Zakk Sabbath – Vertigo
Il 20/09/2020, di Dario Cattaneo.
Gruppo: Zakk Wylde
Titolo Album: Vertigo
Genere: Doom Metal, Heavy Metal
Durata: 42 min.
Etichetta: Magnetic Eye Record
Beh… ‘Black Sabbath’ lo conosciamo (spero) tutti. Il primo lento, psichedelico, oscuro e inquietante disco di Iommi&Ozzy, che la bellezza di 50 anni fa cadeva come una oscura meteora sul mondo della (allora) musica rock, destinata presto a trasformarsi grazie a loro in musica heavy metal. È un disco che conosciamo tutti, che ha un valore che trascende la qualità (altissima) della musica ivi contenuta. È una fotografia di un’epoca, l’istantanea di un cambiamento… uno scatto di quelli difficili, come riprendere un acrobata nel momento esatto in cui sta per iniziare la parte finale del suo numero atletico: sappiamo che si è preparato per qualcosa di incredibile, ma ancora non sappiamo in effetti cosa succederà, come si concluderà il numero insomma. A mezzo secolo di distanza dalla sua pubblicazione, colui che più di molti altri a questo album deve tutto nella sua carriera – Zakk Wylde – decide di omaggiarlo, rivisitandolo a modo in compagnia di altri due musicisti legati dalla medesima passione.
La parola chiave è proprio quella detta prima: rivisitando. Anche se le canzoni sono quelle, non vi dovete aspettare una riproposizione da cover/tribute band. L’intera operazione vuole essere un omaggio, e quindi possiamo aspettarci molto della personalità del barbuto leader dell’operazione. E così il cielo dietro le rovine sull’artwork riporta il motivo della celebre “Bull’s Eye”, la chitarra di Wylde; gli assoli sono parzialmente rifatti, con l’inserimento di fischi, delle pentatoniche e degli armonici che tanto gli piacciono, e la scelta della tracklist stessa favorisce la versione americana, con ‘Evil Woman’ (purtroppo) mancante. Nascono quindi canzoni che sono ovviamente quelle di cinquant’anni fa, però riviste e riadattate allo stile di un chitarrista moderno, attuale, anche se con le radici saldamente affondante nell’heavy delle origini. Inutile descrivervi le singole canzoni: per prima cosa, le conoscete. In seconda battuta, è difficile spiegarvi in cosa Zakk le abbia riviste e rimodernate… l’unica cosa che potete fare è ascoltare, e decidere se il risultato vi piace o no.
Lato nostro, sconsigliamo di prendere quest’album aspettandosi di ascoltare una nuova versione del debutto dei Sabbath: non lo è. Anche se Wylde canta come Ozzy, Blasko è l’erede naturale di Geezer e il tocco di Castillo deve molto a Ward, abbiamo già ripetuto più volte che è una rivisitazione. Compratelo (è registrato esclusivamente in analogico) se volete sentire cosa ha da proporre Wylde, alle prese con un album che ovviamente ama alla follia.
Tracklist
01. Black Sabbath
02. The Wizard
03. Wasp/Behind The Wall Of Sleep/N.I.B.
04. Wicked World
05. A Bit Of Finger/Sleeping Village/Warning
Lineup
Zakk Wylde: guitars, vocals
Blasko: bass
Joey Castillo: drums