke Roberts: guitars, vocals
Brett Leier: bass
James Knoerl: drums