Lonewolf – Division Hades
Il 27/09/2020, di Roberto Sky Latini.
Gruppo: Lonewolf
Titolo Album: Division Hades
Genere: Epic Metal, Heavy Metal, Power Metal
Durata: 49 min.
Etichetta: Massacre Records
Distributore: Audioglobe
Ecco un album che ha una forte caratterizzazione commerciale senza suonare musica commerciale. Intendo qui per commerciale la ricerca della facile fruibilità per chi ama il metal basilare, lineare, gestito in maniera semplificata, adatto ad inserirsi subito nelle teste con linee melodiche e chitarrismi orecchiabili. È insomma musica per chi ama la durezza, ma senza arzigogoli, utilizzando i cliché più comuni e i riff più classici. Insomma, tanta derivazione e poca personalità. Eppure, l’insieme funziona alla grande, e ascolto dopo ascolto si perde la cognizione di dove derivino i passaggi sonori, potendo lasciarsi andare ad un ascolto mentalmente rilassante e dinamicamente divertente. L’uscita è un doppio CD, in quanto è presente un secondo insieme di canzoni che sono pezzi vecchi o rarità ri-registrati; ineccepibile nella produzione tecnica, è anche un buon compendio per conoscere il passato del combo, e quasi quasi ha una impostazione migliore del primo cd; due pezzi risalgono persino al primo album ‘March Into The Arena’ del 2001, ma sono tra le cose migliori della band.
La prima traccia ‘The Last Goodbye’ presenta subito il tipo di songwriting che dà l’impronta a tutto il full-lenght; veloce e accattivante. La strumentale ‘To Hell And Back’ è in realtà l’intro del pezzo successivo ‘Alive’, ma avrebbe avuto più senso se fosse stata contenuta in una unica traccia visto che la continuità sonora è netta; infatti da sola non possiede una sua propria dignità. L’aria folkeggiante che si respira qua e là, è forte nell’ultimo episodio ‘Drowned In Black’ che tra tutti i pezzi è quello meno efficace, una suite di più di nove minuti che deve molto agli Iron Maiden, sia nell’iniziale parte soft che nel finale; negli intenti sembrerebbe dover essere la canzone con l’afflato enfatico adatto a chiudere il disco con un saluto maestoso, invece non raggiunge la giusta altezza e diverte meno di quanto è avvenuto per tutto il resto.
Decimo full-lenght da studio dal 2001, la band suona un Heavy Metal di stampo Power judaspriestiano per quanto concerne il riffing, con enfasi epica e con un continuo condirsi di respiri Folk, più o meno espliciti. La musica che esprimono rallenta raramente; talvolta l’irruenza è poderosamente potente come in ‘Underground Warriors’. I pezzi si equivalgono tutti, decisamente non cercando particolari caratterizzazioni che le diversifichino, eccetto voler trovare un cantato e ritornelli differenti. È semplice questione di gusti dell’ascoltatore preferire l’uno o l’altro pezzo, senza poter dare una valorizzazione oggettiva. In tal senso non esistono filler. Io ho preferito ‘The Fallen Angel’ per la sua maggiore ariosità; la title track ‘Division Hades’ e ‘Silent Rage’ per la loro cattiveria; ‘Lackeys Of Fear’ per una certa variabilità, ma è difficile considerarli come apice; il lavoro è perfettamente in equilibrio. Ogni pezzo possiede ampia fluidità, scorrendo liquidamente, se non fosse per la voce poco virtuosa e a tratti sgradevole per l’attestazione roca (ma comunque funzionale) che li rende meno attraenti; sicuramente un altro cantante sarebbe riuscito a dare più profondità ed estetica. Una cosa che le composizioni hanno di davvero buono, in alcuni casi, sono i ritornelli dalla virilità penetrante, davvero incombente, ma non avviene sempre. Le chitarre qui sono però un elemento importante, le ondate melodiche della doppia chitarra, pur non avendo nulla di originale, riescono ad imprimere bella accessibilità, e gli assoli sono taglienti oltre che luminosi.
Sulla scia dei tedeschi Powerwolf (l’album è stato masterizzato dal chitarrista dei Powerwolf, Greywolf), e degli svedesi Sabaton, questi francesi rimangono band molto minore anche se nati più o meno nello stesso periodo (i Powerwolf sono i più giovani dei tre). Sono in grado di non banalizzarsi eccessivamente, ma nello stesso tempo incapaci di avere una dimensione che non dia senso di già sentito. Il voto non è basso grazie ad un quid di minima che consente loro di emergere quel che basta per attirare gente ai loro concerti, per una musica che dal vivo può generare adrenalina. Di sicuro è puro metal.
Tracklist
Tracklist CD1:
01. The Last Goodbye
02. The Fallen Angel
03. Division Hades
04. Manilla Shark
05. Underground Warriors
06. To Hell And back (instrumental)
07. Alive
08. Lackeys Of Fear
09. Silent Rage
10. Drowned In Black
Tracklist bonus CD2:
01. The Call (Intro)
02. Into The Battle We Ride
03. The Dark Throne
04. Towards The Light
05. Forgotten Shadows
06. The Forgotten Valleys Of Hades
07. 1789
08. Witch Hunter
09. Sorcery
10. Erik The Red
Lineup
CD1
Jens Börner: vocals, guitars
Damien Capolongo: guitars
Rikky Mannhard: bass, keyboards
Bubu Brunner: drums
CD2
Jens Börner: vocals, guitars
Dryss Boulmédaïs: guitars, bass
Bubu Brunner: drums