Rising Steel – Fight Them All
Il 14/09/2020, di Francesco Faniello.
Gruppo: Rising Steel
Titolo Album: Fight Them All
Genere: NWOBHM, Thrash Metal
Durata: 56 min.
Etichetta: Frontiers
Ditemi, non è forse vero che una volta compravamo i dischi a scatola chiusa? Con i Rising Steel ho fatto pressoché la stessa cosa: li ho scelti nell’infornata redazionale incuriosito dal monicker e dall’insolito accostamento dello stesso a un’etichetta come la Frontiers, che in genere si occupa di proposte un po’ più raffinate e “laccate” (nel senso buono, ovviamente) di quanto possa suggerire un così chiaro riferimento all’Acciaio.
Il risultato? Interessante anzichenò, per citare il bonelliano Lord H.G. Wells. Innanzitutto, siamo dinanzi a un quintetto francese che sciacqua i suoi panni ora nella Manica, ora nell’Atlantico, perseguendo una propria strada all’HM che si colloca al crocicchio tra l’onnipresente NWOBHM, il power di matrice a stelle e strisce e chiare suggestioni thrash. Lo ribadisco per i pochi neofiti all’ascolto: il power americano non ha nulla a che fare con i dettami classici delle zucche amburghesi o dei bardi di Krefeld, collocandosi su coordinate rocciose e spigolose, con poca concessione alla melodia fine a se stessa, e tale è la linea seguita dai Rising Steel.
Nati nel 2012 a Grenoble, esordiscono due anni dopo con l’EP ‘Warlord’, cui fa seguito nel 2016 il debutto sulla lunga distanza ‘Return Of The Warlord’ (non sto scherzando! DeMaio, prendi nota!); a dispetto di ciò, i Manowar non sono nel loro pantheon di influenze, in cui rientrano a buon diritto nomi come Judas Priest, Accept, Helstar, Metallica e Nevermore, tanto per darvi un’idea dello spettro sonoro in cui si muove il quintetto. Ecco, se resisterete all’assalto sonoro all’arma priestiana di ‘Mystic Voices’ e ‘Fight Them All’, sorrette dall’eccellente lavoro degli strumentisti e dal cantato assolutamente anacronistico e per questo irresistibile di Emmanuelson, farete capolino su ‘Steel Hammer’ e sul suo amarcord di Fates Warning e Armored Saint della primissima ora. Roba per palati difficili, insomma, e gli scettici che intendono per formazione classic metal e thrash come due entità distinte non potranno che ricredersi con la variegata ‘Blackheart’ (con un incedere che da cadenzato si fa speedy in maniera naturalissima), con le suggestioni US Metal di ‘Malefice’ su cui aleggia comunque l’egida di Tom Araya e della Slaytanic Wehrmacht, o con ‘Metal Nation’, che sfugge (inaspettatamente) alla tentazione anthemica che lascerebbe suggerire il titolo, rappresentando piuttosto un riuscito connubio tra le sempre più preponderanti influenze power a stelle e strisce e il thrash dell’East Coast – con un assolo che suggella proprio i riferimenti succitati!
Certo, tra le obiezioni sollevabili c’è quella di una proposta sin troppo articolata, che si esplica in una tracklist scollegata che probabilmente avrebbe tratto giovamento in un numero di brani più ristretto, tagliando episodi come ‘Savage’, su cui le twin guitars mostrano un po’ la buccia, e lo stesso fa una ricerca di linee vocali efficaci che tende a mandare la track un po’ fuori dai binari, ma si tratta di dettagli trascurabili per chi come me scuote automaticamente la capoccetta sulle rudimentali atmosfere oscure della massiccia ‘Gloomy World’ (che richiamano in qualche modo il King Diamond solista), o magari sorride alle concessioni al rock stradaiolo dal basso pulsante di ‘Pussy’ e al riffing spudoratamente NWOBHM di ‘Led By Judas’ (con una licenza di pronuncia tipicamente “romanza” sull’accentazione di “Judas”!). Ok, ‘Fight Them All’ non sarà un disco imprescindibile, ma… come si fa a non amare i Rising Steel?
Tracklist
01. Mystic Voices
02. Fight Them All
03. Steel Hammer
04. Blackheart
05. Savage
06. Gloomy World
07. Malefice
08. Metal Nation
09. Pussy
10. Led By Judas
11. Master Control
Lineup
Emmanuelson: vocals
Tony Steel: guitars
Steel Zard: drums
Flo Dust: bass
Mat Heavy Jones: guitar