Ayreon – Transitus
Il 07/10/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Ayreon
Titolo Album: Transitus
Genere: Progressive Metal, Progressive Rock
Durata: 80 min.
Etichetta: Mascot Label Group
Distributore: Edel
Un nuovo lavoro di Arjen Lucassen è sempre un po’ una scoperta. Il vulcanico polistrumentista olandese infatti è così: costruisce da anni un grande ambiente dentro al quale muoversi – avvitandosi abilmente attorno a una macrotrama di tipo modern fantasy o sci-fi – ma ad ogni album prende una direzione ben precisa, ogni volta diversa, che caratterizza l’intero lavoro. Un approccio se pensiamo ben diverso da quello del (bonariamente inteso) “rivale” Sammet, che sembra invece prediligere trame a maglie più strette per lavori caratterizzati internamente invece da un ventaglio di influenze più ampio. Ecco, questo preambolo mi è servito in realtà per dire che – almeno stavolta – Arjen ha deciso di cambiare leggermente le carte in tavola.
Cosa è successo dunque? In cosa questo lavoro prende le distanze dagli ultimi lavori targati Ayreon, soprattutto rispetto all’ultimo, metallico, ‘The Source’? Innanzitutto, il compositore dei Paesi Bassi ha deciso di voltare le spalle almeno temporaneamente, alla sci-fi e all’universo Ayreon in generale. La nuova trama (beh, sì, sempre un concept è naturalmente) è più che altro una storia gotica dai risvolti quasi faustiani, con un protagonista (interpretato da Tommy Karevik dei Kamelot) che muore, lasciandosi dietro sulla terra un’innamorata disperata (Cammie Gilbert, degli statunitensi Oceans Of Slumber) ma soprattutto un fitto mistero avvolto intorno alla sua dipartita. Seguendo la guida di un enigmatico angelo della morte interpretato dalla sempre eccellente Simone Simons, il mesto protagonista affronta quindi brucianti ricordi e difficili prove spirituali, che lo porteranno – in ultimo – ad abbandonare il mondo di transito (‘Transitus’, appunto) in cui si trovava, diretto verso il paradiso o l’inferno. Una girandola di scatti e immagini che grondano dubbi, indecisione e brucianti emozioni, aspetti questi attorno ai quali Arjen ha deciso di stringere le corde dell’intero lavoro. Le canzoni, spalmate come sempre su due dischi, seguono fedelmente i canoni dello stile compositivo del bravo Arjen, però differiscono dagli album precedente proprio per quegli elementi appena citati: l’aspetto emozionale e soggettivo della trama si stacca da quello narrativo e descrittivo di album come ‘The Source’ e ‘01011001’, abbracciando invece l’aspetto più interiorizzato di ‘The Human Equation’. Anche sotto l’aspetto puramente stilistico ci troviamo in presenza di una decisa virata: il metal dell’ultimo lavoro è decisamente posto in secondo piano, e così anche l’aspetto progressive inteso come quello settantiano di ‘The Theory Of Everything’ è quasi assente… ci troviamo più nei pressi di una classica rock opera, un po’ come quelle che un ventennio fa fecero uscire Clive Nolan e Oliver Wakeman, con brani più corali e ariosi, ben recitati dal ricco cast presente ma che si prendono un po’ tutta la scena, spesso anche sopra l’aspetto puramente strumentale.
Con questo non stiamo certo cercando di allontanarvi da questo lavoro. Anche se l’aspetto metal come dicevamo è leggermente meno presente, il disco rimane un lavoro 100% Ayreon, con tutto quello che a livello compositivo e di sound questa definizione può comportare. Le canzoni, prese singolarmente sono belle e – come sempre nei dischi di Ayreon – nel complesso finiscono per dipingere un quadro dai contorni precisi, con una propria identità precisa in mezzo agli altri lavori. Un disco quindi riconoscibile e pregno di uno stile che, seppure all’inizio può stridere un po’ con quanto siamo abituati a sentire dalla sua penna, dopo qualche ascolto finisce sicuramente per farsi apprezzare. Non il migliore disco di Ayreon o tantomeno il più rappresentativo, ma sicuramente una bella vista sulla mente sempre più eclettica di uno dei migliori scrittori di metal opere che abbiamo.
Tracklist
01. Fatum Horrificum
02. Daniel’S Descent Into Transitus
03. Listen To My Story
04. Two Worlds Now One
05. Talk Of The Town
06. Old Friend
07. Dumb Piece Of Rock
08. Get Out! Now!
09. Seven Days, Seven Nights
10. Condemned Without A Trial
11. Daniel’S Funeral
12. Hopelessly Slipping Away
13. This Human Equation
14. Henry’s Plot
15. Message From Beyond
16. Daniel’s Vision
17. She Is Innocent
18. Lavinia’s Confession
19. Inferno
20. Your Story Is Over!
21. Abby In Transitus
22. The Great Beyond
Lineup
Arjen Lucassen: all instruments
Tom Baker: narrator
Tommy Karevik: vocals
Cammie Gilbert: vocals
Simone Simons: vocals
Johanne James: vocals
Noa Gruman: vocals
Marcela Bovio: vocals
Caroline Westendorp: vocals
Paul Manzi: vocals
Micheal Mills: vocals
Amanda Somerville: vocals
Dee Snider: vocals
Joe Satriani: guitar solos
Marty Friedman: guitar solos