Metallica – S&M2
Il 28/08/2020, di Alessandro Ebuli.
Gruppo: Metallica
Titolo Album: S&M2
Genere: Classica/Sinfonica, Symphonic Metal, Thrash Metal
Durata: 140 min.
Etichetta: Blackened Recordings/EMI
Mi approccio all’ascolto di questo nuovo album live targato Metallica con un pizzico di pregiudizio, sfido qualunque appassionato di Thrash a non averne. Non posso infatti evitare di tornare indietro con la mente negli anni a quel ‘S&M’ che tanto fece storcere il naso a tutti gli appassionati Metallici sparsi per il globo, me compreso. Sono sempre stato combattuto nel valutare quell’album quando uscì nel 1999 e ancora oggi nutro una sorta di amore/odio nei suoi confronti, dettato dal fatto oggettivo che quel periodo per i Metallica era invero offuscato per idee e ispirazione e ‘Load’ e ‘ReLoad’ lo hanno dimostrato senza possibilità di replica.
Vent’anni dopo i Nostri ci riprovano con un secondo volume registrato lo scorso anno durante le serate del 6 e dell’8 settembre al San Francisco’s new Chase Center, una dedicata all’inaugurazione del Chase Center l’altra per la ricorrenza dei vent’anni da ‘S&M’. Dal punto di vista della lunghezza il nuovo album risulta corposo quanto fu il suo predecessore con più di due ore di musica. L’apertura è affidata anche questa volta all’accoppiata ‘The Ecstasy Of Gold’ e ‘The Call Of Ktulu’, dove la prima appare più significativa di allora vista la recente scomparsa del Maestro Ennio Morricone, a un pubblico omaggio alla memoria del compositore romano. Con la seconda si entra invece nel vivo del live ed è qui che casca l’asino, come si suol dire. ‘The Call Of Ktulu’ viene gonfiata dall’orchestra, si assiste ad una pomposità strumentale che rimanda ancora a ‘S&M’ parte prima, ma prendo coraggio e proseguo. Ecco che finalmente su ‘For Whom The Bells Tolls’ arriva la voce di Hetfield e qui mi rincuoro un po’ perché amo il suo stile, nonostante negli anni si sia modificato in funzione dell’età che avanza. Non spinge molto, lo farà più avanti, ma l’evidente bellezza e qualità delle composizioni della prima ora del gruppo hanno certamente una marcia in più in quanto possiedono una forza che le fa primeggiare rispetto ad altre meno stagionate. ‘The Day That Never Comes’, ad esempio, dopo un’introduzione stucchevole che fa pensare al peggio, esplode con una rabbia disumana e neppure le antipatiche incursioni dei fiati riescono a smorzarne l’impatto sonoro. Certo, era un pezzo ben riuscito di ‘Death Magnetic’, forse uno dei migliori, ma qui fa davvero la sua bella figura. Qualche (ri)caduta con ‘The Memory Remains’ – un brano obbiettivamente riuscito male – e ‘The Outlaw Torn’, guarda caso entrambi presi dall’accoppiata in studio di metà anni Novanta; la francamente inutile e qui in una versione a dir poco peggiorata ‘The Unforgiven III’, la melensa ‘All Within My Hand’, che a tratti assume connotati folk, ‘(Anesthesia) Pulling Teeth’ con una intro infinita e noiosa. Ma anche piacevoli scoperte come ‘Moth Into Flame’ e ‘Halo On Fire’, pezzi che non perdono nulla del loro fascino iniziale ed anzi vengono arricchite dagli arrangiamenti della Symphony Orchestra, poi ‘Wherever I May Roam’, ‘One’, ‘Master Of Puppets’, tracce che ormai conosciamo a menadito e sono intima proprietà di ogni fan della band californiana, così come anche ‘Nothing Else Matters’, proposta e riproposta nel tempo in versioni più o meno edulcorate, ma pur sempre una gran canzone nonostante le critiche che continuano a pioverle addosso anno dopo anno, fino a ‘Enter Sandman’, altro masterpiece, cantato a gran voce da tutto il pubblico che porta con sé il difficile fardello di chiudere l’esibizione. In mezzo a questo lungo saliscendi di emozioni contrastanti anche due opere per orchestra: ‘The Iron Foundry Op.19’ di Aleksandr Mosolov e ‘Scythian Suite Op.20 II’ di Sergej Prokofiev, entrambe precedute da una introduzione parlata; nella seconda i Metallica intervengono riportando il live verso sonorità più legate al metal, sempre però con doveroso rispetto nei confronti dell’ensemble sinfonico al quale viene lasciato un po’ di spazio e di respiro esattamente all’inizio del secondo atto del concerto.
Una produzione perfetta rende piacevole l’ascolto di questo doppio album e immagino che la versione video, se accompagnata da un impianto di un certo livello, possa emozionare maggiormente rispetto al semplice ascolto audio. Di certo c’è un fatto: i Metallica tra alti e bassi sono maturati e questo secondo volume di ‘S&M’ dimostra quanto la loro non più giovane età abbia portato nel tempo maggiore consapevolezza delle proprie capacità espressive. Non sto parlando di dischi più o meno belli – si potrebbe scrivere un libro sull’argomento – ma di reali capacità di mostrarsi al proprio pubblico e riuscire a tirare fuori il meglio di ogni musicista soprattutto in sede live. Questo ‘S&M2’ è un tributo a se stessi e al contempo al primo volume, del quale la nuova prova è indubbiamente superiore. Non sarà un capolavoro, non cambierà le sorti del metal né dei Metallica, ma è innegabile quanto nonostante la formula odori di già sentito si possa giungere alla fine dell’ascolto sufficientemente soddisfatti. Certo, si potrebbe disquisire su alcuni eccessi per quanto riguarda la parte legata alle orchestrazioni, ma forse risulta gli arrangiamenti possono risultare ridondanti alle orecchie di un ascoltatore poco incline alla musica operistica e quindi sarebbe tutto già facilmente spiegato senza entrare troppo nel merito della scrittura di quelle parti. In realtà si deve tenere conto del fatto che i Metallica nascono thrasher metaller e ancora oggi un fan della prima ora non riesce a vedere di buon occhio le svisate operistiche dei Four Horsemen, per cui probabilmente non lo farà neppure adesso. Ma se durante l’ascolto dell’album si lascia da parte il pregiudizio (provateci, non è poi così difficile) si potrà godere di un buon prodotto ben suonato e ben arrangiato che in fondo non deluderà. Nonostante i molti dubbi dopo questo esame i Metallica sono promossi con la sufficienza.
Tracklist
CD1
01. The Ecstasy Of Gold
02. The Call Of Ktulu
03. For Whom The Bell Tolls
04. The Day That Never Comes
05. The Memory Remains
06. Confusion
07. Moth Into The Flame
08. The Outlaw Torn
09. No Leaf Clover
10. Halo On Fire
CD2
01. Intro to Scythian Suite
02. Scythian Suite, Opus 20 II: The Enemy God and the Dance of the Dark Spirits
03. Intro to The Iron Foundry
04. The Iron Foundry, Opus 19
05. The Unforgiven III
06. All Within My Hands
07. (Anesthesia) Pulling Teeth
08. Wherever I May Roam
09. One
10. Master Of Puppets
11. Nothing Else Matters
12. Enter Sandman
Lineup
James Hetfiled: vocals, guitars
Kirk Hammett: guitars
Lars Ulrich: drums
Robert Trujllo: bass
San Francisco Symphonic: prchestra