Crippled Black Phoenix – Ellengæst
Il 14/10/2020, di Andrea Del Prete.
Gruppo: Crippled Black Phoenix
Titolo Album: Ellengæst
Genere: Post Rock/Metal, Progressive Rock
Durata: 55 min.
Etichetta: Season Of Mist
Distributore: Audioglobe
Ennesima uscita per i britannici Crippled Black Phoenix, ensemble guidato dal multistrumentista Justin Greaves (ex-Iron Monkey, ex-Electric Wizard). Dopo una prima parte della discografia prettamente orientata al post-rock – forse anche per la presenza ai tempi del bassista dei Mogwai Dominic Aitchison – terminata con il doppio (stupendo) ‘The Resurrectionists / Night Raider’, la successiva carriera del combo, si è orientata sempre più verso lidi psichedelici, ove la voce ha cominciato ad essere sempre più importante nell’economia dei pezzi, insieme a trame chitarristiche ricche di assoli armoniosi e liquidi, memori del maestro David Gimour, suonate alla perfezione da un musicista di gran talento qual è Karl Demata. La partenza di quest’ultimo poteva essere alquanto dolorosa, insieme a quella del singer Joe Wolk (i più attenti lo ricorderanno negli stoners Gonga), ed invece l’intelligenza compositiva e di reclutamento di Greaves ha sempre sopperito alle mancanze, dando slancio ad un progetto aperto a nuove collaborazioni. Ne è esempio lampante ‘Ellengæst’, tomo di assoluto valore, in cui il collettivo musicale ha saputo riordinare le idee, dandone pieno compimento nelle lunghe (e ricche) cavalcate psichedeliche di cui è pervaso. Forse il limite dei nostri, analizzando la discografia, è stato il voler allungare a dismisura composizioni che, in forma più “asciutta”, potevano risultare più incisive, elargendo una maggiore esposizione nei confronti di un pubblico meno elitario. Ciò non toglie il valore dei Crippled Black Phoenix, mosca bianca in un settore musicale precostituito e fatto di uscite standardizzate. Difficile non rimanere attratti e poi rapiti da suite come ‘In The Night’ e ‘The Invisible Path’, eteree ed introspettive, ma allo stesso tempo grevi nel loro incedere. È come se le logiche del doom venissero totalmente stravolte e rielaborate in un contesto musicale diametralmente opposto. L’opener ‘House Of Fools’ non fa che ribadirne ulteriormente il concetto, donando più di un brivido lungo la schiena. Per chi scrive, uno dei dischi dell’anno.
Tracklist
01. House Of Fools
02. Lost
03. In The Night
04. Cry Of Love
05. Everything I Say
06. (-)
07. The Invisible Past
08. She’s In Parties
Lineup
Justin Greaves: guitars, drums, bass, samples, saw
Belinda Kordic: vocals, percussion
Helen Stanley: grand piano, synthesisers, trumpet
Andy Taylor: guitars
Recording line-up for ‘Ellengæst’:
Justin Greaves
Belinda Kordic
Helen Stanley
Andy Taylor
Ben Wilsker
Rob Al-Issa