Fight The Fight – Deliverance

Il 10/09/2020, di .

Gruppo: Fight The Fight

Titolo Album: Deliverance

Genere:

Etichetta: Indie Recordings

70

Più mi allontano dal sentiero del metal delle origini, più mi rendo conto che le cose non sono mai del tutto mutate, bensì alterate in modo talvolta inaspettato. Agli albori la tristezza, la rabbia si traducevano in un metal energico, adrenalinico che si sublima quindi in ‘Master Of Puppets’, diversamente nel metal dei giorni nostri, quello alternativo, vi è altro, una sorta di implosione e rimodulazione di quei sentimenti: la melodia e la durezza dei riff hanno imparato a coesistere in reciproca sottrazione, così da ottenere come risultante un bilanciamento variabile, che a volte è segno di demarcazione tra sottogeneri, altre semplicemente carattere distintivo.

I Fight The Fight esordiscono nel 2017 con l’album omonimo e riescono a farsi piacere per un approccio senza fronzoli e nel solco di un linguaggio che ben conosciamo, riprendendo gli schemi di band capostipiti quali Rage Against The Machine, Ministry oppure, di una band più legata alla seconda ondata, come i System Of A Down. La cosa singolare però è che i Fight the Fight provengono dalla Norvegia, terra fertile di metal nero, estremo, e che meno invece si adatterebbe all’alternative. Eppure il tempo ha cancellato o scolorito le tracce gloriose di quello che è stato in modo da lasciare spazio al retaggio dei giorni di un passato più prossimo.
A tre anni dal debutto, dopo chilometri spesi a inseguire il sogno del rock’n roll su palchi anche gloriosi, i Fight The Fight pubblicano un secondo album intitolato ‘Deliverance’ che negli intenti è più pesante, più definito e pure più maturo (sempre che abbia un senso tale aggettivazione). La prima cosa che noto ascoltando ‘Ritual’, seconda traccia, è che i suoni si fanno più grevi, i riff distorti rimandano così ad un heavy metal classico… così la voce di Lars Vegas si adegua, ferisce meno che non sul primo album, ma allo stesso tempo il suo growl si amalgama nella struttura stessa del brano arrivando al chorus melodico con una migliorata fluidità. Gli agganci rimandano direttamente ai System Of A Down, così come quelle melodie così aperte. Rimanendo in tema di rimandi, la successiva, ‘Triggerfinger’, sposta il tiro verso il rap metal dei Rage Against The Machine per aprirsi pero in melodie più morbide. Diversamente un brano come ‘Dying’ sposta il baricentro verso melodie struggenti pur conservando una certa asperità nelle ritmiche e nel contrappunto della voce in growl.
La tracklist presenta anche una buona varietà di brani che seguono vie più personali ed in particolare tra quelle da evidenziare vi sono: ‘Love’ con i suoi tempi rallentati e dalle atmosfere evocative oppure ‘Turbo Sex’ con quella sua attitudine rock ed infine la traccia di apertura intitolata ‘Deliverance’ che è anche la più pesante dell’album. Merita una menzione anche la produzione che non plastifica, ma esalta i brani mettendo in mostra pregi e asperità.

I Fight The Fight dimostrano di avere una personalità ben definita e ben delimitata dai generi che li hanno influenzati (dal rap metal al metalcore) per dare vita ad un metal dal groove sempre centrato e che talvolta riesce a stupire.
In tal senso ‘Deliverance’ non è una rivoluzione, ma riesce invece ad allungarsi come un’ombra tra passato e presente, in grado, probabilmente. di persistere fino a che il suo mondo di appartenenza non si deteriorerà.

Tracklist

01. Deliverance
02. Ritual
03. Triggerfinger
04. Calling You Back
05. Pacemaker
06. Dying
07. Pitbull
08. Love
09. Turbo Sex
10. Paradigm

Lineup

Lars Vegas: vocals
Amok: guitars
Lord: guitars
HM: bass